Il verde ferito della Favorita tra discariche e abbandono
27 Luglio 2021
Rifiuti accanto all’ulivo millenario, monumenti vandalizzati, fontane a secco. Sono tante le urgenze nel parco urbano di Palermo. Il Comune a settembre lancerà un concorso di idee per il recupero
di Giulio GiallombardoUn polmone verde sempre in affanno. Da anni la Favorita di Palermo, tra promesse di rinascita non sempre mantenute e troppi spazi in attesa di recupero, aspetta di tornare ai fasti di un tempo. Oltre due secoli sono passati da quando il re Ferdinando III di Borbone si divertiva a cacciare tra lecci e lentischi, in quel parco da lui voluto per evocare la bellezza della reggia di Portici. Oggi i 400 ettari di verde alle falde di Monte Pellegrino, riservano ancora scorci sorprendenti, accanto a ferite sempre aperte. È un po’ il tema conduttore della città, che si replica anche nel suo parco più esteso, in cui l’incanto affiora come un lampo, oscurato dall’aberrante stigma del degrado.
Luci e ombre, come il grottesco spettacolo di rifiuti nascosti accanto al vecchio “patriarca” della Favorita, l’ulivo millenario, considerato uno degli alberi più antichi della città. A un passo dalla Fontana d’Ercole, scoperto per caso una decina d’anni fa, il gigantesco ulivo alto 10 metri, si staglia vicino a due capannoni. Il primo è un edificio recentemente vandalizzato con dentro una discarica di cassette di legno, sedie a sdraio e ombrelloni. Nell’altro, sono sparsi grossi vasi neri di plastica. Fino a qualche tempo fa i due capannoni, un tempo usati dal Comune come depositi, erano chiusi, ma qualcuno ha forzato i cancelli d’ingresso e il degrado all’interno è venuto allo scoperto.“Abbiamo segnalato all’amministrazione, ma ancora non si è provveduto a chiudere le porte dei capannoni, in attesa della bonifica”, spiega a Le Vie dei Tesori News, Giovanni Provinzano, direttore della Riserva naturale orientata di Monte Pellegrino, gestita dai Ranger d’Italia. “All’interno ci sono rifiuti di vecchia data, – prosegue Provinzano – le cassette di legno all’interno risalgono a quando gli abusivi coltivavano gli agrumeti vicini. In quell’occasione siamo riusciti a fare la bonifica perché quei terreni erano pieni di recinzioni, lamiere contenitori per l’acqua, eternit, ma alcune situazioni purtroppo sono rimaste critiche”.Come la discarica che si è creata davanti alle Case Rocca, oppure un’altra vicino alla struttura equestre di viale Diana. Per non parlare delle Case Messina, alle spalle di Villa Niscemi, dove all’interno di un piccolo fabbricato, un tempo usato dai contadini, c’è di tutto: pneumatici, frigo, sfabbricidi, mobili. A rendere più complicate le cose è anche la delicata gestione della pulizia all’interno dell’area naturale, di proprietà del demanio regionale, ma in uso al Comune di Palermo. La Rap, tranne qualche intervento straordinario previsto dal contratto, opera soltanto nella piazza davanti al Santuario di Santa Rosalia, su Monte Pellegrino, e al belvedere. La pulizia della riserva è competenza della Reset, che si occupa anche del decespugliamento dei margini stradali. Ma quest’ultima partecipata non può intervenire per la rimozione delle discariche, soprattutto quando sono presenti rifiuti ingombranti. In quel caso dovrebbe tornare in campo la Rap, assediata dalle infinite urgenze della città. “La Rap non svolge un servizio ordinario di pulizia all’interno del parco – spiega ancora Provinzano – ma si va sempre avanti con interventi straordinari. Abbiamo fatto bonificare una discarica che si era creata dietro una vasca d’irrigazione. Quando possiamo interveniamo anche noi come Rangers d’Italia, con l’aiuto di qualche associazione, ma non sempre disponiamo di mezzi per farlo”.- Monte Pellegrino dalla Favorita
- Testa di sfinge nella Fontana d’Ercole
- La ringhiera mancante nella Fontana d’Ercole
- Fontana d’Ercole senza ringhiera
- Fontana d’Ercole
- La scala in muratura della Torre d’acqua
- La Torre d’acqua
- L’ingresso della Torre d’acqua
- L’ulivo “patriarca”
- Vasi abbandonati in un capannone
- I capannoni accanto all’ulivo “patriarca”
- Cumuli di cassette e ombrelloni
- Discarica nel capannone accanto all’ulivo millenario
- Case Messina
- Rifiuti all’interno di Case Messina
- Particolare dell’abbeveratoio
- L’abbeveratoio
- Un tratto di viale Ercole
- L’obelisco
- La colonna con vaso tra i rifiuti
- La colonna con vaso
- Discarica a Case Rocca