Riapre dopo tre anni la Casa Museo Garibaldi di Calatafimi Segesta
Terminati i lavori di restauro all’edificio settecentesco dove l’Eroe dei Due mondi trovò riparo dopo la battaglia contro l’esercito borbonico. Custodisce cimeli e documenti dell’epopea dei Mille. L’amministrazione comunale pensa adesso a un itinerario per valorizzarla
di Marco Russo
16 Dicembre 2022
È un tassello importante della memoria risorgimentale italiana. Chiusa da tre anni, ha riaperto i battenti dopo i lavori di restauro la Casa Museo Garibaldi di Calatafimi Segesta. Uno scrigno di storia patria e risorgimentale, ricco di documenti e cimeli della famosa Battaglia di Calatafimi del 15 maggio 1860. Da pochi giorni è possibile visitare nuovamente le stanze in cui l’Eroe dei due Mondi trovò riparo in quei travagliati giorni in cui si decidevano le sorti del Paese.
Il museo è rimasto chiuso a causa delle infiltrazioni di acqua dal tetto, che avevano causato seri danni. I lavori erano stati avviati dall’amministrazione comunale nell’ottobre del 2021, dopo l’insediamento, che aveva destinato alcune somme per il recupero, presentando un progetto alla Soprintendenza ai Beni culturali di Trapani. Contestualmente, si è provveduto anche al restauro delle opere custodite all’interno del museo, che si erano danneggiate a causa di muffa e tarli. Alcuni dei pezzi sono stati restaurati gratuitamente dall’artista Patrizia Milano, che ha curato il riallestimento, eliminando quelli che nulla avevano a che fare con la storia del museo.Dal balcone dell’edificio settecentesco, che fu dimora di Antonino Pampalone, parroco e fervente liberale, Garibaldi pronunciò il suo famoso discorso all’indomani della battaglia contro i soldati borbonici, culminato nel motto “o Roma o morte”. Il passaggio dell’Eroe dei Due mondi è ricordato, inoltre, da due lapidi marmoree affisse sul prospetto e all’interno dell’edificio: la prima del 16 maggio del 1860, la seconda del mese di luglio del 1862.“Abbiamo restituito un fiore all’occhiello della nostra città”, afferma il sindaco di Calatafimi Segesta, Francesco Gruppuso. “L’obiettivo di questa amministrazione – prosegue – è poter inserire i due musei comunali, Casa Garibaldi e il museo etnoantropologico di San Francesco, recuperato e riaperto durante la scorsa edizione di Borghi dei Tesori Fest, in una fruizione collettiva delle attrazioni turistiche della città, con una formula ecomuseale che comprende anche i tesori della chiesa locale e del territorio”.