I misteriosi Santoni di Akrai si preparano a rinascere

Finanziato dalla Regione il progetto di riqualificazione del santuario rupestre di Palazzolo Acreide, che ospitava l'antico culto della dea Cibele

di Guido Fiorito

30 Maggio 2020

C’è in Sicilia un sito archeologico che pochi conoscono nonostante i suoi grandi valori culturali e paesaggistici: il santuario rupestre dei Santoni che sorge vicino ad Akrai, ovvero a Palazzolo Acreide, in provincia di Siracusa. Un sito unico al mondo, che ospitava il culto della dea Cibele, ovvero la Magna Mater dei romani, figura che racchiude l’energia vitale ma anche distruttrice della natura. Il complesso si snoda sul colle Orbo con dodici nicchie scavate nella roccia con immagini della dea, gran parte secondo l’iconografia che la raffigura assisa in trono.

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Uno dei santoni di Akrai (foto Wikipedia)

L’unicità del sito sta nell’ospitare un culto nato in Asia minore e raro con questa complessa raffigurazione nel Mediterraneo: nei tanti personaggi che si ritrovano ad Akrai sono presenti contemporaneamente diverse figure associate alla dea, come Ermes e Attis, Hecate, i Dioscuri, i Galli e i Coribanti. Si fa risalire la costruzione all’epoca ellenistica, IV-III secolo avanti Cristo. Un culto misterico che ha attirato ad Akrai studiosi di tutto il mondo per cercare di svelare riti e credenze. Al contrario i visitatori non sono stati molti, anche per le cattive condizioni del sito. A febbraio sono ripartite delle visite guidate (due al giorno, solo venerdì e sabato), per un massimo di dieci persone a volta, ma la pandemia le ha bloccate quasi subito. Dal 2016 si parla di una riqualificazione e finalmente il progetto è stato finanziato. Palazzolo Acreide, infatti, è stata inserita dal governo regionale in un piano di opere di valorizzazione dei beni culturali per i quali sono stati stanziati dieci milioni di euro con risorse del Fondo europeo di sviluppo regionale 2014-2020.
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Le gabbie che custodiscono i santoni (foto Wikipedia)

Il progetto è pronto da molti anni: è stato preparato dall’architetto Giuseppe Armeri per conto della Soprintendenza di Siracusa. Prevede la messa in sicurezza del sito, che è ospitato in una zona impervia, con un sentiero lungo circa 800 metri facilmente percorribile e con una illuminazione che permetterà anche suggestive visite serali. “Le superfici delle statue e i bassorilievi – dice l’architetto – saranno restaurate e protette da lastre di plexiglas trasparente che le difendano dall’azione degli agenti atmosferici”. Saranno così rimosse le poco estetiche inferriate metalliche e gabbie di legno usate finora per la protezione.
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Il Teatro di Akrai (foto Wikipedia)

Le sculture sono in parte rovinate, dal tempo ma anche dall’opera dell’uomo: si ricordano le pietre lanciate in tempi lontani dai pastori e i colpi di piccone dati settant’anni fa da un contadino che non sopportava la presenza dei visitatori. Adesso ritroveranno il loro fascino anche prive degli ornamenti che erano presenti durante il culto, corone di bronzo e d’oro, gioielli, stoffe e fiori. Prevista la sistemazione del punto d’ingresso con locali per un bookshop, la sosta e servizi igienici. I lavori potrebbero essere conclusi entro due anni dalla firma del decreto di finanziamento. Il luogo è affascinante anche dal punto di vista paesaggistico, in un cammino tra alberi di noce, muretti in pietra e la macchia mediterranea.
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Disegno dei Santoni di Jean Houel

Tra i primi ad apprezzare il sito, da inserire quindi negli itinerari del Grand Tour, il pittore e archeologo svizzero Jean Houel che lo visitò nel 1777 e lo raffigurò nei suoi splendidi disegni. È vicina alla gara anche la sistemazione della area archeologica di Akrai, con miglioramento dei percorsi e nuova illuminazione. L’importo totale del progetto è di un milione e mezzo di euro.