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Le Vie dei Tesori torna a Corleone tra chiese preziose, libri rari e memorie civili

Nei weekend dall'11 al 26 ottobre la terza edizione del festival svela per la prima volta la Biblioteca Bentivegna con i suoi fondi antichi, mentre il Cidma espone il faldone del maxiprocesso. Un percorso tra conventi, arte sacra e luoghi simbolo del riscatto

di Redazione

6 Ottobre 2025

Un viaggio per scoprire l’anima più autentica di Corleone, tra chiese preziose, che erano più di cento, oratori settecenteschi, palazzi fermi nel tempo. E nella sua storia più recente, trasformata in forte impegno antimafia. Nei weekend dall’11 al 26 ottobre, il festival Le Vie dei Tesori torna per la terza volta nella cittadina del Palermitano, che l’anno scorso ha superato i 2.100 visitatori con una ricaduta in termini di indotto di quasi 64 mila euro (qui il programma di Corleone).

Biblioteca Bentivegna

Novità di questa edizione è l’apertura straordinaria della Biblioteca Francesco Bentivegna, vero gioiello custodito nell’ex Orfanotrofio San Ludovico. Tra i suoi 23.000 volumi – tra cui rare cinquecentine, fondi seicenteschi e testi provenienti da conventi soppressi – si potrà ripercorrere la storia di Corleone, attraverso i libri che un tempo appartenevano a francescani, cappuccini e domenicani.

Chiesa Madre

Il percorso prosegue tra le chiese della città: dalla Chiesa del Carmine, con i suoi sette altari e gli stucchi settecenteschi di Gaetano Ferina, all’oratorio annesso, dove il pavimento in maiolica nasconde l’accesso all’antica cripta dei confrati. E ancora, Sant’Agostino custodisce non solo il Martirio di San Bartolomeo di Giuseppe Ribera, ma anche la commovente statua della Madonna della Mazza, legata a un antico culto popolare. La Chiesa Madre, con le sue undici cappelle e l’archivio storico, e il Monastero del Santissimo Salvatore, con la vista mozzafiato dalla sua torre campanaria, completano un itinerario di fede e bellezza.

I fascicoli con le deposizioni di Buscetta al Cidma

Ma Corleone è anche la città del riscatto civile, e il festival non manca di darne testimonianza. Al Cidma– Centro di documentazione sulla mafia e sul movimento antimafia – sarà esposto per la prima volta al pubblico il faldone originale del maxiprocesso, con le dichiarazioni di Tommaso Buscetta. Poco distante, Noma, il museo multimediale voluto da Pif, propone un’esperienza immersiva tra le storie di 22 vittime di mafia, da Falcone e Borsellino a Libero Grassi. In un bene confiscato a Bernardo Provenzano ha sede il Laboratorio della Legalità, dove si tengono workshop e dove è possibile acquistare i prodotti delle cooperative che lavorano le terre sottratte alla mafia.

Borgo Schirò

Tra le esperienze più attese, le visite al Caseificio San Michele, dove assistere alla lavorazione tradizionale dei formaggi, e le passeggiate fuori porta: una a Borgo Schirò, ghost town di epoca fascista abbandonata negli anni Sessanta, e l’altra – Le strade e la storia – tra vicoli, murales e la suggestiva Cascata delle Due Rocche, per scoprire il volto più autentico e meno noto di Corleone.

Per informazioni telefonare tutti i giorni dalle 10 alle 18 allo 091 8420046.