La Targa Florio resta in Sicilia: marchio vincolato
La Regione ha dichiarato bene di interesse culturale la storica gara automobilistica ideata nel 1906 da Vincenzo Florio
1 Agosto 2020
La Regione ha dichiarato bene di interesse culturale la storica gara automobilistica ideata nel 1906 da Vincenzo Florio
di RedazioneUn rombo di motori che racconta la Sicilia. La Targa Florio resta nell’Isola, scongiurando eventuali vendite o delocalizzazioni altrove. È la conseguenza del decreto dell’assessorato regionale dei Beni culturali che ha apporto il vincolo al marchio della storica gara automobilistica creata da Vincenzo Florio nel 1906. Il vincolo – fanno sapere dall’assessorato di via delle Croci – dichiara bene di interesse culturale il brand “Targa Florio”, insieme alle testimonianze materiali costituite da ventidue targhe premio in bronzo e trecento fotografie storiche depositate all’Aci di Palermo. La Targa Florio, proprio per l’alto valore storico riconosciuto, dal 26 giugno 2009 è già iscritta nel registro delle Eredità immateriali della Regione siciliana al numero 129 del libro delle celebrazioni.
Un decisione annunciata lo scorso giugno (ve ne abbiamo parlato qui) e adesso concretizzata, che ha potuto contare sull’azione coordinata della soprintendente di Palermo, Lina Bellanca, della direttrice del Centro regionale del Catalogo, Selima Giuliano e del loro staff. Il marchio e i beni materiali collegati saranno, dunque, sottoposti a precise prescrizioni che ne vincoleranno l’uso. Il decreto, di fatto, ha scongiurato l’eventuale acquisizione del marchio da parte dell’Automobile Club d’Italia, che stava valutando le condizioni per comprare il brand dall’Aci Palermo.Per quanto riguarda le manifestazioni sportive che si svolgono sotto il marchio di “Targa Florio” – spiegano dalla Regione – dovranno essere disputate esclusivamente sul territorio siciliano sotto l’egida organizzativa dell’Automobile Club Palermo. Possibili gare sul territorio nazionale o estero potranno essere consentite solamente dietro autorizzazione del Dipartimento dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana e, in ogni caso, essere presentate come “Tributo alla Targa Florio”, quale forma esclusivamente celebrativa della storica gara. L’assessorato dei Beni Culturali vigilerà anche sugli aspetti relativi all’utilizzazione commerciale del brand: il marchio, infatti, potrà essere utilizzato solo se le iniziative saranno coerenti e compatibili con il valore culturale del marchio.Per quanto riguarda il patrimonio costituito dalle targhe premio originali e dalle 300 fotografie storiche – aggiungono dall’assessorato – queste vengono considerate un unicum indivisibile che l’Aci Palermo dovrà inventariare e custodire nella propria sede di Palermo, adottando tutte le misure necessarie a garantirne la tutela e la conservazione. “Il marchio Targa Florio appartiene alla Sicilia – dichiara l’assessore ai Beni culturali, Alberto Samonà – ed è profondamente radicato nella memoria di tutti, tanto da essere diventato elemento fortemente identitario dell’Isola. Da oggi e per il futuro, quindi, l’uso del marchio Targa Florio rimarrà strettamente connesso al territorio siciliano”. La prima edizione della Targa Florio si è svolta il 6 maggio 1906 e si deve alla grande intuizione di Vincenzo Florio che realizzò proprio sul circuito delle Madonie, dove tutt’oggi è ancora disputata, una gara diventata leggendaria, legando per sempre il nome della competizione al territorio siciliano.