Premio Borghi dei Tesori a Calatafimi Segesta e Portopalo di Capo Passero
Rinascerà l’antico orologio della Matrice di Calatafimi e verranno recuperati i magazzini del porto di Portopalo. I due progetti sono stati selezionati, tra 18 proposte, dal comitato scientifico dell’associazione Borghi dei Tesori
di Marco Russo
5 Aprile 2022
Borghi che rinascono, esempi di rigenerazione creativa e riuso degli spazi. Nuova linfa per le comunità, che scommettono sulle risorse del territorio, riscoprendo i propri gioielli. Sono stati 18 i progetti presentati in pochi mesi per il primo premio Borghi dei Tesori e adesso il board di esperti che compone il comitato scientifico dell’associazione Borghi dei Tesori, ha decretato i due vincitori: il restauro dell’antico orologio e della campana della Matrice di Calatafimi Segesta e il recupero d’arte dei vecchi magazzini del porto di Portopalo di Capo Passero.
Un riconoscimento a cui potevano concorrere i comuni (e anche associazioni e enti che ricadevano sul loro territorio) dell’associazione Borghi dei Tesori, nata sotto l’egida delle Vie dei Tesori l’anno scorso, quando una sessantina di piccoli centri siciliani hanno deciso di fare rete per valorizzare il loro patrimonio diffuso. Una sinergia che ha dato vita alla prima edizione di Borghi dei Tesori Fest e che adesso porterà alla seconda tra fine maggio e primi di giugno.“Con questa iniziativa, due tesori potranno rinascere – dice Laura Anello, presidente dell’associazione Borghi dei Tesori – due luoghi che hanno un valore identitario molto importante per le comunità. L’uno nella Sicilia occidentale, l’altro nell’estrema zona orientale, l’uno proposto dal Comune, l’altro da un’associazione di giovani che si sta sbracciando per la valorizzazione della sua terra. Ringrazio loro, ma ringrazio anche gli altri sedici progetti che si sono candidati, tutti di buon livello. C’è una grande voglia di rinascita nei borghi. Un ringraziamento particolare al Comitato scientifico e alla Fondazione Sicilia, che con il suo contributo ci ha permesso di raddoppiare il riconoscimento”.Due i premi da tremila euro ciascuno, uno sostenuto dall’associazione Borghi dei Tesori, l’altro da Fondazione Sicilia, che è stata vicina al progetto sin dal suo debutto. “Grazie a iniziative come quelle promosse dai Borghi dei Tesori, sostenute dalla nostra Fondazione – commenta il presidente di Fondazione Sicilia, Raffaele Bonsignore – abbiamo compiuto un passo ulteriore recuperando due autentici gioielli del territorio come Calatafimi Segesta e Portopalo di Capo Passero. C’è ancora molto da scoprire, ma siamo certi che anche attraverso questi passi sarà possibile costruire una Sicilia sempre più a misura d’uomo”.Il board di esperti del comitato scientifico dell’associazione Borghi dei Tesori – presieduto dal fisico e professore emerito Federico Butera e composto da Giuseppe Barbera, Giacomo Gatì, Paolo Inglese, Orietta Sorgi e Pierfilippo Spoto – hanno scelto due progetti che, in modo diverso, sono profondamente legati al territorio.Il primo permetterà di restaurare l’antico orologio della Matrice di Calatafimi Segesta, da secoli punto di riferimento dell’intera comunità. Le sue lancette erano ferme da decenni, la campana silenziosa, e ora torneranno alla vita, grazie al progetto della parrocchia San Silvestro Papa, realizzato dalla ditta Manutentori del tempo. Costruito dalla storica azienda Uscio di Genova, l’orologio è un pezzo raro con pezzi lavorati a mano in ferro battuto e incastonati in un telaio a castello. “Erano decenni che il nostro orologio non suonava più, e non si udiva il tocco delle campane che scandivano da sempre la vita del borgo – dice il sindaco di Calatafimi Segesta, Francesco Gruppuso – . Ritornare ad ascoltarli, sarà un modo per sentirci di nuovo comunità. Aderire ai Borghi dei Tesori è stato il primo atto della giunta che presiedo da qualche mese: sono fiero di aver sposato un progetto che permetterà di far conoscere la nostra terra”.Quello di Portopalo di Capo Passero è invece un vero progetto di rigenerazione urbana: saranno recuperati i vecchi magazzini dei pescatori, con interventi en plein air, trompe l’oeil, murales, stencil, decorazioni e installazioni con materiali riciclati. Proposto dall’associazione Cap 96010, l’intervento servirà a dare una nuova identità alla zona del porto peschereccio, con l’aiuto di cittadini, associazioni e scuole, visto che saranno organizzati laboratori su ambiente, storia, cultura e educazione al riciclo creativo. La comunità dei pescatori ha suggerito di chiamare le stradelle di servizio con i nomi dei venti, utilizzando anche in forma artistica i soprannomi (‘ngiurie’) che raccontano la storia delle famiglie portopalesi. “Vincere è stata un’emozione grandissima perché realizzeremo un progetto condiviso che credevamo impossibile– dice Alessandra Fabretti, anima di Cap 96010 –. Siamo in un luogo che ha bisogno di un segnale forte per recuperare fiducia nel futuro: al porto si riuniscono i giovani, appena rinascerà potrà diventare un punto importante per la vita della comunità”.I DUE PROGETTI NEL DETTAGLIOL’OROLOGIO DELLA MATRICE DI CALATAFIMI SEGESTALe sue lancette sono ferme da anni: l’antico orologio della chiesa Madre di Calatafimi Segesta, da secoli punto di riferimento dell’intera comunità, sarà ripristinato insieme alla campana, grazie a un progetto proposto dalla parrocchia San Silvestro Papa, realizzato dalla ditta “Manutentori del tempo” di Danilo Gianformaggio. Realizzato dalla storica azienda Uscio di Genova, di cui reca ancora il nome inciso sopra, l’orologio è un pezzo di raro valore storico e artistico, realizzato con pezzi lavorati a mano in ferro battuto e incastonati in un telaio a castello. Nel 1564, su richiesta della comunità e su compenso del Comune, fu concesso all’allora feudatario: della zona, Ludovico Enriquez de Caprera, il posizionamento dell’orologio nella chiesa Madre. Da allora, per secoli, fu il punto di riferimento della vita del borgo. Saranno recuperati orologio e campana, ridipinto il telaio e le lancette in metallo saranno sostituite con altre in alluminio più compatibili con il nuovo movimento. L’illuminazione a led lo renderà visibile da lontano. Per la campana, sarà installato un elettrobattente.I MAGAZZINI DEL PORTO DI PORTOPALO DI CAPO PASSEROVecchi magazzini di pescatori si trasformano in opere d’arte, diventando sede di eventi per una rinnovata area di interesse turistico e culturale. A Porto Palo di Capo verrà realizzato un progetto di rigenerazione urbana, proposto dall’associazione Cap 96010 di Alessandra Fabretti. Trompe l’oeil, murales, stencil, decorazioni e installazioni con materiale riciclato per dare una nuova identità alla zona del porto peschereccio. Il progetto prevede la partecipazione attiva dei cittadini, delle associazioni e delle scuole, con laboratori su ambiente, storia, cultura e educazione al riciclo creativo. Gli studenti interverranno direttamente sul posto, dando il loro contributo, mentre le associazioni che hanno aderito, daranno il loro apporto creativo per la realizzazione di murales e installazioni. Sarà coinvolta anche la comunità dei pescatori che ha suggerito di chiamare le stradelle di servizio con i nomi dei venti, utilizzando anche in forma artistica i soprannomi (le ‘ngiurie’) che raccontano la storia delle famiglie portopalesi.