La Sicilia riscopre il Labirinto d’Arianna, l’opera presa d’assalto nei weekend
Il Comune di Castel di Lucio è pronto realizzare un’ area attrezzata vicino alla scultura di Italo Lanfredini che fa parte della Fiumara d’arte
di Maria Laura Crescimanno
17 Marzo 2021
C’è un labirinto in Sicilia che aspetta solo di essere valorizzato, consentendo ai visitatori accesso e fruizione più agevoli. È il Labirinto di Arianna, nel circuito delle opere di Fiumara d’ Arte concepite dal mecenate Antonio Presti, un luogo di indubbia suggestione, in tempi di Covid riscoperto dagli amanti delle escursioni fuori porta: garantisce un’esperienza sensoriale forte, di totale immersione nel paesaggio, negli spazi naturali e inducendo alla riflessione interiore. Siamo vicino al minuscolo borgo di Castel di Lucio, milleduecento abitanti, vicoli e chiese di origini antichissime che nel medioevo furono parte della contea dei Ventimiglia, signori di Geraci, adagiate sulle colline lungo la strada statale costiera che giunge sino a Messina.
Castel di Lucio fino a qualche anno era una meta pressoché sconosciuta ai turisti. Da alcuni anni, grazie alle tre opere di Fiumara d’Arte presenti sul suo territorio, ed in particolare al Labirinto di Arianna, come spiega il sindaco Giuseppe Nobile, la presenza turistica si è fatta sempre più costante, soprattutto nei fine settimana e sono nati i primi b&b e punti di ristoro. Adesso, si rendono disponibili grazie ad un bando del Gal Nebrodi, 150mila euro per opere di valorizzazione e sistemazione del territorio.- Labirinto d’Arianna
- Labirinto d’Arianna (foto Giulio Giallombardo)
- Cartello all’ingresso del labirinto (foto Giulio Giallombardo)
- Laghetto vicino al labirinto (foto Pippo Nobile)
- Labirinto d’Arianna (foto Giulio Giallombardo)
- Labirinto d’Arianna (foto Giulio Giallombardo)
- Labirinto d’Arianna (foto Giulio Giallombardo)
- Labirinto d’Arianna (foto Giulio Giallombardo)
- L’ulivo al centro del labirinto (foto Giulio Giallombardo)
- Labirinto d’Arianna (foto Filippo Barbaria)
- Castel di Lucio (foto Giulio Giallombardo)