Aumentano i patrimoni immateriali dell’Isola, c’è anche il carretto siciliano

Nuove iscrizioni nel Reis, che hanno riconosciuto mestieri, saperi, feste, tradizioni e tesori umani viventi

di Redazione

18 Maggio 2021

Si arricchisce il patrimonio immateriale siciliano. È ricominciata l’attività di valutazione delle richieste di riconoscimento e iscrizione di saperi e tradizioni all’interno del Reis, il Registro delle Eredità immateriali della Sicilia. La ripresa dei lavori – fanno sapere dalla Regione – è stata determinata dalla nomina della nuova commissione di valutazione, istituita dall’assessore ai Beni culturali, Alberto Samonà.

 width=

Pupi siciliani

Le eredità immateriali – definite dall’Unesco “Intangible Cultural Heritage” – sono l’insieme delle pratiche, rappresentazioni, espressioni, conoscenze e tecniche nella forma di strumenti, oggetti, artefatti e luoghi ad essi associati, che le comunità, riconoscono come parte del loro patrimonio culturale. Riguardano le tradizioni orali ed espressioni, compreso il linguaggio come veicolo del patrimonio culturale immateriale, le arti dello spettacolo, le pratiche sociali e rituali, gli eventi festivi, le conoscenze e pratiche concernenti la natura e l’universo, i saperi legati all’artigianato tradizionale. Il Registro si compone di sei libri così distinti: celebrazioni, feste e pratiche rituali; mestieri, saperi e tecniche; dialetti, parlate e gerghi; pratiche espressive e repertori orali; tesori umani viventi; spazi simbolici.
 width=

La cuddrireddra di Delia

Il 12 maggio scorso sono state approvate nove istanze di iscrizione, che hanno riconosciuto come patrimonio immateriale alcune attività. Nel libro dei mestieri, arriva l’arte del carretto siciliano. La richiesta è stata formulata dal Museo regionale di Palazzo d’Aumale, in cui è custodita la collezione pubblica più importante di carretti. Ma c’è anche Antonio Rigoli, scalpellino di Ucria, che tiene viva la tradizione di intaglio della pietra, realizzando manufatti in arenaria, la pietra locale estratta dalle cave presenti nel contesto territoriale. Il libro dei mestieri, saperi e tecniche ospita anche la “cuddrireddra” di Delia, un’antica tradizione della pasticceria di origine islamica e la ricamatrice Maria Anna Bonaffini di Caltanissetta, eccellenza nell’arte del tombolo e del macramè.
 width=

Borgo Pantano

Tra i “tesori umani viventi”, inserito Letterio Alessandro, detto Lillo Alessandro, poeta e scrittore di Messina. Viene riconosciuto per l’attività di recupero e trascrizione del patrimonio etnomusicologico siciliano, con particolare riferimento alla provincia di Messina. Poeta annoverato tra i “canterini peloritani” ha sottratto all’oblio musiche e parole che nei secoli hanno scandito la vita profana e religiosa di un popolo. Nel libro degli spazi simbolici si aggiunge Borgo Pantano, antico insediamento ebraico nel territorio di Rometta, nel Messinese, espressione degli insediamenti ebraici rimasti dopo l’editto di espulsione del 1492. Ancora oggi viene praticata la lavorazione alchemica delle specie botaniche medicinali secondo i principi della “spagirica”.
 width=

L’Infiorata di Noto

Infine, si aggiunge al libro delle celebrazioni, la festa di San Calogero, sagra dei pupi del pane, di Campofranco, nel Nisseno. È una delle feste patronali più rappresentative in Sicilia, nata come forma di ringraziamento verso il santo patrono per l’abbondanza del raccolto annuo. Ha radici greco-bizantine e si lega alle antichissime feste equinoziali di origine pagana. Poi c’è anche la festa patronale del Santissimo Salvatore di Militello Val di Catania di origine bizantina, tramandata nei secoli, e infine i tappeti di fiori, sale e sabbie di Noto. “Il patrimonio immateriale è caratterizzato da una grande vulnerabilità che oggi, nel rapporto con i mezzi di comunicazione di massa, vive un rapporto complesso – ha sottolineato l’assessore Samonà – da un lato il rischio della conformazione espressiva e della globalizzazione culturale, dall’altro vede nei nuovi media uno strumento di divulgazione che consente la possibilità di esaltare la conoscenza di realtà altrimenti destinate all’oblio”. Soddisfatta per i nuovi riconoscimenti anche la direttrice del Cricd, il Centro del Catalogo della Regione, Laura Cappugi: “Un modo per assicurare la piena valorizzazione delle eccellenze del nostro patrimonio culturale”.