Il patrimonio culturale di Enna sbarca online con migliaia di foto
Gli esperti catalogatori della Soprintendenza sono impegnati nella digitalizzazione di oltre 2000 immagini d’archivio che vanno dalla fine del 1800 al 1970. In programma anche due mostre del fondo fotografico e il coinvolgimento attivo della comunità locale
di Antonio Messina
19 Febbraio 2022
Ci sono le foto delle chiese demolite e non più esistenti, quelle di stucchi, decorazioni architettoniche e facciate monumentali, e ancora, le foto di tele, marmi e suppellettili sacre, talvolta scomparsi, gli scatti rubati agli abitanti di un tempo e le immagini di paesaggi, palazzi nobiliari, torri, castelli, edifici di culto e foto documentali delle attività di restauro. Questo inestimabile patrimonio fotografico sulla città di Enna e sui comuni del territorio provinciale, corredato da schede descrittive dettagliate, da pochi giorni è fruibile sul web in open source sul sito del Catalogo generale dei Beni Culturali del Ministero della Cultura (qui l’archivio online), grazie a un progetto della Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali di Enna.
Le operazioni di digitalizzazione e catalogazione del Fondo fotografico dell’Archivio storico, su impulso del soprintendente Nicola Neri, sono dirette dalla Sezione Architettonica e storico artistica, con a capo Angelo Giunta. Gli esperti catalogatori dell’ente sono impegnati nella scansione ed elaborazione di 2200 foto e schede descrittive, che vanno dalla fine del 1800 al 1970, avvalendosi dell’utilizzo della piattaforma Sigecweb, fornita dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, che consente il periodico aggiornamento del materiale digitalizzato: attualmente sono state inserite oltre 500 schede.“La digitalizzazione del fondo fotografico – spiega l’architetto Giunta – ha una doppia connotazione, poiché ci permette di studiare il documento storico in quanto tale e di riflettere sul valore dell’espressione artistica ravvisabile nelle foto documentarie d’epoca”. La Soprintendenza di Enna, infatti, intende ampliare il progetto in atto, puntando su un’esperienza di raccolta e digitalizzazione di ulteriore materiale fotografico proveniente da fondi privati o dalla collaborazione con associazioni culturali, con l’obiettivo di attivare un percorso di partecipazione attiva della comunità locale. In questo modo, il fondo istituzionale incrementerebbe il proprio patrimonio documentale, tutelando la memoria dei luoghi e offrendo all’utenza una consultazione più completa.Per dare rilievo all’iniziativa e promuovere la fruizione dell’archivio fotografico, nei prossimi mesi la Soprintendenza ha programmato due eventi, incentrati sul rapporto tra l’arte della fotografia e il ruolo della documentazione: ad Aidone sarà allestita una mostra con le antiche foto sui castelli della provincia di Enna, mentre a Troina, nel Museo della Fotografia di Robert Capa, agli scatti della Grande Guerra si affiancheranno quelli sui beni culturali locali intaccati dai bombardamenti, con le successive operazioni di restauro o demolizione. “Un progetto che programmiamo da tempo e che finalmente si concretizza, perché gli archivi della Soprintendenza sono per tutti e le porte devono essere aperte al pubblico”, aggiunge l’architetto Giunta, auspicando che il catalogo generale possa avvicinare anche i più giovani alla riscoperta delle trasformazioni del patrimonio architettonico, storico-artistico e paesaggistico locale.(Nella prima foto in alto restauri alla chiesa di San Francesco (1966)