Le Vie dei Tesori tornano a Messina con 26 luoghi
Tra i siti di quest’anno la Prefettura, la chiesa di San Tommaso il Vecchio, poi Palazzo Zanca, le ville liberty, gli ipogei e il MuMe
di Redazione
9 Settembre 2019
Devastata dal terremoto del 1908 e poi rinata, ricostruita, riamata. Messina torna per la terza volta consecutiva tra le città del festival Le Vie dei Tesori con chiese, ipogei, forti, ville, opere d’arte sopravvissuti, messi a confronto con i siti nati nel secondo ventennio del Novecento. Messina non ha mai voluto mancare l’appuntamento con il festival, sempre con numeri altissimi, anzi l’anno scorso fu bruciata sul filo di lana dalla neo arrivata Trapani che con mille presenze in più guadagnò il podio di città più visitata delle province siciliane, esclusa Palermo. Ma Messina mise insieme lo stesso 14.365 visitatori, con l’exploit del Museo regionale con 500 visitatori nell’unico giorno di apertura (che quest’anno tra l’altro, verrà replicato).
Quest’anno la città dello Stretto si mostrerà attraverso ventisei luoghi tutti da scoprire nei tre weekend (venerdì, sabato e domenica) dal 13 al 29 settembre (qui l’elenco completo dei siti da visitare). Il viaggio deve per forza iniziare dalla Prefettura che – soltanto nell’ultimo weekend – permetterà un vero colpo d’occhio sullo Stretto, dal suo salone principale: è un palazzo che mischia stile neoclassico e rinascimentale con citazioni Liberty. Si entrerà nella biblioteca, nella stanza del prefetto con il soffitto a cassettoni, e nei i salottini.Rispetto all’edizione dello scorso anno, sono presenti meno chiese – ma apre i battenti quel gioiello medievale che è San Tommaso Il Vecchio, chiesa piccola e preziosa che profuma di Medioevo: difficile credere che sia stata anche utilizzata come forno, dal 1866 e fino al terremoto – e più musei e collezioni d’arte. Tra queste, la Gamm, la Galleria d’arte Moderna provinciale che custodisce una collezione che attraversa il XX secolo attraverso le opere di Fontana, Casorati, Boetti o Guttuso, solo per citarne alcuni, ma anche le sorprendenti installazioni di Agostino Bonalumi o le sculture di Giò Pomodoro; per scoprire la città sotto i bombardamenti, si deve scendere nell’ex rifugio antiaereo che ospita il Museo del ‘900, mentre aprirà per un solo giorno, sabato 28 settembre dalle 10 alle 18, il MuMe (il Museo Regionale) con le due opere del Caravaggio (passato dalla chiesa di San Giovanni di Malta) e le due di Antonello, forse sepolto al monastero di Santa Maria di Gesù Superiore, dove forse fu sepolto.Tra i tanti luoghi che apriranno le porte, anche Palazzo Zanca che sorge sull’antico Palazzo della Camera di Commercio, e oggi ospita il Comune; un edificio grandioso, immenso, di oltre 12mila metri quadrati, realizzato dall’architetto palermitano Antonio Zanca; sulla facciata, i buddaci, i pesci che danno il nome ai messinesi. Rivivrà anche quest’anno la Messina liberty che tanto è piaciuta la scorsa edizione: soprattutto attraverso le residenze private, a partire da Villa Rodriguez dove c’è il Circolo della Borsa che ospitò sovrani italiani e stranieri e oggi mostre, leziosa, i decori floreali di Guido Viola; poi Villa Cianciafara dove si ritrovano i nobili arredi di un tempo e lo stile del fotografo Filippo Cianciafara, cugino di Giuseppe Tomasi e di Lucio Piccolo; Villa De Pasquale, restaurata dalla soprintendenza, dove si produceva essenza di gelsomino, Villa Stefania (ma i messinesi la conoscono come Villa Alfè, dalle iniziali dei pronipoti di Stefania Filiberto, la nobildonna alla quale il marito Federico Roberto fece dedicare la dimora). Ultima, Villa Maria, elegante, al borghese, raffinata, nasconde un laghetto e da Ganzirri domina lo Stretto: sarà l’unico sito messinese ad aprire su prenotazione, soltanto sabato 21 e domenica 22 settembre dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 18 (qui per prenotare).Spazio anche a tre passeggiate d’autore alla scoperta della vera Messina. La prima sarà dedicata al patrimonio mitologico rintracciato nelle pieghe della città dello Stretto (domenica 15 settembre, qui per prenotare); la seconda al vasto patrimonio religioso, dalle origini del culto mariano ai diversi luoghi legati a martiri e santi (domenica 22 settembre, qui per prenotare); infine, si potrà scoprire il percorso dell’antica Via del Dromo che collegava Messina e Catania, tra resti di fabbriche di essenze di agrumi e gelsomino, chiese, palazzi signorili (sabato 28 settembre, qui per prenotare).Ma non è tutto, ci saranno due speciali visite guidate in luoghi di grande fascino, che si concluderanno con una degustazione di vini Planeta. Sabato 21 settembre alle 19 al Sacrario di Cristo Re, la torre ottagonale sopravvissuta alla cinta muraria della città (qui per prenotare); e sabato 28, sempre alle 19, a Castel Gonzaga che un tempo era protetto da un fossato casa di feroci coccodrilli (qui per prenotare). Novità di quest’anno, infine, sono i viaggi giornalieri in pullman da Palermo verso alcune delle città del festival. Dunque, chi dal capoluogo siciliano volesse andare alla scoperta dei tesori di Messina, potrà farlo domenica 22 settembre (qui per prenotare il pullman).“Siamo felici di rinnovare il nostro impegno e la nostra collaborazione con Le Vie dei Tesori – dice la neosovrintendente ai Beni culturali di Messina, Mirella Vinci – È il terzo anno e ad ogni edizione il pubblico cresce, sono soprattutto i messinesi a scoprire la loro città”. “Siamo particolarmente legati a Messina perché da qui tre anni fa è iniziata l’avventura del festival fuori dalla città di Palermo, dove ormai è una realtà consolidata da 280 mila visitatori – spiega Laura Anello, presidente dell’associazione Le Vie dei Tesori – Ringraziamo tutte le istituzioni sia pubbliche che private, a partire dalla Regione Siciliana con la Soprintendenza ai beni Culturali che oggi ci ospita, confermando il solido rapporto di collaborazione con il festival”. Quest’anno, su input dell’assessore Sebastiano Tusa al quale la manifestazione è dedicata, e per volontà del presidente della Regione Nello Musumeci e del dirigente generale dell’assessorato ai Beni culturali, Sergio Alessandro, la Regione Siciliana ha firmato con il festival un innovativo accordo di valorizzazione con cui ne riconosce la valenza strategica per la promozione della Sicilia. “Sebastiano Tusa ha creduto nel rapporto tra pubblico e privato, e ha visto giusto – interviene Carmelo Briguglio, capo di gabinetto dell’assessorato regionale ai Beni Culturali – questo festival è tra le più importanti manifestazioni culturali che proiettano all’estero l’immagine della Sicilia. Tusa ha tracciato la strada, non possiamo tornare indietro, ma siamo pronti ad andare avanti”.Il festival si svolgerà nell’arco dei tre weekend, dal 13 al 29 settembre, in contemporanea con altre città siciliane, in un percorso che mette insieme capoluoghi, città d’arte ma anche piccoli borghi che aspettano soltanto di essere scoperti. Oltre a Messina, ecco Trapani, Marsala, Caltanissetta, Sambuca, Naro, Sciacca, Siracusa, Noto e Acireale. Poi nel primo fine settimana di ottobre partirà – per cinque weekend, fino a domenica 3 novembre – la grande kermesse di Palermo con 170 luoghi, in contemporanea il festival aprirà 50 luoghi a Catania e, per tre weekend, anche i siti barocchi di Ragusa, Modica e Scicli.Per informazioni sul festival a Messina visitare la pagina https://leviedeitesori.com/messina/. Per prenotare il pullman da Palermo a Messina cliccare qui. Per restare aggiornati su tutte le altre iniziative, visite e appuntamenti visitare il sito www.leviedeitesori.com. È operativo anche il call center allo 0918420104, tutti i giorni dalle 10 alle 18.