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Catania al secondo weekend tra giardini storici, edicole votive e botteghe artigiane

Si scoprono piccoli musei privati, i bambini salgono in sella a un pony, si cercano piantagioni tropicali e sculture monumentali. Va in scena il “mistero” di Ettore Majorana e riaffiorano i ricordi di Verga nella casa-museo. Il Festival torna nel capoluogo etneo sabato 18 e domenica 19 ottobre

di Redazione

17 Ottobre 2025

A Catania si va per botteghe storiche e anfiteatri romani, ci si arrampica sui giardini sulla lava, si contano santi e madonne nelle edicole votive, si ammirano gli antichi “landau”, si entra da un coltellinaio artigiano che pare l’antro del dio Vulcano. Questo e tanto altro per il secondo dei cinque weekend delle Vie dei Tesori a Catania. Che propongono un programma denso, moltissimi luoghi che aprono le porte, ma anche laboratori, giardini e parchi, aree archeologiche e chiese; senza contare le esperienze fuori porta, anche nella vicina Acireale (qui il programma).

Tante le curiosità: si andrà a cercare le edicole votive che punteggiano il centro storico, veri simboli di devozione popolare che appaiono improvvisi sui muri di lava nera, illuminati da fioche lampadine: il percorso (oggi e domani sia alle 10 che alle 11.45) parte da via Cardinale Dusmet.

Foro romano

Quest’anno Catania punta molto sulle sue aree archeologiche, e ci ha azzeccato visto che sembrano le preferite dai visitatori e sono anche sconosciute a gran parte dei cittadini: si potranno scoprire il Foro Romano e l’ipogeo, che si uniranno al famoso Anfiteatro romano, alle antiche terme trasformate in chiese, all’area archeologica di Santa Venera al Pozzo nella vicina Acireale. Non si deve dimenticare il Fondo Verga conservato all’Archivio Storico: epistole e documenti della famiglia del drammaturgo, per leggere in controluce la vita a Catania a metà Ottocento; la biblioteca Ursino Recupero che conserva un patrimonio immenso di 290 mila volumi delle congregazioni e monasteri soppressi; o la Società storica catanese che ospiterà stasera alle 19 (poi l’ultimo weekend), “Ettore Majorana. Mistero di un genio catanese” spettacolo che analizza la storia del grande fisico e le ipotesi legate alla sua scomparsa.  Una novità è invece Isola, hub di innovazione sociale nato a Palazzo Biscari la cui storia si intreccerà con spazi di idee e visioni future.

Bottega Cartura

Andar per botteghe: oltre all’elegante e impalpabile mondo di carta di Cartura, la sorpresa sarà quella di Emanuele Gerace che forgia lame e coltelli, modelli unici richiesti in tutto il mondo. Sarà lui stesso a raccontare un’arte antica che non esiste quasi più.  Tanti oggetti di una volta, quelli utili che si passavano da padre in figlio, che vivevano accanto al focolare, sono stati invece raccolti da Arturo Panascìa e dalla moglie Loredana Acanfora che hanno fatto nascere un piccolo museo vicino al Teatro Bellini.

Parco Paternò del Toscano

Il festival parla anche al presente: per farlo bisogna raggiungere Isola, il volto contemporaneo e poco conosciuto di Palazzo Biscari, dove si pensa e si guarda al futuro. E se il tempo lo consentirà, bisognerà correre fuori porta per una boccata d’aria pura: se si dovrà attendere il prossimo weekend per Le stanze in fiore – Il giardino della rinascita è un percorso sensoriale dove arte e natura si fondono, è stato ideato da Rossella Pezzino de Geronimo tra rare piante tropicali e sculture contemporanee – intanto si può scoprire il “bosco termofilo” del Parco Paternò del Toscano; o odorare ad una ad una le erbe aromatiche dell’azienda Due Palmenti, a Pedara; o raggiungere Mascalucia per una passeggiata nel giardino esotico di Villa Trinità, osservando le sculture di Salvatore Bonajuto.

Trecastagni, i dromedari di Gjmala

C’è anche un programma per i più piccini: potranno salire in sella al pony Artù che è affettuoso e buffo e vive all’Istituto di incremento ippico, a pochi passi dal Musca che invece conserva carrozze e landau d’epoca. I più “coraggiosi” potranno anche accarezzare un dromedario da Gjmala a Trecastagni; domenica invece li attende la lezione di ceramica dagli archeologi di Stoà Sicula ad Acireale. Dove aprono  le stanze private di Palazzo Fiorini, le aule studio e le collezioni del Seminario Vescovile, e la grandiosa Matrice di tutte le Aci (con la degustazione di una dolce “cuppulidda” di San Filippo). E tanto altro, senza dimenticare che i fisioterapisti saranno a disposizione per consulti gratuiti sia in piazza Stesicoro a Catania  che in piazza San Giovanni a Ragusa.

Palazzo Minoriti

Il festival torna quindi a Catania in collaborazione con il Comune e la Città metropolitana di Catania – che apre l’imponente Palazzo Minoriti – sempre con il supporto del main sponsor Unicredit e dell’USR che collabora alla formazione dei ragazzi. E’ stato avviato un dialogo forte con l’Agenzia del Demanio (che dal prossimo weekend aprirà l’atteso hangar dei dirigibili di Augusta), con Poste e Federalberghi che affiancheranno istituzioni, enti, associazioni coinvolti dal progetto, patrocinato dalla Camera dei deputati, dal ministero della Cultura, sostenuto dall’assessorato al Turismo della Regione siciliana attraverso i fondi Funt del ministero del Turismo.

Partecipano al festival a Catania gli studenti e le studentesse del Liceo Statale Turrisi Colonna, del Liceo Regina Elena, dell’ Istituto “Concetto Marchesi”, Brunelleschi e Marconi Mangano; del Liceo Artistico Statale Emilio Greco e del  Liceo Statale Galileo Galilei e dello Istituto Musco. 

Per informazioni telefonare tutti i giorni dalle 10 alle 18 allo 0918420046. A Catania, hub e infopoint nel gazebo di piazza Stesicoro.