Le Vie dei Tesori a Scicli tra palazzi, chiese e il set del Commissario Montalbano
Tredici sono i luoghi nella cittadina ragusana, dove si è girata la famosa fiction. Aprono tre dimore nobiliari, si visita la collezione del Gruppo di Scicli e si scende nella Grotta delle Cento scale. Coinvolti 40 studenti e le guide in Lingua dei segni
di Redazione
28 Settembre 2022
Una nuova edizione legata al territorio, con il ritorno di luoghi amatissimi dal pubblico, a partire da quelli del Commissario Montalbano, fiction ormai studiata come esempio di “motore turistico”. Le Vie dei Tesori torna a Scicli seguendo il filo di quel barocco nato dal terremoto del 1693: prima e dopo, in un territorio che si vide costretto a ripartire da zero. Le chiese medievali furono ricostruite, ma quelle poche che restarono intatte oggi sono un tesoro da riscoprire. Scicli le cerca e le trova, piccoli e rupestri, mentre Ragusa ne ha diverse e le conserva con affetto (qui il programma completo di Scicli).
Due città profondamente diverse che, cucite dal filo di Vie dei Tesori, collaborano fattivamente per la promozione dello stesso territorio: e il turismo le ha premiate, qui la ripresa post covid è già una sicurezza. Riecco il festival, dunque, al suo quinto anno consecutivo, da sabato 1 a domenica 16 ottobre, con visite, passeggiate ed esperienze, un programma articolato costruito con le giovani associazioni sul posto e il supporto dei due Comuni.Il neo sindaco di Scicli Mario Marino sottolinea come “i luoghi conosciutissimi fanno da attrattore ma vorremmo inserirne tanti altri meno noti nella prossima edizione. Quest’anno non si potranno visitare le grotte di Chiafura ma è stata appena finanziata un’imponente operazione di restauro e speriamo di poterle riaprire nei prossimi mesi”. Per Elio Tasca, assessore alla Cultura, “il festival sarà un’opportunità straordinaria per i nostri giovani. Sono stati coinvolti nelle visite anche un gruppo di ragazzi con disabilità e 40 studenti del Liceo Cataudella che racconteranno i palazzi. E alcune visite saranno anche in linguaggio LIS”. Il festival a Scicli è stato costruito con la collaborazione della ProLoco, rappresentata in conferenza da Giorgio Caccamo.Un festival che è nato nel cuore dell’Università di Palermo nel 2006 con l’obiettivo di disseminare cultura e conoscenza fuori dalle aule accademiche; che ha sperimentato, cercato, scoperto percorsi e siti, restituito luoghi: ed è cresciuto ogni anno. Scelto quest’anno dall’assessorato regionale al Turismo tra le manifestazioni che promuovono SeeSicily, Le Vie dei Tesori, con il supporto del main sponsor Unicredit – “sosteniamo con convinzione questa che ormai è una delle manifestazioni più importanti a livello nazionale e un catalizzatore di sviluppo sociale sostenibile” dice Maurizio di Benedetto, vice area manager retail Ragusa e Siracusa di Unicredit – ha saputo creare sinergie e dialogo, e attivato un progetto che si compie grazie alla collaborazione di oltre 200 partner: Regione, Atenei, Comuni, Diocesi, gestori privati, istituzioni dello Stato, proprietari di palazzi nobiliari, col sostegno di Poste Italiane.Oltre a Scicli e Ragusa, venerdì il festival prende il via a Palermo, con il programma più “pesante” di 150 tra luoghi ed esperienze; sabato parte anche Catania (che durerà fino al 30 ottobre, come Palermo), poi Alcamo, Carini e Cefalù. Ragusa e Scicli divideranno anche i coupon, validi per tutte e due le città. “Il festival è un modello da sfruttare come occasione di sviluppo e di lavoro per i nostri giovani – interviene il vicepresidente della Fondazione Le Vie dei Tesori, Marcello Barbaro -. Tra l’altro concretizziamo il sogno di ogni comune, cioè una card turistica che metta in rete i siti, come è di fatto il nostro coupon”.IL FESTIVAL A SCICLIIn stretta collaborazione con la Pro Loco nasce una nuova, bellissima edizione molto legata al territorio, con il ritorno di luoghi che il pubblico ha amato veramente tanto. A partire dalla fiction che è ormai studiata come esempio di “motore turistico”: il Palazzo del Comune ha rivoluzionato e suoi uffici e è diventato un museo sul set cinematografico delle avventure del famoso Commissario Montalbano, perché proprio qui viene ambientato l’interno del commissariato di Vigata nella famosa fiction campione di incassi. Si riconosceranno l’ufficio del commissario, la sala d’aspetto, il centralino, e ovviamente la stanza dell’acerrimo nemico di Montalbano, il questore Bonetti-Alderighi.Ma i luoghi da visitare sono comunque parecchi: il bellissimo Palazzo Busacca, ottocentesco, costruito dalla potente Opera Pia che gestiva l’”oro del Busacca” il patrimonio dello sciclitano Pietro Di Lorenzo, detto Busacca, con la quale si finanziarono opere umanitarie per oltre tre secoli. Poi Palazzo Bonelli Patanè, uno dei tesori nascosti della cittadina barocca, elegante, leggero, interamente affrescato tra fine ‘800 e inizi ‘900, con le tappezzerie e gli arredi originali. E infine Palazzo Spadaro con i balconi a mensoloni e il ponticello, detto “degli innamorati”: qui scoprirete una bellissima collezione del Gruppo di Scicli, con in testa gli artisti Piero Guccione e Franco Sarnari. In occasione del festival verranno aggiunte alcune tele inedite.Un altro museo spontaneo, dentro la chiesa di San Vito, dedicato alle “carcare”, le antiche fornaci; l’antica farmacia Cartia, che sembra essere rimasta all’800, tra bilancini, albarelli da farmacie, pozioni, provette, preparazioni dai nomi magici; il Museo del costume e della cucina, profondamente legato al territorio e al “famoso” cioccolato. Due le chiesette rupestri, una più interessante dell’altra: la “Scalilla”, costruita in una grotta ai piedi di San Matteo, ha una facciata semplice, con un piccolo campanile inglobato e un finissimo portone policromo. È legata alla leggenda della Madonna della Catena che intervenne per salvare la vita di tre poveracci condannati ingiustamente.Aprono tre chiese particolari: Santa Maria della Consolazione che nasconde un portale che è un rarissimo esempio dell’architettura rinascimentale del Val di Noto, introduce ad un originale pavimento con tarsie di pietra bianca calcarea e nera pietra asfaltica; Santa Teresa che è un tipico esempio di stile settecentesco ibleo, un tripudio di stucchi, spire floreali, intarsi, leziose cornici rococò e tele settecentesche: vi sono tutt’ora esposti gli ex voto quattrocenteschi a suo tempo trasferiti dal convento della Croce.Infine, un luogo che è simbolo di rinascita sociale: il convento domenicano del Rosario che nel 1883 passò alle terziarie Domenicane che oggi gestiscono il Centro diurno per giovani in difficoltà. Infine, un presepe attenderà infine alla fine dei cento gradini della Grotta delle Cento Scale che scende nella “pancia” di San Matteo, un antico passaggio che conduceva ad un polla di acqua dolce, necessaria in caso di assedio dei saraceni. Una passeggiata condurrà invece alla scoperta dei palazzi delle famiglie più abbienti della Scicli seicentesca, prima del terremoto.I TOUR DI AUTOSERVICEDurante il festival sarà possibile raggiungere alcune tra le città da Palermo tramite i bus navetta messi a disposizione da Autoservice: un modo per visitare i luoghi in tutta tranquillità, senza dover pensare al mezzo di trasporto o al posteggio sul posto, un’alternativa già offerta nelle passate edizioni che aveva riscontrato un ottimo successo. Si può già prenotare sul sito il tour da Palermo a Scicli, l’8 ottobre (qui per prenotare).Per informazioni telefonare allo 091 8420004, tutti i giorni dalle 10 alle 18.