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Custonaci sogna l’Unesco: un paesaggio che racconta millenni di storia

Dal Paleolitico alla vita contadina del Novecento, passando per una natura ancora incontaminata: il piccolo comune trapanese presenta la sua candidatura a Patrimonio mondiale dell’Umanità, puntando sull'integrazione tra uomo e ambiente. Al centro, la Grotta Mangiapane e la Riserva di Monte Cofano

di Marco Russo

29 Maggio 2025

Custonaci compie un passo importante verso il riconoscimento internazionale del proprio patrimonio: la candidatura ufficiale alla lista dei Patrimoni mondiali dell’Unesco come paesaggio culturale. Il dossier di candidatura è stato presentato ieri a Roma, nella sala Spadolini del Ministero della Cultura, dal sindaco Fabrizio Fonte e dal senatore Raoul Russo, con il sostegno di diverse istituzioni locali e regionali.

La candidatura punta a valorizzare un’area straordinaria, compresa tra la Riserva naturale orientata di Monte Cofano, che sovrasta il borgo marinaro di Cornino, e la Grotta Mangiapane, un autentico scrigno di storia e cultura, abitato fin dal Paleolitico superiore. Il paesaggio, secondo i criteri dell’Unesco, è una “creazione congiunta dell’uomo e della natura” e rappresenta l’evoluzione di una società e del suo insediamento nel tempo, modellato tanto dalle caratteristiche naturali quanto dalle spinte culturali, sociali ed economiche. Ed è proprio questa interazione profonda e millenaria a rendere il territorio di Custonaci un luogo unico, dove la natura incontaminata convive armoniosamente con le tracce del passato.

Un paesaggio che racconta la storia

Antiche abitazioni nella Grotta Mangiapane

Il cuore della candidatura è senza dubbio la Grotta Mangiapane, una delle dieci grotte che si aprono nella falesia del Monte Cofano. Lunga circa settanta metri e alta più di venti, la grotta conserva testimonianze di presenza umana che risalgono a oltre diecimila anni fa. Ma ciò che rende questo sito davvero singolare è la sua continuità d’uso: abitata ininterrottamente fino agli anni ’50 del Novecento, la grotta ospita ancora oggi un piccolo villaggio di case in pietra, botteghe e stalle, che raccontano la vita contadina e pastorale siciliana del secolo scorso.

Questa sintesi di preistoria, architettura rurale e paesaggio naturale rende la Grotta Mangiapane un simbolo del rapporto tra l’uomo e il territorio. Non a caso, è stata oggetto di numerosi studi archeologici e antropologici condotti anche da centri di ricerca internazionali, e rappresenta un caso esemplare di paesaggio culturale secondo i criteri dell’Unesco, che richiedono la dimostrazione di un eccezionale valore universale.

Il sostegno delle istituzioni e della comunità

Baia di Cornino

La candidatura di Custonaci ha ricevuto l’appoggio convinto di diverse istituzioni, tra cui l’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, il Parco archeologico di Segesta, l’Università Kore di Enna, il Libero Consorzio comunale di Trapani, l’Unione dei comuni Elimo-Ericini, il Distretto turistico Sicilia occidentale e il Club per l’Unesco di Trapani. Un fronte compatto che testimonia la consapevolezza del valore di questo territorio e della necessità di tutelarlo e valorizzarlo in chiave sostenibile.

“L’identificazione, la protezione e la trasmissione alle generazioni future del patrimonio culturale e naturale di tutto il mondo rientrano tra le missioni principali dell’Unesco – ha dichiarato il sindaco di Custonaci Fabrizio Fonte – e nel nostro caso l’eccezionale valore universale è evidente. La Grotta Mangiapane è sempre stata al centro delle attività umane, dal Paleolitico ai nostri giorni, rendendo questo luogo un unicum nel suo genere”.

Monte Cofano

Anche l’assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Scarpinato, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa: “Il paesaggio culturale di Custonaci merita pienamente il riconoscimento dell’Unesco. La magia di questo luogo ha conquistato anche il cinema e la televisione, ospitando le riprese di celebri produzioni come ‘Il Commissario Montalbano’, ‘Makari’ e la serie sui Florio. Sarebbe un ulteriore traguardo per una Sicilia che quest’anno ha già ottenuto due importanti titoli: Agrigento Capitale italiana della Cultura e Gibellina Capitale italiana dell’Arte Contemporanea”.

Un’opportunità per il futuro

Panorama dalla villa comunale

L’iscrizione del paesaggio culturale di Custonaci nella lista dei Patrimoni mondiali dell’Unesco rappresenterebbe anche un’opportunità concreta per lo sviluppo del territorio. Aumenterebbe la visibilità turistica, attrarrebbe risorse per la conservazione e la promozione del patrimonio, e rafforzerebbe l’identità culturale della comunità locale. La parola ora passa nelle mani della Commissione nazionale italiana per l’Unesco e degli organismi internazionali competenti, nella speranza che Custonaci possa ottenere un riconoscimento che metterebbe il suggello a un patrimonio unico al mondo.

(Foto Igor Petyx)