Riapre dopo più di un anno Villa Niscemi con il suo giardino storico
30 Maggio 2023
Sede di rappresentanza del Comune di Palermo, il complesso monumentale è stato chiuso per la presenza di legionella in un pozzo. Prevista una giornata di festa, ricca di attività aperte al pubblico
di Ruggero AltavillaI suoi cancelli sono sbarrati da un anno e mezzo. Villa Niscemi, uno dei simboli culturali e istituzionali di Palermo, viene adesso restituita alla comunità dopo la chiusura, nel gennaio del 2022, per la presenza di legionella in un pozzo utilizzato per l’approvvigionamento idrico della struttura.
Quella che è stata la residenza principale per almeno tre secoli della famiglia Valguarnera di Niscemi, oggi sede di rappresentanza del Comune, riapre domenica 4 giugno con una giornata di festa, ricca di attività aperte al pubblico. Dalle 10 alle 13, si alternano visite guidate alla villa e alla vicina Palazzina Cinese, percorsi naturalistici nel bosco Niscemi fino alla fontana d’Ercole e all’ulivo millenario, caccia al tesoro e laboratori per i più piccoli, momenti di animazione e anche una esibizione della Youth Orchestra del Teatro Massimo. Per l’occasione sarà aperto gratuitamente anche il Museo Pitrè.“Finalmente – dichiara il sindaco Roberto Lagalla – restituiremo ai palermitani Villa Niscemi. Uno spazio prezioso per la nostra comunità, non solo per il suo valore storico e artistico ma anche per quello naturalistico, da sempre luogo di grande attrazione turistica e punto di riferimento per famiglie e bambini. Questa amministrazione comunale, sin dal suo insediamento, si è impegnata per velocizzare i lunghi e indispensabili lavori di bonifica e messa in sicurezza, che purtroppo non hanno reso possibile la fruizione della Villa per oltre un anno. Domenica festeggeremo insieme alla Città la sua riapertura”.La residenza estiva dei Valguarnera fino alla fine del Seicento era un baglio agricolo, trasformato nella prima metà del Settecento in dimora nobiliare dedicata alla villeggiatura. Il parco che la circondava, confinante con la Favorita dei Borbone, era ricco di selvaggina e animali rari, per cui ben si prestava all’uso di “casina” di caccia. All’interno, arredi, quadri, suppellettili evocano il fascino di un tempo perduto, anche se i più importanti arredi furono portati via dalla villa prima della vendita.Nella villa passò la sua infanzia Fulco di Verdura, celebre artista e gioielliere del Ventesimo secolo, figlio di Carolina di Valguarnera. Nel 1987, le discendenti della casata hanno venduto il complesso monumentale al Comune di Palermo che ne ha fatto sua sede di rappresentanza.