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Nella chiesa di Sant’Andrea alla scoperta dell’arte degli antichi speziali

Durante il Genio di Palermo, esperienza con Fulvia Scaduto, docente di Storia dell’architettura all’Università, nella “casa” della confraternita degli Aromatari. Un viaggio tra religione e scienza, dove si svelano i segreti di una professione antica

Di Redazione

19 Maggio 2025

È una chiesa che affonda le sue radici in un passato laborioso e ricco di trasformazioni. La visita a Sant’Andrea degli Aromatari è stata una delle esperienza del Festival Il Genio di Palermo. A raccontarla è Fulvia Scaduto, docente di Storia dell’architettura all’Università degli Studi di Palermo, che ha approfondito la storia della chiesa e i rapporti che la legarono al quartiere della Loggia, nel centro storico della città.

Originariamente, la chiesa apparteneva alla nazione amalfitana, che si stabilì a Palermo e in Sicilia. Qui sorse la confraternita di Sant’Andrea degli Amalfitani, che nel 1579, a causa di difficoltà economiche e del degrado dell’edificio, decise di aggregare la confraternita degli aromatari, i farmacisti dell’epoca. “Gli aromatari, detti anche speziali, erano una casta sociale distinta, protetta da privilegi reali”, ha spiegato Scaduto.

La chiesa, purtroppo, ha perso nel tempo gran parte dei suoi arredi, tra cui altari, marmi e tele. Tuttavia, il suo legame con la professione farmaceutica rimane vivido. “Annesso alla chiesa c’era il collegio, dove si svolgevano i praticantati e si sostenevano gli esami per accedere alla professione”, ha ricordato la docente. Gli aromatari non consideravano il loro lavoro un semplice mestiere, ma un’arte, come testimoniato dai documenti dell’epoca che la definiscono “artis aromatarie”.

Oggi, gli spazi della chiesa ospitano una mostra dedicata agli strumenti e ai materiali utilizzati dagli antichi farmacisti. “Una stanza – ha concluso Scaduto – è dedicata all’esposizione dei vasi per custodire erbe medicinali e estratti, mentre un’altra riproduce un laboratorio galenico, con vetreria e strumenti d’epoca”.

(Video Rosaura Bonfardino)