“Palermo Lockdown”, chiaroscuri da una città sospesa
Online la mostra fotografica di Charlie Burgio, che racconta il capoluogo siciliano durante le ore notturne del coprifuoco
di Ruggero Altavilla
27 Gennaio 2021
Strade e piazze deserte, vicoli solitari, chiaroscuri da una città sospesa. Quelli che compongono “Palermo Lockdown” sono scorci notturni in un bianco e nero che fa risaltare eleganza e mistero. Scene dal coprifuoco dei nostri giorni immortalate dal fotografo Charlie Burgio, palermitano che lavora a Londra, città a cui aveva già dedicato il progetto “London Lockdown” lo scorso novembre.
Il viaggio nel silenzio del capoluogo siciliano, va dai monumenti simbolo della città, come il Teatro Massimo, il Politeama Garibaldi e la Cattedrale, passando ai vicoli del centro storico, alle strade dello shopping o a scorci di liberty. Una mostra online (visitabile a questo link) dove ogni cosa è illuminata da una luce notturna che rende tutto astratto e irreale, raccontando una città che ogni sera, dalle 22 in poi, si svuota.“Sono nato e cresciuto a Palermo, la città del sole, del mare e dei cieli sempre azzurri, la mia città – racconta Burgio – . Ogni volta che vi faccio ritorno la scopro sempre un pò di più nelle sue mille sfaccettature e contraddizioni. Amo perdermi in passeggiate con la macchina fotografica per le vie del centro storico, lasciandomi trasportare dalle bellezze artistiche, dalle splendide luci e colori, dagli odori e sapori”.“La mia ultima passeggiata è stata però molto diversa – prosegue il fotografo – e questo reportage ne è la testimonianza. Ho fotografato una Palermo atipica, a tratti surreale, senza colori, senza traffico, senza musica, né folle di giovani che cantano e ballano nelle piazze. Teatri, negozi, chiese e ristoranti chiusi, una città avvolta dalle ombre e dal silenzio, minacciata da un male invisibile. Palermo indossa una veste scura, una dicotomia di ombre e luci forti, di bene e male, tragedia e speranza. Una città che si riscatta con la bellezza dei suoi monumenti che si ergono, brillano ed emanano un messaggio di rinascita e di riflessione”.Così, Palermo resta sola con la sua identità architettonica, ma senza quei colori che anche la notte caratterizzano i suoi scorci. “Bianchi e neri che dominano la realtà contemporanea di privazione degli spazi – si legge in una nota – che in questo caso più che porre l’accento sul diniego urbano, tendono a restituire uno spazio scevro da qualunque inquinamento visivo ed acustico. Austera ed immensamente generosa Palermo si svela in una veste inedita, un notturno elegante che per una volta sembra fare omaggio ad una realtà urbana molto più possente ed elegante di quanto normalmente non la si possa percepire”.