Le Vie dei Tesori a Mantova, per l’ultimo weekend riapre la Torre del Podestà
Nel secondo e penultimo weekend del festival si visita anche la Sagrestia maggiore del Duomo e il misterioso Pronao albertiano di Sant’Andrea. Teatro al femminile a Santa Maria delle Vittorie, poi le ciclovisite e la passeggiata seguendo gli argini fino al Forte napoleonico
di Redazione
28 Ottobre 2022
Sono stati in tantissimi a salire sulla nuova Torre del Palazzo del Podestà progettata da Italo Rota, ma in tanti non ci sono riusciti. Eccola quindi tornare, straordinario fuori programma, nel terzo e ultimo weekend delle Vie dei Tesori a Mantova. Progettata dal grande architetto per la corte interna della Volta del Podestà, tra la piazza delle Erbe e via Giustiziati, è stata definita da Rota, “una soluzione equilibrata e tecnologicamente avanzata” nell’ambito di un più ampio programma di restauro del complesso monumentale. La torre Pila1 funziona da snodo tra Palazzo del Podestà e Palazzo della Ragione e riesce a dialogare con l’antico.
Sarà visitabile domani (sabato 29) e domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18, a gruppi di 10 persone. Ma non sarà l’unico luogo aperto, anzi: anche il Teatro Sociale costruito esattamente duecento anni fa (aprì il 26 dicembre 1822) dalla Società dei palchettisti, fondata sei anni prima da famiglie dei notabili ottocenteschi. Il progetto è dell’architetto Luigi Canonica, allievo del Piermarini. Le decorazioni originali, oggi in parte perdute, sono di pittori mantovani ai quali si unirà anche Francesco Hayez. Mentre i palchi di proscenio, come in ogni altra sala, sono di proprietà del teatro, i piccoli retropalchi sono invece dei rispettivi palchettisti, utilizzati come salette private, arredati e decorati secondo il gusto (boiserie liberty o stencil di fine ‘800, e persino grottesche neoclassiche) dei proprietari. Visite domani dalle 15 alle 17 e domenica anche dalle 10 alle 12.Ed eccoci agli altri luoghi: ritorna la Sagrestia nuova di Mantova, fatta costruire dai Gesuiti nel 1676 per la loro chiesa della Santissima Trinità, oggi parte dell’Archivio di Stato: in mostra i documenti quattrocenteschi che celebrano i 550 anni dalla posa della prima pietra del Sant’Andrea progettato da Leon Battista Alberti e illustra i rapporti tra il grande umanista e architetto e la corte di Ludovico II Gonzaga. E proprio un collegamento virtuale porta al Pronao albertiano di Sant’Andrea, luogo misterioso che gli storici hanno immaginato come un vero progetto politico reso dalla mano dell’architetto: è il marchese Ludovico a volere questa enorme “teca” monumentale per l’adorazione della reliquia del Sangue di Cristo, sottratta ai frati Benedettini. Come si scoprirà durante la visita, il pronao introduce a salette diverse e gli storici ipotizzano si tratti di percorsi di visita in caso di pestilenza.Tra gli altri luoghi aperti per il festival – sempre in collaborazione con la Fidam, la Federazione italiana Amici dei musei, sotto il patrocinio del Comune di Mantova – c’è la sagrestia grande del Duomo, nata come chiesa dedicata a santa Maria dei Voti, fu il risultato di una pubblica disputa teologica nella “piazza grande” voluta dal marchese Federico I. Progettata da Luca Fancelli, ospita le tombe di Ercole e di Ferrante Gonzaga; poi la palazzina liberty del Consorzio di bonifica progettata da Pietro Ploner nel 1912: è inaspettatamente bella e delicata con una biblioteca scenografica e la particolare scala a giorno con gradini ed alzate in marmo botticino.E così anche il quattrocentesco Palazzo Bonatti, oggi sede del Consorzio di bonifica Garda Chiese, per secoli appartenuto alla famiglia legata ai Gonzaga. E’ un vero compendio di storia dell’arte visto che passa (accogliendo gli stili) dal primo ‘500 all’800, dal Manierismo al Neoclassicismo.Domani (alle 11.30, 16.30 e 18.30) si aggiunge anche il salotto di casa Gueresi, dove visse il compositore, scomparso nel 2017. Tra preziose raccolte, spartiti, libri, strumenti, si potranno ascoltare le musiche di Stefano Gueresi eseguite da un ensemble da camera formato dalla pianista Samanta Chieffallo, da Carlo Cantini, Luca Bertazzi e Eugjen Gargjola ai violini, Massimo Repellini al violoncello e Thomas Sinigallia alla fisarmonica. Visita straordinaria allo studio del compositore e, a seconda dell’orario, un aperitivo oppure un tè.Domenica si potrà anche partecipare alla passeggiata seguendo il Rio, il corso d’acqua duecentesco che si insinua tra vie e vicoli; invece domani alle 15, la ciclovisita che porterà sulla sponda destra del Mincio, seguendo il filo virtuale che collega settecentesche ville private e manufatti legati all’acqua. Ogni luogo visitato sarà illustrato e commentato da esperti sul posto. Nell’antico Foro Boario di Grazie di Curtatore, anche una merenda tipica curata da Fernando Aldrighi e Daniela Bellintani.Scelto quest’anno dall’assessorato al Turismo della Regione Siciliana come ambasciatore del progetto di promozione SeeSicily, il festival è sostenuto dal main sponsor UniCredit; come partner a Mantova, gli Amici di Palazzo Te e dei Musei mantovani, in sinergia con associazioni culturali, i Comuni di Mantova, Borgo Virgilio e Curtatone, Consorzi di Bonifica, Università, Diocesi, Demanio, associazione Alchemika, Fondazione Artioli, Fondazione Virgilio.È stato allestito un info point nell’ex chiesa della Madonna della Vittoria (via Claudio Monteverdi 1) aperto sabato e domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 17.30.