Nuove scoperte a Sant’Angelo Muxaro

Ritrovati vasi e resti di scheletri, mentre un saggio a Monte Castello ha rivelato la presenza dell'uomo già cinquemila anni prima di Cristo

di Redazione

30 Luglio 2020

Sono tante le sorprese che sta suscitando la campagna archeologica a Sant’Angelo Muxaro. Nel piccolo centro dell’entroterra agrigentino, le nuove ricerche in località “Monte M’pisu”, nelle tombe a pozzetto della necropoli eneolitica risalente al IV millennio avanti Cristo, hanno infatti portato alla luce vasi e resti scheletrici ritenuti di grande interesse da parte degli studiosi. I ritrovamenti – fanno sapere dall’assessorato regionale ai Beni Culturali – saranno sottoposti, nei prossimi giorni, a esami scientifici e specifici che consentiranno di identificarne il contenuto. Le analisi isotopiche sui reperti scheletrici serviranno a identificare, invece, il tipo di dieta alimentare adottata dalla popolazione.

 width=

Archeologi al lavoro

Di grande importanza anche le indagini che si stanno conducendo sul Monte Castello, alta e inaccessibile rocca sul fiume Platani identificata con Kamicos, cui è legato un patrimonio di leggende che ruotano intorno alla figura del cretese Minosse e del re sicano Kokalos. Un saggio in profondità, infatti, ha rivelato la presenza umana già cinquemila anni prima di Cristo mostrando ceramiche a decoro dipinto e inciso-impresso e, soprattutto, reperti di ossidiana di Lipari e Pantelleria che documentano già nel Neolitico rapporti commerciali ad ampio raggio.
 width=

Uno dei reperti rinvenuti

Quella di Monte Castello, infatti, – spiegano dall’assessorato di via delle Croci – si rivela una delle più importanti stratificazioni archeologiche mai documentate che, proprio in questo sito, descrive un continuum ininterrotto dal V millennio avanti Cristo fino ad età greca, romana e medievale. La Regione Siciliana ha finanziato in totale otto cantieri nelle province di Palermo, Catania, Agrigento, Trapani, Enna, Ragusa e Messina. Le attività riguardano, soprattutto, quelle zone della Sicilia che fino a ora hanno ricevuto minori attenzioni, sia in termini di finanziamento per la ricerca, sia per l’inclusione nei grandi circuiti.
 width=

Ripresi gli scavi a Sant’Angelo Muxaro

“La valorizzazione del nostro patrimonio archeologico – sottolinea il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci – è una delle priorità del mio governo. Quello di Sant’Angelo Muxaro è uno degli otto cantieri che abbiamo attivato in tutta l’Isola, dopo un’interruzione di oltre dieci anni, per aprire una nuova stagione che consentirà alla nostra terra di ottenere un duplice risultato: da un lato arricchire l’offerta del nostro immenso giacimento culturale a turisti, studiosi e curiosi, dall’altro conservare la nostra memoria”. Secondo l’assessore dei Beni culturali, Alberto Samonà, i risultati degli scavi condotti in questi anni “ci confortano e rafforzano la consapevolezza che le soprintendenze siciliane, dotate di eccellenti archeologi e tecnici, hanno la potenzialità di continuare in quell’attività di ricerca che ci ha reso famosi nel mondo”.
 width=

Rilievi a Sant’Angelo Muxaro