Conto alla rovescia per il restauro di Palazzo delle Aquile

Dopo un iter burocratico lungo tre anni, al via i lavori di manutenzione e adeguamento nella sede principale dell'amministrazione comunale di Palermo

di Redazione

30 Novembre 2020

Ci sono voluti tre anni di ricorsi e battaglie giudiziarie prima di dare il via ai lavori di restauro di Palazzo delle Aquile, la sede principale dell’amministrazione e del Consiglio comunale di Palermo. Adesso, finalmente, il 3 dicembre – fanno sapere dal Comune – sarà stipulato il contratto dei lavori di restauro e manutenzione straordinaria del palazzo che si affaccia su piazza Pretoria.

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Prospetto di Palazzo delle Aquile

Giunge così a conclusione una lunga vicenda amministrativa e giudiziaria iniziata con l’indizione della gara nel 2017, la cui gestione era stata affidata all’Urega. Dopo una prima aggiudicazione di agosto 2018, si sono susseguiti diversi ricorsi e controricorsi da parte di ditte escluse, con conseguenti passaggi presso la giustizia amministrativa ed anche la richiesta di pareri all’Anac. Solo il 20 settembre scorso, a tre anni dall’avvio della procedura, una definitiva sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa ha permesso di procedere alla stipula del contratto.
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Scalone con epigrafe monumentale

Il costo dei lavori, che dureranno circa quattro anni, sarà di poco inferiore ai sei milioni di euro oltre Iva, al netto del ribasso percentuale (27 per cento) offerto dall’Ati Co.San.srl sull’importo a base d’asta. Durante i lavori, il Palazzo di Città – sottolineano dall’amministrazione – non sarà mai totalmente chiuso: un cronoprogramma per fasi autonome permetterà infatti la parziale continuazione delle attività istituzionali, consentendo l’alternanza della presenza di almeno una delle funzioni istituzionali apicali. Il contratto consiste in un accordo quadro basato su un progetto definitivo; ciò significa che, stipulato il contratto generale, i lavori saranno eseguiti sulla base di singoli progetti esecutivi (per ciascuna delle fasi) e altrettanti sub-contratti con la stessa Ati aggiudicataria.
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Bassorilievo con l’aquila simbolo di Palermo

I lavori, che saranno ovviamente svolti sotto l’egida della Soprintendenza dei Beni culturali, interesseranno prima di tutto l’adeguamento della struttura alle norme in materia di sicurezza dei luoghi di lavoro, oltre alla conservazione dell’aspetto architettonico e degli apparati decorativi, dotando il palazzo di nuovi impianti tecnologici e servizi, intervenendo anche per l’eliminazione di una serie di elementi che ne deturpano l’aspetto originario a seguito di interventi di piccola manutenzione susseguitisi nel corso degli ultimi 50 anni. Verrà inoltre effettuata la verifica e il miglioramento delle strutture, con un intervento sui percorsi di mobilità interna sia per l’abbattimento delle barriere architettoniche sia per la sicurezza delle vie di fuga. Si interverrà ovviamente anche sul restauro delle parti decorate. Le modifiche distributive e architettoniche sono state elaborate con particolare riferimento ad alcune esigenze prioritarie, ovvero alla razionalizzazione dei percorsi interni e ad una migliore funzionalità e dei percorsi di esodo in caso di emergenza.
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La sala rossa

Un percorso particolarmente lungo e tortuoso commentato dal sindaco Leoluca Orlando, secondo cui “ancora una volta l’amministrazione ha adempiuto in tempi brevi a quanto di propria competenza, subendo però i tempi di un percorso giudiziario, che sia pure certamente legittimo per tutte le parti in causa, conferma quanto sia necessario modificare le norme per facilitare l’attività amministrativa dei comuni. Soprattutto quando si parla di interventi per la sicurezza, siano essi delle persone, del territorio o di edifici e monumenti, non è ammissibile che l’aggiudicazione di una gara subisca tempi così lunghi”. Per l’assessore comunale ai Lavori pubblici, Maria Prestigiacomo, “entro poche settimane si potrà finalmente dare inizio a questi lavori, che hanno ovviamente una grande importanza materiale, oltre che un alto valore simbolico perché riguardano il Palazzo di Città, che deve tornare a mostrarsi al più presto in tutto il suo splendore”.