Nuovi alberi, piste ciclabili e gemellaggi: Palermo fa rete per il verde
Prima città italiana a far parte del circuito internazionale Cities With Nature, il capoluogo siciliano punta a essere sempre più ecosostenibile, attraverso programmi condivisi di rigenerazione
di Guido Fiorito
6 Aprile 2023
Nella carta del mondo di Cities With Nature adesso appare in Italia una prima bandierina gialla. Indica Palermo che entra in una rete di 286 città sparse per 70 nazioni. Da Rabat (Marocco) a Sapporo (Giappone), da Reykjavik (Islanda) a Hobart (Australia) e Cape Town (Sudafrica). Unite da progetti e scambi di esperienze per diventare più verdi ed ecosostenibili.
“Siamo l’acqua che beviamo, il cibo che mangiamo”, dice Stefania Romano, palermitana che ha lasciato la città a diciott’anni ed oggi è responsabile globale della rete. “Cities With Nature – aggiunge – è una piattaforma che mette insieme governi locali di tutto il mondo, fornendo strumenti per una integrazione sempre maggiore della natura nelle politiche urbanistiche di ciascuna città. Si tratta di condividere buone pratiche in una comunità internazionale, fare brainstorming, unire cioè la creatività di un gruppo per risolvere problemi, con risvolti concreti”.Ogni progetto, infatti, viene pubblicato con tutti i relativi documenti e la piattaforma segue anche la loro compatibilità con i traguardi prefissi a livello mondiale. L’anno scorso a Montreal, proprio il luogo da dove è partita nel 2018 Cities With Nature, è stato siglato un programma (Cop15) che prevede la protezione entro il 2030 del trenta per cento del pianeta, ripristinare il trenta per cento delle aree naturali degradate, ridurre a zero la perdita di biodiversità.Concretezza, appunto. Cosa succederà allora a Palermo? “Viviamo tra l’ottimismo del futuro e il pessimismo del presente che ci impone il realismo – dice il sindaco Roberto Lagalla -. Da luglio, chiusa l’eredità amministrativa precedente, speriamo di mettere in moto una nuova gestione del Comune. Intanto stiamo finendo i lavori a Villa Trabia e operando sul Giardino Inglese. Poi passeremo a piantare nuovi alberi, interventi per la mobilità dolce e le piste ciclabili, trasporto pubblico con mezzi non inquinanti. C’è l’impegno per la costa Sud. L’obiettivo è una Health city, unire città della natura e città della salute e del benessere in cui va compreso anche lo sport. Ma non ci sono ricette miracolistiche, serve impegno e tempo. Le relazioni internazionali non possono che aiutarci”.Due città sono un modello per Palermo, Barcellona e Marsiglia, capitali del Mediterraneo rivitalizzate da un nuovo rapporto con il mare. Entrambe fanno parte di Cities With Nature, insieme a Istanbul, la metropoli turca con la quale si intende creare un gemellaggio.“Palermo – dice Maurizio Carta, urbanista e assessore comunale alla Rigenerazione urbana – nasce con i Fenici proprio per le sue caratteristiche naturali. Esiste ancora un potenziale anello vegetale che la circonda. La sfida comprende il parco della Favorita, che va vissuto portando al suo interno attività compatibili e recuperando l’area dell’ex campo nomadi. Poi c’è il recupero della costa. Infine la città policentrica. Ovvero avvicinare i servizi alle persone, in modo che si possano utilizzare entro quindici minuti di camminata a piedi. La proposta di Cities With Nature porta entusiasmo e una prospettiva futura, non si possono amministrare solo emergenze. Il confronto con le altre città servirà anche a realizzare un nuovo piano urbanistico generale”.