Sono tante le sorprese in vista per il secondo weekend del festival in città. Solo venerdì 26 e sabato 27 ottobre saranno visitabili i “gioielli” del più antico ateneo siciliano, insieme con tutti gli altri luoghi già aperti la scorsa settimana
di RedazioneCatania tutta da scoprire con Le Vie dei Tesori. Manca poco al secondo weekend del festival che è arrivato per la prima volta nella città etnea. Alla luce dell’incoraggiante debutto lo scorso fine settimana, con 3500 visitatori, a dispetto di un venerdì all’insegna del maltempo, che ha lasciato molti catanesi in casa, i prossimi tre giorni si preannunciano particolarmente ricchi di sorprese.Saranno eccezionalmente aperti, solo questo weekend, palazzi e musei dell’Università. A partire dal Palazzo centrale con il suo maestoso prospetto barocco che si affaccia su via Etnea (aperto solo venerdì 26 e sabato 27, dalle 10 alle 17,15). In occasione del festival, l’ateneo catanese cura un allestimento di alcune delle sue collezioni tra cui quella del Museo di Archeologia, con la chicca dei “falsi d’autore” che hanno ingannato anche gli esperti; quella di strumenti antichi di Fisica; quella di Biologia e Anatomia umana “Lorenzo Bianchi” con le straordinarie tavole anatomiche, occultate durante la Seconda guerra mondiale per evitare che venissero trafugate, e riscoperte negli anni Sessanta del secolo scorso. Nel Palazzo da non perdere il cortile e il piano nobile con la splendida Aula magna affrescata da Giovan Battista Piparo e un prezioso arazzo con lo stemma degli Aragona.

Il Duomo di Sant’Agata
Sarà visitabile anche
l’Archivio storico dell’ateneo, al piano terra del plesso centrale (venerdì e sabato, dalle 10 alle 18). Qui si rivive la storia dell’Università etnea, che vanta il primato di essere la più antica di Sicilia. La sua costituzione ufficiale si fa risalire al 1444 e l’anno successivo iniziarono le prime lezioni di teologia, diritto, medicina, filosofia, logica, matematica e arti liberali.Sempre gli stessi giorni,
porte aperte alla collezione di scienze e terra, in corso Italia. Si potranno ammirare preziose collezioni custodite al primo piano dell’edificio che ospita la sezione di Scienze della Terra del dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’ateneo. L’interessante raccolta è suddivisa in collezioni di mineralogia, petrografia e vulcanologia, paleontologia, collezione degli strumenti di misura mineropetrografici, geofisici e geochimici.Solo questo weekend, sarà visitabile anche il
Museo di rappresentazione dell’Università, in via Etnea. In fase di allestimento, il nuovo museo si trova nella prestigiosa sede di Villa Zingali Tetto, un gioiello del Liberty catanese. È esposta una collezione, gestita dal dipartimento di Ingegneria civile e Architettura dell’ateneo, che raccoglie importanti progetti dell’architetto catanese Francesco Fichera, una delle firme più prestigiose dei primi decenni del Novecento, e pure preziose incisioni settecentesche di Giovan Battista Piranesi.Ultimo luogo aperto soltanto il prossimo weekend con Le Vie dei Tesori,
sarà l’Orto botanico con l’Herbarium. L’area verde si estende su una superficie di circa 16mila metri quadrati, su suolo in parte di origine vulcanica, con lave di epoca romana, e in parte alluvionale. Da non perdere, fra le tante meraviglie verdi, l’hortus siculus, con la sua collezione di piante spontanee dell’isola, pure molto rare.

Palazzo degli Elefanti
Come il precedente fine settimana, sono visitabili tutti gli altri luoghi già aperti (
qui per vederli tutti). Da
Palazzo degli Elefanti, cuore della vita amministrativa della città, ai decori principeschi di
Palazzo Biscari dove i nazisti improvvisarono un campo da tennis, e ancora
Palazzo Platamone, che dovette cedere lo sfarzo all’arrivo delle monache di clausura, o l’affrescato
Palazzo Asmundo di Gisira, oggi trasformato in albergo. L’operosità degli artigiani che diventa arte: dall’
ex Manifattura Tabacchi, ai laboratori dei
pupari della Famiglia Napoli.Visitabile anche la
chiesa di San Nicolò l’Arena, che ha fatto il record di visite nel primo weekend, con il camminamento sui tetti da cui si osserva l’intera città e lo sguardo spazia fino all’Etna, al quartiere Monte Po e alle coste di Siracusa. Immancabile, poi, la visita alla
Cattedrale di Sant’Agata con tre distinti luoghi: i sarcofagi dei sovrani aragonesi nella cappella della Vergine, il salone Bonadies dai cui partì la Controriforma catanese e la sacrestia monumentale. E ancora i piccoli musei: quello dedicato al disegnatore
Emilio Greco amato da Picasso e la casa natale del musicista
Vincenzo Bellini. Fino all’
Istituto Incremento Ippico che da casa dei Gesuiti divenne ospizio e poi ricovero per stalloni di pregio (qui prevista anche una
visita con degustazione di cui vi abbiamo parlato qui).

Cupola della Badia di Sant’Agata
Ci sono poi i
sei luoghi visitabili solo su prenotazione. Ognuno è un mondo a sé, che regala una visuale inedita sulla città: a partire dai camminamenti segreti delle monache, dalla
cantoria della chiesa di San Giuliano, in passato aperta soltanto alle monache, alla
cupola della Badia di Sant’Agata a 40 metri d’altezza, al
camminamento sopra Porta Uzeda, alle cucine dall’antico
Monastero dei Benedettini. E ancora, dal
mausoleo romano custodito a Villa Modica alle
Terme Achilleane dove gli stessi romani facevano il bagno.Per scegliere tutti i luoghi visitabili a Catania, visitare il sito internet
www.leviedeitesori.com. Per informazioni telefonare allo 0918420104, tutti i giorni dalle 10 alle 18.
Sono tante le sorprese in vista per il secondo weekend del festival in città. Solo venerdì 26 e sabato 27 ottobre saranno visitabili i “gioielli” del più antico ateneo siciliano, insieme con tutti gli altri luoghi già aperti la scorsa settimana
di RedazioneCatania tutta da scoprire con Le Vie dei Tesori. Manca poco al secondo weekend del festival che è arrivato per la prima volta nella città etnea. Alla luce dell’incoraggiante debutto lo scorso fine settimana, con 3500 visitatori, a dispetto di un venerdì all’insegna del maltempo, che ha lasciato molti catanesi in casa, i prossimi tre giorni si preannunciano particolarmente ricchi di sorprese.Saranno eccezionalmente aperti, solo questo weekend, palazzi e musei dell’Università. A partire dal Palazzo centrale con il suo maestoso prospetto barocco che si affaccia su via Etnea (aperto solo venerdì 26 e sabato 27, dalle 10 alle 17,15). In occasione del festival, l’ateneo catanese cura un allestimento di alcune delle sue collezioni tra cui quella del Museo di Archeologia, con la chicca dei “falsi d’autore” che hanno ingannato anche gli esperti; quella di strumenti antichi di Fisica; quella di Biologia e Anatomia umana “Lorenzo Bianchi” con le straordinarie tavole anatomiche, occultate durante la Seconda guerra mondiale per evitare che venissero trafugate, e riscoperte negli anni Sessanta del secolo scorso. Nel Palazzo da non perdere il cortile e il piano nobile con la splendida Aula magna affrescata da Giovan Battista Piparo e un prezioso arazzo con lo stemma degli Aragona.

La Cattedrale di Sant’Agata
Sarà visitabile anche
l’Archivio storico dell’ateneo, al piano terra del plesso centrale (venerdì e sabato, dalle 10 alle 18). Qui si rivive la storia dell’Università etnea, che vanta il primato di essere la più antica di Sicilia. La sua costituzione ufficiale si fa risalire al 1444 e l’anno successivo iniziarono le prime lezioni di teologia, diritto, medicina, filosofia, logica, matematica e arti liberali.Sempre gli stessi giorni,
porte aperte alla collezione di scienze e terra, in corso Italia. Si potranno ammirare preziose collezioni custodite al primo piano dell’edificio che ospita la sezione di Scienze della Terra del dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali dell’ateneo. L’interessante raccolta è suddivisa in collezioni di mineralogia, petrografia e vulcanologia, paleontologia, collezione degli strumenti di misura mineropetrografici, geofisici e geochimici.

Palazzo degli Elefanti
Solo questo weekend, sarà visitabile anche il
Museo di rappresentazione dell’Università, in via Etnea. In fase di allestimento, il nuovo museo si trova nella prestigiosa sede di Villa Zingali Tetto, un gioiello del Liberty catanese. È esposta una collezione, gestita dal dipartimento di Ingegneria civile e Architettura dell’ateneo, che raccoglie importanti progetti dell’architetto catanese Francesco Fichera, una delle firme più prestigiose dei primi decenni del Novecento, e pure preziose incisioni settecentesche di Giovan Battista Piranesi.Ultimo luogo aperto soltanto il prossimo weekend con Le Vie dei Tesori,
sarà l’Orto botanico con l’Herbarium. L’area verde si estende su una superficie di circa 16mila metri quadrati, su suolo in parte di origine vulcanica, con lave di epoca romana, e in parte alluvionale. Da non perdere, fra le tante meraviglie verdi, l’hortus siculus, con la sua collezione di piante spontanee dell’isola, pure molto rare.

Cupola della Badia di Sant’Agata
Come il precedente fine settimana, sono visitabili tutti gli altri luoghi già aperti (
qui per vederli tutti). Da
Palazzo degli Elefanti, cuore della vita amministrativa della città, ai decori principeschi di
Palazzo Biscari dove i nazisti improvvisarono un campo da tennis, e ancora
Palazzo Platamone, che dovette cedere lo sfarzo all’arrivo delle monache di clausura, o l’affrescato
Palazzo Asmundo di Gisira, oggi trasformato in albergo. L’operosità degli artigiani che diventa arte: dall’
ex Manifattura Tabacchi, ai laboratori dei
pupari della Famiglia Napoli.Visitabile anche la
chiesa di San Nicolò l’Arena, che ha fatto il record di visite nel primo weekend, con il camminamento sui tetti da cui si osserva l’intera città e lo sguardo spazia fino all’Etna, al quartiere Monte Po e alle coste di Siracusa. Immancabile, poi, la visita alla
Cattedrale di Sant’Agata con tre distinti luoghi: i sarcofagi dei sovrani aragonesi nella cappella della Vergine, il salone Bonadies dai cui partì la Controriforma catanese e la sacrestia monumentale. E ancora i piccoli musei: quello dedicato al disegnatore
Emilio Greco amato da Picasso e la casa natale del musicista
Vincenzo Bellini. Fino all’
Istituto Incremento Ippico che da casa dei Gesuiti divenne ospizio e poi ricovero per stalloni di pregio (qui prevista anche una
visita con degustazione di cui vi abbiamo parlato qui).Ci sono poi i
sei luoghi visitabili solo su prenotazione. Ognuno è un mondo a sé, che regala una visuale inedita sulla città: a partire dai camminamenti segreti delle monache, dalla
cantoria della chiesa di San Giuliano, in passato aperta soltanto alle monache, alla
cupola della Badia di Sant’Agata a 40 metri d’altezza, al
camminamento sopra Porta Uzeda, alle cucine dall’antico
Monastero dei Benedettini. E ancora, dal
mausoleo romano custodito a Villa Modica alle
Terme Achilleane dove gli stessi romani facevano il bagno.Per scegliere tutti i luoghi visitabili a Catania, visitare il sito internet
www.leviedeitesori.com. Per informazioni telefonare allo 0918420104, tutti i giorni dalle 10 alle 18.