Nuova luce sulle mummie bambine delle Catacombe di Palermo
Al via uno studio che indagherà sull’infanzia del passato, stili di vita, patologie e pratiche funerarie, grazie a un finanziamento di 70mila sterline dell'Arts and Humanities Research Council del Regno Unito
di Antonio Messina
1 Febbraio 2022
Le Catacombe dei Cappuccini di Palermo tornano ad attirare l’attenzione dei ricercatori, attraverso un progetto biennale finanziato dall’Arts and Humanities Research Council del Regno Unito con uno stanziamento di 70mila sterline. Incentrato su 43 mummie di bambini vissuti nel 19esimo secolo, il progetto riguarda scienza, arte, cultura e formazione, interrogandosi sull’infanzia del passato, sul rapporto tra la morte dei più piccoli e le proprie famiglie e sulla funzione della loro esposizione, in rapporto alla contemporaneità.
Le ricerche sono condotte da Kirsty Squires, bioarcheologa dell’università britannica di Staffordshire, e dall’antropologo siciliano Dario Piombino-Mascali, conservatore delle Catacombe dei Cappuccini e direttore del Progetto Mummie Siciliane, affiancati dai radiologi Mark Viner e Wayne Hoban e da Robert Loynes, medico e docente onorario all’università di Manchester. I lavori sono svolti sotto la supervisione della Soprintendenza ai Beni Culturali di Palermo, guidata da Selima Giuliano e supportati dal ministro provinciale dei Frati Cappuccini, frà Salvatore Zagone.Un’importante sessione di studio sarà dedicata all’utilizzo di metodi non invasivi attraverso le radiografie delle mummie bambine e lo studio dei dati che ne deriveranno, per stabilire stili di vita, patologie e pratiche funerarie applicate, ai quali si aggiungeranno le informazioni reperite negli archivi. “Siamo felici di portare avanti un progetto multidisciplinare – afferma Kirsty Squires – che permetterà di fare nuova luce su un processo costoso come la mummificazione nel 19esimo secolo a Palermo. Potremo capire molto dell’infanzia in quel periodo: la salute, lo sviluppo, l’identità sociale e perfino il modo di concepire la vita”.Sulla base dei dati prodotti verrà stilato un questionario per i visitatori delle Catacombe, per comprendere la percezione che genera oggi l’esposizione delle mummie bambine, generando un proficuo confronto tra passato e presente, tra vita e morte. “Una prassi, quella della mummificazione – afferma l’antropologo Dario Piombino-Mascali – che nei secoli 18esimo e 19esimo era ampiamente diffusa tra le classi più abbienti, perché costituiva un prolungamento del legame tra i genitori e i loro figli scomparsi anzitempo”. Per l’assessore regionale ai Beni Culturali, Alberto Samonà quest’ultimo progetto dell’antropologo Piombino-Mascali, rappresenta “un’importante iniziativa che consente di approfondire i dati in nostro possesso relativamente a un patrimonio storico-culturale unico e ineguagliabile”.Il progetto prevede il coinvolgimento dell’artista statunitense Eduardo Hernandez che, per il divieto di fotografare i corpi nel rispetto dei defunti, attraverso il proprio estro artistico riprodurrà le piccole mummie e la loro vita quotidiana. Questo materiale riproporrà uno spaccato dell’essere bambini nell’età moderna in Sicilia, diffuso attraverso convegni e pubblicazioni scientifiche e disponibile in open source per le scuole e gli istituti di formazione di tutto il mondo, che potranno scaricare gratuitamente gli elaborati dal sito delle Università di Staffordshire e di Vilnius, in italiano e in inglese. Le opere realizzate da Hernandez verranno donate alla città di Palermo: “Ancora una volta la città di Palermo conferma la sua attrattività internazionale grazie a questo progetto di studio – commenta il sindaco, Leoluca Orlando – in un luogo ricco di storia, fascino e mistero che attira non soltanto turisti, ma anche esperti e studiosi da tutto il mondo”.Le mummie delle Catacombe dei Cappuccini sono oggetto di studio da più di quindici anni e il finanziamento appena arrivato conferma la singolarità di questo luogo e del processo di mummificazione operato in Sicilia. Attraverso il Progetto Mummie Siciliane, l’antropologo Piombino-Mascali, infatti, auspica che nei prossimi anni si possano portare a compimento importanti progetti di ricerca sul patrimonio mummificato dei siti siciliani, che stanno restituendo importanti informazioni, tali da attirare gli interessi di accademici e istituti di ricerca stranieri. Basti pensare alla valenza storica e religiosa di questo patrimonio e alla necessità di operare concrete azioni di tutela, anche attraverso l’istituzione dell’Osservatorio del Patrimonio mummificato della Sicilia, con sede a Santa Lucia del Mela.