◉ L'EVENTO
Luce e bellezza: Palermo celebra Santa Rosalia tra arte e tecnologia
Il Festino 2025 unisce spiritualità e innovazione con un evento multimediale diffuso nel cuore della città, tra proiezioni digitali, performance teatrali e coinvolgimento dei quartieri. Accanto al carro trionfale, ne sfilerà un secondo che farà da palcoscenico attraversando cinque tappe simboliche, da Palazzo Reale a Porta Felice
di Guido Fiorito
7 Luglio 2025
È il Festino della bellezza, della luce (soprattutto tecnologica) che vince le tenebre, il primo della storia indicato da una somma: 400+1, ovvero quattrocento anni dal 1624 anno del ritrovamento delle ossa di Santa Rosalia, più uno cioè il 1625, anno della prima processione dopo la liberazione dalla peste. Palermo torna a festeggiare la sua patrona. Una cifra che indica la continuità con l’edizione 2024. “Città bella e tormentosa sosteneva il mio predecessore Pappalardo, che aggiornerei in bellissima e tormentatissima”, dice il cardinale Corrado Lorefice. La festa religiosa e quella profana dialogano e si integrano. “La cultura, si creda o no, è spiritualità”, aggiunge.
Il carro diventa palcoscenico e simbolo
Quali sono le novità? La sera del 14 luglio sfilerà un secondo carro accanto a quello trionfale che sarà utilizzato come palcoscenico, saranno coinvolti quartieri periferici, soprattutto sarà un Festino con tecnologie digitali d’avanguardia.
Sul carro teatro, tra danzatori e acrobati, Palermo sarà impersonata dall’attrice Simona Malato che dialogherà a Palazzo dei Normanni con la morte (Vincenzo Pirrotta) e con la vita (Isabella Ragonese). Poi incontrerà il Genio (Vincenzo Ferrera, Giulia Tagliavia e Francesco De Grandi) in una tappa inedita a Palazzo Riso, fino al trionfo ai Quattro Canti (canzone con Serena Ganci e Fabrizio Cammarata) e l’aspirazione all’eternità con l’arrivo a Porta Felice, tra fasci di luce blu che illuminano il cielo notturno. In totale cinque tappe sul Cassaro, ciascuna ispirata ad opere d’arte cittadine, tra musica, cori, parole, canti e luci. Nel gran finale i giochi pirotecnici dureranno il tempo record di cinquanta minuti. Sul carro la statua di Santa Rosalia dello scorso anno sarà dorata (non più bianca) e alle due estremità vi saranno Porta Nuova e Porta Felice.
Palermo in scena tra arte, luce e tecnologia

Render del videomapping a Palazzo Reale
“Il concept – dice Luca Pintacuda, direttore artistico del Festino di Odd Agency, autrice del progetto con Terzo Millennio – è di un evento multimediale e le proiezioni serviranno anche per dare una maggiore visibilità allo spettacolo in ogni punto. Simboleggia la capacità della città di creare bellezza dalle avversità”. Dopo l’uso nel 2024 delle quinte teatrali dei Quattro canti, adesso diventeranno schermo per le immagini digitali anche le intere facciate del Palazzo Reale e della Cattedrale, grazie a proiettori di avanguardia in arrivo da Roma. Pioggia di fiori sui monumenti, di rose e Rosalie. Ovvero videomapping per un Festino che vuole essere non solo un racconto simbolico ma anche un viaggio sensoriale, attraverso l’uso di vari strumenti tecnologici (crossmediale). Settemila metri quadrati di superfici ospiteranno le proiezioni con oltre cinquecento corpi illuminanti.
Una bellezza in cammino
La narrazione sottesa simboleggia la città come bellezza (tema del Festino 2025) non immobile, come in cartolina, ma in divenire, che supera le difficoltà della storia e le sue conseguenti ferite, cambiando ogni giorno. “Sarà un modo di pubblicizzare la città nel mondo dopo il premio del Bea World Gran Prix dello scorso anno – dice il sindaco Roberto Lagalla – e la mostra di immagini che gira il globo, da Pechino a Londra. Nulla è stereotipato nella storia di Palermo ma si tratta di una bellezza in cammino. Offriamo alla città uno spettacolo innovativo, all’altezza di un evento divenuto di interesse internazionale”.
Spiritualità e partecipazione
Il viaggio di Santa Rosalia inizia con la visita delle reliquie negli ospedali e nelle carceri di Palermo e Termini Imerese e la consegna di dieci statuette che rimarranno dopo la fine delle celebrazioni. Tra le iniziative religiose, il testo di una preghiera ispirata dalla lettera aperta, scritta dal cardinale Lorefice e dall’arcivescovo di Monreale Gualtiero Isacchi, per non dimenticare i fatti violenti di Monreale dello scorso aprile. Eventi collaterali (concerti e drammaturgia) saranno ospitati tra gli altri a Borgo Nuovo (Parco Tindari), piazza Monte di Pietà, Palazzo Comitini (Lollo Franco), Zen (luogo da identificare), sul sagrato della Cattedrale (tra gli altri ci sarà Giò Tonno) e a Brancaccio (Tony Sperandeo al centro padre Puglisi e Kolbe), Quattro Canti (Il Cunto di Rosalia, con Salvo Piparo).
Un racconto da dietro le quinte
“Il Centro sperimentale di cinematografia – dice Giampiero Cannella, assessore comunale alla Cultura – ci affiancherà nelle riprese del backstage del Festino per raccontare l’evento dall’interno, tra i creativi, gli artisti e le maestranze”. Sarà ripetuto il concorso fotografico “Premio Santa Rosalia”, per chi saprà illustrare in una immagine il senso del Festino, 400+1 anni dopo.