◉ FESTIVAL
Catania svelata con Le Vie dei Tesori, dal Foro romano alle antiche terme
Cinque weekend dal 10 ottobre al 9 novembre tra aree archeologiche, ipogei, botteghe artigianali. Apre il gigantesco hangar per dirigibili e idrovolanti, nel territorio di Augusta, e si potrà entrare anche all’Ipogeo monumentale di età imperiale, oltre che all'Anfiteatro. Una novità sarà anche Isola, hub di innovazione sociale nato a Palazzo Biscari. Nella vicina Acireale si visita l’area archeologica di Santa Venera al Pozzo
di Redazione
6 Ottobre 2025
Riscoprire il Foro Romano e l’ipogeo, che si uniranno all’Anfiteatro romano, alle antiche terme trasformate in chiese, all’area archeologica di Santa Venera al Pozzo nella vicina Acireale: quest’anno Le Vie dei Tesori a Catania – da venerdì 10 ottobre a domenica 9 novembre per cinque weekend – getterà uno sguardo appassionato sulla città antica, ma conoscerà anche una delle più antiche Confraternite, leggerà le lettere dei Verga, andrà per botteghe, studi e case d’artista, ritroverà giardini arrampicati sulla lava, esperienze fuori porta (qui il programma di Catania).
“Le Vie dei Tesori rappresentano un’occasione preziosa per riscoprire e valorizzare le radici della nostra identità. Il coinvolgimento di tanti comuni della Città metropolitana, da Catania a Pedara, da Acireale a Paternò, dimostra come il nostro territorio sappia fare rete intorno alla cultura e alla bellezza – ha detto il sindaco metropolitano e sindaco di Catania, Enrico Trantino – Aprire ai cittadini luoghi che abitualmente vivono una dimensione istituzionale, come Palazzo Minoriti o Palazzo degli Elefanti, significa restituire la memoria e il valore di spazi che appartengono a tutti. È un invito a riappropriarsi con orgoglio del nostro patrimonio, trasformandolo in energia vitale per le comunità di oggi e di domani”. Insomma, sono programmi veramente molto articolati, che dimostrano curiosità, voglia di riappropriarsi di una bellezza che si srotola sulle mura di pietra lavica, nei siti archeologici, nelle antiche cave, ma anche in luoghi del tutto inattesi come un hangar enorme per dirigibili e idrovolanti, in territorio di Augusta.
Il festival che apre e racconta siti, e propone esperienze in tutta l’Isola (e da otto anni anche a Mantova) si prepara quindi a sbarcare ancora una volta in Sicilia Orientale, in collaborazione con il Comune e la Città metropolitana di Catania – che apre l’imponente Palazzo Minoriti – , il Parco archeologico di Catania e Valle dell’Aci. Sempre con il supporto del main sponsor Unicredit e dell’Usr che collabora alla formazione dei ragazzi (sono 1500 in tutta l’Isola) che partecipano alle visite al fianco degli esperti del patrimonio. Quest’anno è stata anche preparata un’inedita offerta didattica che durerà tutto l’anno.
“UniCredit è orgogliosa di sostenere l’arte e la cultura come motori di sviluppo sociale, economico e sostenibile – dichiara Salvatore Malandrino, Regional Manager Sicilia di UniCredit – Il patrimonio culturale, artistico e paesaggistico rappresenta un asset fondamentale e distintivo della Sicilia e per questo motivo vogliamo dare il nostro contributo, in quanto principale banca del territorio, a valorizzarlo in maniera sempre più efficace. Queste motivazioni – prosegue Malandrino – ci hanno spinto già da alcuni anni ad essere main sponsor del festival Le Vie dei Tesori. Questa manifestazione continua ad essere una straordinaria opportunità per la nostra terra, non solo per riscoprire e riappropriarsi delle proprie bellezze, ma anche in termini di indotto e possibilità di destagionalizzazione dei flussi di turisti italiani e stranieri”.
È avviato un dialogo forte con l’Agenzia del Demanio (che aprirà l’atteso hangar dei dirigibili di Augusta), con Poste e Federalberghi che affiancheranno istituzioni, enti, associazioni coinvolti dal progetto, patrocinato dalla Camera dei deputati, dal ministero della Cultura, sostenuto dall’assessorato al Turismo della Regione siciliana attraverso i fondi Funt del ministero del Turismo.
E arriva anche la collaborazione con l’Ordine dei Fisioterapisti di Catania, Ragusa e Siracusa che sarà presente in piazza Stesicoro a Catania e in piazza San Giovanni a Ragusa: nei gazebo i fisioterapisti iscritti all’albo saranno a disposizione per consulenze di valutazione funzionale fisioterapica garantendo la massima privacy (contributo simbolico di 5 euro devoluto interamente in beneficenza). È un’iniziativa che Vie dei Tesori porta avanti con l’Ordine, “per far conoscere una disciplina che va oltre il trattamento dei disturbi muscolari, investendo diversi ambiti specialistici della fisioterapia” spiega Orazio Meli, presidente dell’Ordine dei Fisioterapisti (OFI) di Catania, Ragusa e Siracusa.
Le Vie dei Tesori ogni anno genera una notevole ricaduta economica sul territorio, in termini di indotto turistico (alberghi, ristoranti, negozi, mezzi di trasporto), nelle città che attraversa: come certifica l’Otie, Osservatorio turistico delle economie delle Isole, l’intero festival complessivamente l’anno scorso ha sfiorato gli 8 milioni di indotto: di questi, quasi 709 mila euro a Catania dove ha accolto oltre 22 mila visitatori, sempre con un indice di gradimento che supera il 90 per cento.
IL FESTIVAL A CATANIA
Impaginato da Alessandra Fabretti, il programma parte da un focus sul patrimonio archeologico, una vera immersione nel cuore antico della città visto che dopo anni, grazie alla collaborazione con il Parco archeologico di Catania e Valle dell’Aci guidato da Giuseppe D’Urso, si entrerà nei due ambienti superstiti del Foro romano, nel cortile San Pantaleone, circondato da edifici e magazzini. Nel Cinquecento contava ben otto ambienti e un’ala occidentale con le terme Amasene, negli secoli successivi divenne residenza di povera gente, e scomparve sotto i palazzi. E si potrà accedere anche all’Ipogeo romano, tomba monumentale di età imperiale (I-II secolo dopo Cristo), tra le poche sopravvissute delle vaste necropoli che occupavano l’area a nord dell’attuale centro storico di Catania. La tomba, che nel tardo Medioevo fu utilizzata come calcara dai monaci del convento, venne riscoperta nel XVII secolo e persino Houel la raffigurò in un suo acquerello. I due monumenti compongono un itinerario archeologico con l’Anfiteatro Romano (aperto anche lo scorso anno, in notturna), la cripta di Sant’Euplio, le Terme dell’Indirizzo, resti di un complesso romano del II secolo; e le Terme della Rotonda individuate dal principe di Biscari sotto una chiesa bizantina. Fuori porta, ad Acireale apre l’interessante area archeologica di Santa Venera al Pozzo.
Ma Catania è veramente stratificata, rispettosa nel tempo dei livelli sociali: diversi aristocratici fondarono, nel 1570, sotto l’insegna del Santissimo Crocifisso, la Nobile Arciconfraternita dei Bianchi per recare conforto ai condannati a morte. Si visiterà la chiesa di San Martino sede della Confraternita, retta dal nobile Don Pietro Moncada Paternò Castello, principe di Valsavoia: si visiteranno il Salone dei Governatori e la biblioteca dove sono conservati documenti e volumi dal XVI secolo. Fa il paio con il Fondo Verga conservato all’Archivio Storico: epistole e documenti della famiglia del drammaturgo, per leggere in controluce la vita a Catania a metà Ottocento; e la biblioteca Ursino Recupero che conserva un patrimonio immenso di 290 mila volumi delle congregazioni e monasteri soppressi; sarà uno spettacolo anche la salita alla chiesa di San Nicolò l’Arena, con il camminamento che chiude la scala a chiocciola di 141 gradini. Ma anche la cappella Bonaiuto, che stregò Houel; la chiesa di Santa Maria di Gesù che accoglie opere di Antonello Gagini e Antonello da Saliba, e che quest’anno aprirà eccezionalmente il suo chiostro. Si aggiunge San Francesco Borgia, una delle quattro “voci” del barocco catanese: nata dal trauma del 1693, racconta le scelte dei Gesuiti che si ritrovano anche nella commissione delle preziose suppellettili liturgiche .
Una novità sarà anche Isola, hub di innovazione sociale nato a Palazzo Biscari la cui storia si intreccerà con spazi di idee e visioni future. Tre le botteghe artigiane: l’elegante mondo di carta di Cartura, i pupi antichi dei Fratelli Napoli e, novità di quest’anno, lo storico coltellinaio Gerace che produce ancora lame affilate e cesellate a mano. Poi i musei-gioiello: il Musca, piccola raccolta dedicato alle antiche carrozze e ai finimenti: qui grandi e piccini potranno tentare il “battesimo della sella”. Il Museo etnoantropologico Panascia, nato dalla passione di un privato, Arturo Panascia per gli attrezzi da lavoro del mondo contadino: sono migliaia gli oggetti che un tempo avevano una funzione e oggi sono dimenticati.
Ritornano anche gli studi e atelier d’arte: si parte da Aci Castello e dalla casa-museo di Jean Calogero, strano e non conosciutissimo pittore (il vero nome era Giovanni Calogero) le cui opere oniriche e colorate piacquero a Liz Taylor, Gregory Peck o Gary Cooper. Poi la Fondazione Kalos, museo delle collezioni di arti decorative e applicate. Fuori porta, a San Giovanni La Punta, il parco naturale immenso popolato da sculture e installazioni della Fondazione La Verde La Malfa, che virtualmente si confronta con il viaggio ideato da Rossella Pezzino de Geronimo a Le Stanze in fiore
Rieccoci in città, per luoghi che sono sicurezze: oltre all’immenso Palazzo Minoriti, si potrà visitare la sede istituzionale del Comune, Palazzo degli Elefanti che cela affreschi settecenteschi, decorazioni barocche e opere d’arte; la Società Storica Catanese (che conoscono solo i cittadini e neanche tutti) con la “stanza dei re” e documenti dal 1816 al dopoguerra; il Museo Vincenzo Bellini dedicato al compositore; palazzo Asmundo di Gisira trasformato in hotel di charme; l’ex industria delle calzature Ega, 850 metri quadrati, su tre livelli in stile Decò, che nasconde un passaggio segreto verso il teatro Dusmet. Sali su e trovi Terrazza Agata, il belvedere sullo stesso complesso, dove leggere la mano di padre e figlio architetti, Carmelo e Salvatore Sciuto Patti.
I laboratori: si parlerà di frutti dimenticati e si preparerà il vin cotto al Bastione degli Infetti; si cucineranno le Rame di Napoli, i dolci di Ognissanti … nel giorno di Ognissanti; si annuseranno erbe aromatiche a Pedara. E i più piccoli potranno accarezzare un dromedario da Gjmala a Trecastagni.
In barca lungo il waterfront, tra le rocce fiorite del Parco Paternò del Toscano, la sorpresa a Mascalucia del giardino esotico di Salvatore Bonajuto, disperso tra sculture e succulente. Fuori porta si salirà (è proprio il caso di dirlo) a Floresta, o si resterà esterrefatti di fronte ai paesaggi western dei Calanchi del Cannizzola, nel territorio di Paternò. Sul fronte teatro, oltre ai pupi dei Fratelli Napoli al Teatro Dusmet (è previsto anche un particolare format di scena con delitto), ecco uno spettacolo di Rodolfo Torrisi sulla vita di Don Milani raccontata dal fratello Adriano; e un lavoro sulla scomparsa di Ettore Majorana. Due le passeggiate: una alla ricerca delle edicole votive del centro storico; e l’altra ascoltando il racconto di via Crociferi.
Acireale, oltre all’area archeologica – dove sono previsti laboratori per bambini sull’arte antica di modellare un vaso, e sulla simulazione di uno scavo – , riaccoglie le stanze private di Palazzo Fiorini; aprono le aule studio e le collezioni del Seminario Vescovile; la grandiosa Matrice di tutte le Aci (con la degustazione di una dolce “cuppulidda” di San Filippo); si va a lezione dai maestri di cartapesta, e si assaggia la granita acese da Sicula Street
Partecipano al festival a Catania gli studenti e le studentesse del Liceo Statale Turrisi Colonna, del Liceo Regina Elena, dell’ Istituto “Concetto Marchesi”, Brunelleschi e Marconi Mangano; del Liceo Artistico Statale Emilio Greco e del Liceo Statale Galileo Galilei e dello Istituto Musco.
Per informazioni telefonare tutti i giorni dalle 10 alle 18 allo 0918420046. A Catania, hub e infopoint nel gazebo di piazza Stesicoro.