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Il Palazzo delle Poste di Palermo apre con Le Vie dei Tesori, si visita per la prima volta il Casellario americano

Un’esperienza curata dal documentarista Stefano Savona valorizza la sala nascosta dove gli Alleati impiantarono il centro di coordinamento della corrispondenza militare della città. Si entra in un’altra saletta decorata con marmi policromi, destinata a chi voleva scrivere le lettere con l’aiuto di un impiegato postale che lavorava come correttore. Per un solo weekend si visitano anche le stanze colme di capolavori del Futurismo, a partire dalle cinque tele-capolavoro di Benedetta Cappa Marinetti

di Redazione

28 Ottobre 2025

Un’unica elica in marmo rosso che si avvolge attorno a un cilindro: già imboccare la scala elicoidale che si inerpica fino ai piani superiori, è un’esperienza, ma quest’anno il Palazzo delle Poste di Palermo – che apre eccezionalmente per Le Vie dei Tesori – porterà un’ulteriore sorpresa. Nel 1943, quando gli Alleati sbarcarono in una Palermo martoriata e ridotta a macerie, requisirono il Palazzo delle Poste per impiantarvi il centro di coordinamento della corrispondenza militare della città. Risalgono a questi anni le 660 cassette postali che compongono il cosiddetto Casellario americano che successivamente, per oltre mezzo secolo, ha custodito (quando l’Italia e la Sicilia si rimisero faticosamente in piedi) anche lettere e pacchi di chi non voleva, o poteva, ricevere posta a casa. Lettere d’amore, missive riservate, segreti aziendali, queste cassette hanno conservato di tutto, sono dei veri depositi di memoria.

La sala del Casellario

Si entrerà per la prima volta in assoluto in questa sala nascosta con un’esperienza curata dal documentarista di fama internazionale Stefano Savona (ha vinto nel 2018 la sezione Documentario del Festival di Cannes)  che vedrà coinvolte due quinte della scuola elementare Rita Borsellino, su cui il regista sta realizzando un film. Accanto alla sala, se ne apre un’altra decorata con marmi policromi e destinata a chi invece, le lettere voleva scriverle, spesso con l’aiuto di un impiegato postale che lavorava come correttore. Un tempo aperta 24 ore su 24, anche questo ambiente ha chiuso i battenti circa trent’anni fa. Si visiterà il Casellario per due weekend, sabato 8 e domenica 9 novembre e sabato 15 e domenica 16 novembre, dalle 9 alle 18.30 (qui per prenotare).

Le cassette postali del Casellario

“È un grande orgoglio per noi riaprire il Palazzo delle Poste alla città per Le Vie dei Tesori e condividere un patrimonio storico ed architettonico, parte integrante dello sviluppo urbanistico della città, e che ha ancora grandi tesori da svelare – dice Roberta Chiesurin, direttrice della Filiale Palermo 1 di Poste Italiane – Con l’inedita visita alla sala del Casellario americano, i cittadini e i turisti avranno l’onore di riscoprire un luogo suggestivo che ha avuto più anime. E che oggi riapriamo in via eccezionale per una altrettanto eccezionale esperienza”.

 “Un sogno che si realizza, quello di riaprire alle visite questo tesoro straordinario – interviene Laura Anello, presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori – per il quale siamo sinceramente grati a Poste Italiane. La scoperta del Casellario, poi, è stata una vera emozione, un luogo di deposito della memoria collettiva della città che i nostri visitatori saranno invitati a continuare a costruire guidati da bambini-messaggeri, con un’esperienza poetica che sarà una sorpresa per tutti”.

Stefano Savona

“La capacità di proiettarsi in una dimensione fantastica dei bambini – dice Stefano Savona – aiuterà i visitatori a vivere questo spazio come un luogo magico, un laboratorio nel quale immaginare corrispondenze intime. Con la complicità di piccoli sciamani, i visitatori potranno servirsi delle vecchie caselle postali per indirizzare messaggi impossibili a destinatari lontani, a chi magari non c’è più, o non c’è ancora. Come quando, tanti anni fa in queste stanze, gli incaricati delle poste aiutavano chi non sapeva leggere e scrivere a spedire notizie a parenti lontani”.

La sala conferenze

Per un solo weekend, venerdì 7 e sabato 8 novembre dalle 9 alle 18.30, si potrà invece entrare nelle sale colme di capolavori del Futurismo del Palazzo delle Poste, che Le Vie dei Tesori ha già aperto nel 2016 e nel 2022 (qui per prenotare). Rigido, algido e imponente all’esterno, mausoleo fascista del Ventennio, disegnato da Angiolo Mazzoni, il Palazzo nasconde infatti un vero tesoro di opere d’arte e arredi che lo rende un piccolo, preziosissimo museo futurista.

La scala elicoidale

La visita si apre proprio dalla famosa scalinata su via Roma: si sale la scala elicoidale, esempio di quella stagione culturale e artistica protesa verso la tecnologia, la sperimentazione e il futuro. Eccoci agli uffici e alla sala del Consiglio: ed è una vera ubriacatura, a partire dalle cinque tele-capolavoro di Benedetta Cappa Marinetti, ispirate ai moderni (per i tempi) mezzi di comunicazione, esposte pochi anni fa anche al Guggenheim Museum di New York; poi le due opere di Tato, aeropittore futurista, un quadro di Piero Bevilacqua sull’ “avveniristica” televisione, una scultura classica di Corrado Vigni. Futuristi anche gli arredi originali, i tendaggi, i pannelli, molti reperti d’epoca, i mobili che arrivano dalle fabbriche Ducrot.

Arredi della Sala conferenze

Opere e arredi incastonati in un edificio nato su parte dei giardini dei Padri Filippini e che, dal giorno della sua inaugurazione – il 28 ottobre del 1934 alla presenza dell’allora ministro delle Comunicazioni Umberto Puppini – sorprende per le soluzioni trovate negli interni, dove è tutto un rincorrersi di libeccio di Trapani, giallo di Mori, nero del Belgio, rosso fiorito e rosa di Portasanta, solo per ricordare i marmi utilizzati.