Le Vie dei Tesori a Mantova, apre eccezionalmente la Sacrestia Nuova
Nel secondo e penultimo weekend del festival si visita anche la Sagrestia maggiore del Duomo e il misterioso Pronao albertiano di Sant’Andrea. Teatro al femminile a Santa Maria delle Vittorie, poi le ciclovisite e la passeggiata seguendo gli argini fino al Forte napoleonico
di Redazione
21 Ottobre 2022
Aprirà soltanto domani e poi sabato prossimo solo per poche ore, per Le Vie dei Tesori la Sagrestia nuova di Mantova. Fatta costruire dai Gesuiti nel 1676 per la loro chiesa della Santissima Trinità, oggi fa parte dell’Archivio di Stato di Mantova; è uno spazio monumentale a pianta centrale su progetto di Gian Battista Barberini. Dopo la soppressione dell’Ordine nel 1773, la sagrestia segue il destino della chiesa e per secoli è utilizzata del tutto impropriamente. Negli anni ’70 passa all’Archivio che vi conserva i documenti, ma inizia anche un accurato lavoro di recupero e di restauro anche della leggera e elegantissima decorazione a stucco.
Sarà aperta soltanto per il festival e si potranno scoprire molti documenti quattrocenteschi che celebrano i 550 anni dalla posa della prima pietra del Sant’Andrea progettato da Leon Battista Alberti e illustra i rapporti tra il grande umanista e architetto e la corte di Ludovico II Gonzaga. E proprio un collegamento virtuale porta alla seconda chicca di questo secondo weekend di festival: apre infatti il Pronao albertiano di Sant’Andrea, luogo misterioso che gli storici hanno immaginato come un vero progetto politico reso dalla mano dell’architetto: è il marchese Ludovico a volere questa enorme “teca” monumentale per l’adorazione della reliquia del Sangue di Cristo, sottratta ai frati Benedettini. Come si scoprirà durante la visita, il pronao introduce a salette diverse e gli storici ipotizzano si tratti di percorsi di visita in caso di pestilenza. Tra gli altri luoghi di cui il festival – sempre in collaborazione con la Fidam, la Federazione italiana Amici dei musei, sotto il patrocinio del Comune di Mantova – raccomanda le visite, c’è anche la sagrestia grande del Duomo che ha una storia particolare: nata come chiesa dedicata a santa Maria dei Voti, fu il risultato di una pubblica disputa teologica nella “piazza grande” voluta dal marchese Federico I. Progettata da Luca Fancelli, rimarrà sempre un corpo a parte. All’interno, le tombe di Ercole e di Ferrante Gonzaga; e gli armadi in noce di fine ‘600 ricolmi di antichi arredi sacri e paramenti. Nella ex chiesa di fine ‘400 della Madonna della Vittoria, domenica alle 20,30 l’accademia “Francesco Campogalliani” rilegge in forma teatralizzata le vite di sette, anonime “donne nell’ombra” comparse in tele o monumenti commemorativi) si scoprirà il bellissimo ciclo di affreschi restaurato nel 2006 dagli Amici di Palazzo Te e dai Musei Mantovani. Tra i luoghi da scoprire, anche la palazzina liberty del Consorzio di bonifica progettata da Pietro Ploner nel 1912: è inaspettatamente bella e delicata con una biblioteca scenografica e la particolare scala a giorno con impressionanti gradini ed alzate in marmo botticino. E così anche il quattrocentesco Palazzo Bonatti, oggi sede del Consorzio di bonifica Garda Chiese, per secoli appartenuto alla famiglia legata ai Gonzaga. È un vero compendio di storia dell’arte visto che passa (accogliendo gli stili) dal primo ‘500 all’800, dal Manierismo al Neoclassicismo. E una sorpresa aspetta per il prossimo weekend, l’ultimo del festival: sono state talmente tante le richieste che si potrà salire di nuovo sulla Torre del Palazzo del Podestà progettata da Italo Rota. Domenica si potrà anche partecipare alla passeggiata seguendo il Rio, il corso d’acqua duecentesco che si insinua tra vie e vicoli; e sia domani che il prossimo sabato alle 15, alla ciclovisita che porterà sulla sponda destra del Mincio, seguendo il filo virtuale che collega settecentesche ville private e manufatti legati all’acqua. Ogni luogo visitato sarà illustrato e commentato da esperti sul posto. Nell’antico Foro Boario di Grazie di Curtatore, anche una merenda tipica curata da Fernando Aldrighi e Daniela Bellintani. Durante il percorso, si visiteranno Villa Margherita, Villa Eremo, l’idrovora Angeli e il mulino Quattro Venti.Scelto quest’anno dall’assessorato al Turismo della Regione Siciliana come ambasciatore del progetto di promozione SeeSicily, il festival è sostenuto dal main sponsor UniCredit; come partner a Mantova, gli Amici di Palazzo Te e dei Musei mantovani, in sinergia con associazioni culturali, i Comuni di Mantova, Borgo Virgilio e Curtatone, Consorzi di Bonifica, Università, Diocesi, Demanio, associazione Alchemika, Fondazione Artioli, Fondazione Virgilio.È stato allestito un info point nell’ex chiesa della Madonna della Vittoria (via Claudio Monteverdi 1) aperto sabato e domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 15 alle 17.30.