“Supervisione” ai Quattro Canti, artisti in mostra celebrano la Santuzza
Collettiva nelle sale dei palazzi Costantino e Di Napoli in occasione del 399esimo Festino di Santa Rosalia. Un percorso che si snoda all’interno degli ambienti storici, dove affreschi barocchi entrano in dialogo con la contemporaneità
di Redazione
8 Luglio 2023
L’arte torna ai Quattro Canti di Palermo in occasione del 399esimo Festino di Santa Rosalia. Le sale dirute dei palazzi Costantino e Di Napoli, quest’ultimo uno dei canti che si affacciano sulla storica piazza Villena, diventano sede di “Supervisione”, una collettiva che mette insieme le opere di 42 artisti. Come ormai ogni anno dal 2000, il mecenate e proprietario dei palazzi, Roberto Bilotti Ruggi d’Aragona, vuole celebrare la patrona di Palermo in queste sale, attraverso le opere di artisti eterogenei tra loro.L’obiettivo è di realizzare una “supervisione”, appunto, un percorso che si snoda in modo articolato all’interno degli ambienti storici, dove affreschi barocchi entrano in dialogo con la contemporaneità. “Oggi – spiegano gli organizzatori – la stratificazione del tempo restituisce le cicatrici architettoniche, ferite ricevute dall’immobile nel tempo, percepibili come ‘lacune’. Queste diventano occasione di cura e bonifica attraverso l’arte nei giorni dedicati a Santa Rosalia. L’atmosfera decadente e sfarzosa conferisce al luogo unicità ed un senso di struggente romanticismo nel quale si apre un dialogo visivo tra passato e presente”.La scoperta delle opere d’arte inserite con discrezione nelle preesistenze architettoniche segnerà l’attesa del passaggio del carro della Santuzza ai Quattro Canti. L’evento – patrocinato dalla Commissione Cultura del Distretto Rotaract Sicilia Malta 2110 e del Distretto Rotaract Sicilia Malta 2110 – prevede la collaborazione con la Galleria Fpac di Francesco Pantaleone. Dal 13 luglio alle 17 e il 14 luglio sarà possibile visitare la sezione video della rassegna, che prevede la partecipazione degli artisti: Elena Bellantoni, Giovanni Gaggia, Stefania Galegati, Loredana Longo e le opere di Ignazio Mortellaro.Alcune delle opere in mostra propongono il connubio tra arte e sanità, ricerca portata avanti anche da alcuni degli artisti, che sono stati attivi in progetti sanitari e sociali a Roma, Salerno, Rende e Cosenza. “Santa Rosalia ha salvato Palermo dalla Peste, – aggiungono gli organizzatori – una grande ‘operazione di cura’ che ogni anno viene artisticamente ricordata. Il connubio tra arte e sanità è primato specifico di Palermo da quando Alfonso d’Aragona a fine ‘400 con una visione olistica ha fatto affrescare l’abbandonato Palazzo Sclafani nella sua rifunzionalizzazione in ospedale”.L’antico rituale dedicato alla Santa prevede che il 15, al crepuscolo, le reliquie portate in tutte le strade di Palermo in processione, vadano a toccare le 4 facciate dei Canti in senso antiorario, con significati esoterici importanti, che garantiscono la protezione alla Città, partendo dal suo nucleo originario e richiamando l’archetipo della croce. La quadripartizione, voluta dalla religiosità spagnola nasceva da un innesto viario perpendicolare ottenuto tagliando l’asse viario principale che già in epoca fenicia si addentrava nel mare e che ancora oggi attraversa la Porta Felice.Questi gli artisti in mostra: Marco Affaitati, Giulia Apice, Andrea Aquilanti, Elena Bellantoni, Marco Primo Bernardi, Flavia Bigi, Stefania Galegati, Alessandro Calizza, Canecapovolto, Lorenzo Cappella, Giorgio Dante, Chiara Dynys, Luigi Cittarella, Davide Dormino, Iginio de Luca, Gianni Dessì, Teresa Emanuele, Roberto Ferri, Carlo Alberto Floridi, Giovanni Gaggia, Laura Gianetti, Federica Griesi, Loredana Longo, Adele Lotito, Ignazio Mortellaro, Cristallo Odescalchi, Innocenzo Odescalchi, Flavio Tiberio Petricca, Roberto Pietrosanti, Donatella Pinocci, Francesca Romana Pinzari, Vettor Pisani, Nicola Pucci, Danilo Quintarelli, Pietro Ruffo, Giuseppe Salvatori, Maurizio Savini, Ignazio Schifano, Maddalena Scuderoni, Riikka Vainio, Delphine Valli, Mario Zito. La Cavallerizza del palazzo, usata un tempo come rimessa di carrozze e cavalli, ospiterà l’installazione audio e video “Infinito finito” di Donatella Pinocci.