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Dieci anni da patrimonio Unesco: luci sulla bellezza arabo-normanna

Tra convegni, eventi culturali e la Notte Bianca, Palermo, Cefalù e Monreale celebrano il decennale del riconoscimento all’interno della World Heritage List. Un'occasione per ripercorrere l'importanza di monumenti unici al mondo per il loro sincretismo culturale, e per guardare al futuro con nuovi progetti di valorizzazione

di Marco Russo

3 Luglio 2025

Sono trascorsi dieci anni da quel 3 luglio del 2015, quando l’Unesco battezzava il sito seriale “Palermo arabo-normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale” come Patrimonio dell’Umanità, celebrandone l’eccezionale valore universale. Un riconoscimento che ha consacrato un percorso architettonico unico al mondo, dove elementi bizantini, islamici e romanici si fondono in un sincretismo culturale senza precedenti. Dal Palazzo Reale di Palermo, con la sua splendida Cappella Palatina, al Duomo di Monreale, tempio di mosaici dorati, fino alla Cattedrale di Cefalù, il sito è un viaggio attraverso secoli di storia, arte e convivenza tra popoli e tradizioni.

Il convegno per il decennale: bilanci e nuove prospettive

Un momento del convegno a Palazzo Reale

Per celebrare questo traguardo, nella Sala Piersanti Mattarella del Palazzo Reale di Palermo, si è tenuto un convegno istituzionale che ha riunito esperti, rappresentanti delle istituzioni e protagonisti della valorizzazione del sito. Tra gli interventi, quello di Selima Giuliano, soprintendente ai Beni Culturali di Palermo, che ha illustrato i recenti progetti di restauro dei monumenti che fanno parte dell’itinerario; dello storico Giovanni Travagliato, docente dell’Università di Palermo, che ha tracciato un bilancio critico del decennio, sottolineando le sfide ancora aperte; e di Pierfrancesco Palazzotto, docente e vice direttore del Museo Diocesano, che si è soffermato sulla creazione del “mito normanno” nell’Ottocento in Sicilia.

Nuccio Di Paola, vicepresidente dell’Ars, e Francesco Paolo Scarpinato, assessore regionale ai Beni Culturali, hanno ribadito l’impegno per preservare e promuovere il sito, mentre i sindaci di Palermo, Cefalù e Monreale hanno evidenziato l’importanza di una governance coordinata. L’imprenditrice Elena Salzano, project manager dell’azienda InCoerenze, ha presentato “Mosaicando”, una piattaforma turistica per un itinerario integrato che colleghi le tre città del sito seriale.

Dalla candidatura al riconoscimento: un percorso corale

I tetti della Cattedrale di Palermo

La strada verso l’Unesco è iniziata nel 1996, con la prima proposta di inserire il centro storico di Palermo e Monreale nella lista del Patrimonio Mondiale. Nel 2011, però, la strategia è cambiata: invece di puntare sui centri storici – già ben rappresentati nella lista – si è scelto di valorizzare l’itinerario arabo-normanno, integrando Cefalù e focalizzandosi sul sincretismo culturale.

Il dossier di candidatura, curato dalla Fondazione Patrimonio Unesco Sicilia, sotto la direzione del sociologo Aurelio Angelini, ha messo in luce nove monumenti simbolo: a Palermo, oltre il Palazzo Reale, con la Cappella Palatina, anche la Cattedrale, San Giovanni degli Eremiti, San Cataldo, Santa Maria dell’Ammiraglio, la Zisa e il Ponte dell’Ammiraglio, fino alle cattedrali di Monreale e Cefalù. Tutti siti scelti per il loro stato di conservazione e per la capacità di rappresentare l’incontro tra culture diverse. L’Unesco ha premiato questo sforzo con una motivazione chiara: “Un esempio straordinario di convivenza e interazione tra componenti culturali eterogenee”.

Dieci anni di valorizzazione: segnaletica, realtà aumentata e turismo accessibile

L’interno del Duomo di Monreale

Negli anni successivi al riconoscimento, sono state avviate numerose iniziative per rendere il sito sempre più fruibile e coinvolgente. Tra queste spicca la realizzazione di una rete di segnaletica monumentale con pannelli multilingue e qr code, che guidano i visitatori attraverso l’itinerario. Innovativo è anche il progetto di realtà aumentata, che permette di scoprire i monumenti attraverso applicazioni interattive.

Particolare attenzione è stata dedicata all’accessibilità, con percorsi per disabili, audioguide e materiali in braille. Il Visitor Center di Palermo e Cefalù, insieme agli info-point diffusi, è diventato un punto di riferimento per turisti e residenti, offrendo mappe, prenotazioni e servizi di accoglienza. Non sono mancate le attività formative, come i laboratori per le scuole e i master universitari sulla gestione dei beni culturali, volti a creare una nuova generazione di custodi del patrimonio.

La Notte Bianca Unesco: un’occasione per vivere la bellezza

Il Duomo di Cefalù

A coronamento delle celebrazioni, domani, venerdì 4 luglio, si svolge la Notte Bianca Unesco, con l’apertura serale gratuita di tutti i monumenti del sito. Dalle 20 alle 24, Palazzo Reale, la Cappella Palatina, le chiese di San Cataldo e della Martorana, insieme alle cattedrali di Cefalù e Monreale, accolgono i visitatori sotto un cielo stellato, offrendo visite guidate, concerti e installazioni luminose.

Uno sguardo al futuro: ampliamento e sostenibilità

Il Castello di Maredolce

Il decennale è anche un punto di partenza. Tra le prossime sfide c’è l’ampliamento del sito a monumenti come il Castello di Maredolce e la Cuba, attualmente in fase di riqualificazione. Inoltre, si punta a rafforzare la mobilità sostenibile, con percorsi ciclopedonali che colleghino Palermo a Monreale, e a consolidare il brand “Unesco Sicilia”, per una promozione integrata del territorio. Dieci anni dopo, il sito arabo-normanno continua a essere un faro di cultura e dialogo, dimostrando che la bellezza, quando nasce dall’incontro tra diversità, può diventare patrimonio di tutti.