◉ BENI CULTURALI
Palazzi trasformati in musei, incubatori e centri culturali: nel vivo i progetti di restauro nel centro storico di Palermo
Entrano nella fase esecutiva della progettazione gli interventi di riqualificazione degli edifici monumentali comunali, finanziati dal Contratto Istituzionale di Sviluppo. Dallo Spasimo al collegio della Sapienza in piazza Magione, da Palazzo Marchesi all’ex convento di San Basilio, ma anche nuove pavimentazioni e illuminazioni artistiche dei monumenti dell’itinerario Unesco Arabo-Normanno
di Ruggero Altavilla
14 Marzo 2024
Palazzi storici che ospitano musei, foresterie culturali, laboratori e incubatori di startup, ma anche nuove illuminazioni per i monumenti del sito Unesco Arabo-normanno e il ripristino di pavimentazioni storiche in strade e piazze del centro. Entrano nella fase esecutiva della progettazione gli interventi di restauro degli edifici monumentali comunali nel centro storico finanziati dal Contratto Istituzionale di Sviluppo.
Nei giorni scorsi – fa sapere l’assessore comunale al Centro storico, Maurizio Carta – è stato stipulato il contratto per il progetto di illuminazione artistica dei monumenti del sito Unesco Arabo-Normanno e dei percorsi pedonali nel centro storico di Palermo per un importo di 2 milioni di euro. Si tratta del primo degli interventi del Cis che entra nella fase esecutiva con l’obiettivo di realizzare un impianto illuminotecnico e di distribuzione del segnale wi-fi per definire un unico concept di illuminazione artistico-monumentale ed informativo che accompagni il turista in tutti i siti Unesco. Procede, quindi, secondo il cronoprogramma il Progetto integrato di riqualificazione e rigenerazione del centro storico di Palermo, finanziato dal Ministero della Cultura per un importo di 73.960.000 di euro attraverso un Contratto istituzionale di sviluppo.
Si tratta di alcuni importanti interventi di recupero e valorizzazione di edifici monumentali di proprietà comunale che potranno accogliere alcune funzioni sociali, culturali ed educative a supporto della rigenerazione urbana del centro storico. Invitalia – come spiega l’assessore Carta – ha completato la procedura di gara aggiudicando i servizi di architettura ed ingegneria e la direzione dei lavori di diversi interventi, con le relative destinazioni d’uso generali contenute nelle schede approvate dal Ministero della Cultura in fase di predisposizione del programma.
A partire dal restauro e manutenzione straordinaria dell’antico monastero delle Suore Carmelitane Scalze, detto delle Artigianelle in piazza Kalsa. L’intervento, per un importo di 7 milioni di euro, prevede il restauro della porzione esistente dell’immobile, il recupero del giardino e il ripristino filologico della porzione di edificio non più esistente per insediarvi la sede di comunità e associazioni culturali e turistiche, anche orientate alla manifattura artigiana, nonché per restituire l’immobile alla funzione sociale che ha svolto storicamente come sede delle attività sociali svolte dagli uffici dell’Area della cittadinanza solidale.
In programma anche il completamento del restauro del complesso di Santa Maria allo Spasimo, per 2 milioni di euro. Il progetto si inserisce all’interno di un sistema di interventi finalizzato al completo recupero e restauro del complesso monumentale dello Spasimo. Prevede il completamento del restauro della chiesa gotica, oggetto di un intervento di messa in sicurezza finanziato con i fondi messi a disposizione dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per l’evento sismico del settembre 2002.
Sarà restaurato anche il Collegio della Sapienza in piazza Magione, già sede delle Suore Missionarie della Carità. L’intervento, che ammonta a 5 milioni di euro, si prefigge il recupero del complesso edilizio e la sua rifunzionalizzazione, per essere destinato a struttura ricettiva, intesa come foresteria culturale, e centro culturale, educativo inclusivo polivalente, dotato di spazi e servizi di produzione, ricerca e promozione culturale multidisciplinare, laboratori educativi e di coworking.
L’amministrazione comunale punta molto anche su Palazzo Marchesi, all’interno del quale vuole creare un polo internazionale di culture umanistiche, con centro studi e laboratori di ricerca. Per il restauro sono destinati 4,5 milioni di euro, che serviranno al completamento del recupero della porzione di proprietà comunale del palazzo, destinato a sede distaccata della sede della Biblioteca Comunale, per le collezioni che possiede e per permettere nuove acquisizioni di fondi. Ma anche per la parte museale, che comprende il percorso di vista del chiostro del complesso gesuitico, gli ipogei (la grande vasca usata come camera dello Scirocco, il bagno rituale di purificazione ebraico mikveh, le prigioni dell’Inquisizione) e il racconto della “cultura dell’acqua” di matrice araba.
Restauro in vista anche per Palazzo Gulì. I lavori per 2,2 milioni di euro, prevedono il completamento di una porzione di fabbricato già in parte restaurato con un intervento di adeguamento funzionale e di realizzazione di tutti gli impianti tecnologici. La porzione di edificio restaurata è oggi utilizzata, a piano terra, come sede del Visitor Center Unesco e, al piano nobile, come sede del Centro di Documentazione Giuseppe Impastato, che cura al suo interno il “No Mafia Memorial”. L’intervento di completamento è finalizzato alla realizzazione di uffici comunali per il coordinamento delle azioni a supporto del Sito Unesco Palermo Arabo-Normanna.
L’ex convento di San Basilio, invece, diventerà la Casa delle Culture, centro d’informazione e documentazione interculturale del Comune. Il progetto di restauro, che ammonta a 6 milioni di euro, prevede interventi nel corpo di fabbrica più antico, di origini medievali, che diventeranno spazi di uso collettivo, uffici e servizi comuni anche con finalità didattiche: al piano terra una sala conferenze, un piccolo ambiente espositivo della storia della fabbrica nella parte di maggior pregio con la presenza degli elementi architettonici originali di interesse storico artistico, i servizi di ricezione, accettazione e portierato. Al piano primo e secondo, uffici, aule per la formazione e sala riunioni-multilingue. Il corpo edilizio di piano terra della ex palestra è destinato a un uso polifunzionale, attrezzata con servizi, uffici e ambienti di supporto. Saranno, inoltre, realizzati percorsi didattici formativi interculturali rivolti alle scuole ed agli insegnanti. Si attiveranno inoltre collaborazioni con le associazioni di immigrati per la realizzazione di iniziative finalizzate a favorire l’incontro tra culture nella città.
Ammontano a 12,5 milioni di euro le risorse destinate al restauro dell’ex collegio di San Rocco, un progetto portato avanti in collaborazione con l’Università degli Studi di Palermo. L’obiettivo è restituire all’edificio, pregevole esempio di architettura palaziale del 17esimo secolo, la sua integrità, liberando le residue porzioni del piano terra e dell’ammezzato, dalle attività commerciali. Gli spazi del piano terra prospicienti sulla via Maqueda, insieme a ciò che resta dell’antico cortile porticato, si offrono infatti ad un uso pubblico per la fruizione collettiva, in sintonia con la sempre maggiore esigenza delle Università di potenziare le attività di Terza Missione per la diffusione e la valorizzazione culturale delle attività di ricerca e didattica.
All’interno del complesso del Ritiro delle Figlie della Carità, nascerà la sede di uffici e spazi startup ed incubatori di impresa con finalità culturali e turistiche, comprese le funzioni a supporto di attività artistiche, anche residenziali, nonché per le indispensabili attività sociali per il quartiere. L’intervento, che ammonta a 6 milioni di euro, costituisce cardine fondamentale della proposta del Comune per il Cis, sia per le funzioni che si insedieranno al suo interno sia per il contrasto al degrado urbano e sociale del quartiere Capo.
Oltre al completamento dei locali di proprietà comunale della cosiddetta Area Quaroni, destinati a uffici dell’amministrazione, infine, sono stati finanziati per oltre 25 milioni di euro alcuni importanti e distribuiti interventi di riqualificazione urbana delle pavimentazioni storiche degli spazi aperti che saranno realizzati attraverso una procedura di gara per un Accordo Quadro per i relativi servizi di architettura ed ingegneria e lavori.
“Grazie al lavoro accurato del dirigente Paola Di Trapani e dei tecnici dell’ufficio centro storico – dichiara l’assessore Carta – tutta la documentazione tecnica ha consentito di individuare gli operatori economici aggiudicatari in modo da iniziare i lavori al più presto che non solo restituiranno alla cittadinanza preziosi edifici e aree di particolare pregio storico ma anche offriranno nuovi servizi sociali, educativi, culturali e aggregativi per essere il propulsore dell’ulteriore rigenerazione urbana che sarà portata avanti con risorse comunali ed extra-comunali, nonché grazie all’indispensabile intervento dei privati per la migliore gestione dei siti”.
“È venuto il momento – dichiara il sindaco Roberto Lagalla – di restituire al centro storico qualità, dignità, sicurezza e servizi in modo da aumentarne la vivibilità e l’attrattività turistica e per ridurre la congestione di alcune funzioni che ne riducono la bellezza. Il Cis è uno strumento finanziario importante che dovrà essere accompagnato da maggiori controlli e presidio permanente e da una nuova strategia di rigenerazione urbana”.