Arriva il secondo weekend del Genio di Palermo: ecco tutto quello che c’è da fare
Aprono Il Museo della Specola con il telescopio del principe Tomasi e gli appunti di Luchino Visconti; le sorgenti del Gabriele e i serbatoi di San Ciro. Visita allo studio di Domenico Pellegrino, alla mostra in itinere di Marco Papa, all'Orto Botanico al tramonto. Si rilegge l’"impostura" dell’abate Vella.
di Redazione
26 Maggio 2022
È in assoluto il luogo più stabile della città, quello che non verrà mai giù, neanche con un terremoto. E così deve aver pensato il matematico Giuseppe Piazzi quando posizionò il telescopio, il famoso Cerchio di Ramsden su un pilastro che di fatto attraversa Palazzo Reale e raggiunge le fondamenta. Siamo sulla Specola, l’osservatorio che occupa la sommità, appunto, della residenza normanna: qui la visita è una vera immersione nella storia poco conosciuta delle osservazioni astronomiche degli ultimi 200 anni. È questa la nuova sorpresa del Genio di Palermo, il festival costruito dalle Vie dei Tesori con l’Università: domani, 27 maggio, e anche il prossimo venerdì, dalle 9,30 alle 12,30, si visita il Museo della Specola che manca dal festival sin dal 2006 (qui per prenotare).
Tra bellissimi strumenti complessi, personaggi appassionanti (il primo direttore, il matematico massone Piazzi che scoprì l’asteroide Cerere Ferdinandea, ma sbagliò i calcoli e rischiò di perderlo di vista), ma anche vere scoperte perché, mentre raggiungerete la terrazza da cui si domina la città, vi mostreranno sia il telescopio del principe Giulio Tomasi che Luchino Visconti richiese per il set del Gattopardo e volle fosse brunito per evitare riverberi; ma anche un particolare foglio con calcoli astronomici, con su scritto “Visconti” accanto a dei fiori, il numero 1962 e le lettere BL. All’inizio si pensava ad appunti, poi ci si è resi conto che è un foglio usato per girare la scena (che non venne mai inserita nel film) in cui don Fabrizio disegna gigli borbonici (è infatti un passo del romanzo). La firma Visconti è del regista, le iniziali sono quelle di Burt Lancaster, il 1962 è l’anno di realizzazione del film. Si entra da piazza Parlamento 1, attenzione perché si devono salire scale ripide. Se venerdì ci si dedicherà alla Specola, sabato e domenica non vanno persi tutti gli altri siti (qui tutti i luoghi aperti): a partire dall’altro luogo inedito di questa anticipazione primaverile delle Vie dei Tesori, Palazzo Isnello (via Isnello 10). Ha registrato un vero boom di visitatori lo scorso weekend, e domenica (dalle 10 alle 13) mostrerà di nuovo lo splendido affresco di Vito D’Anna del Genio di Palermo. Ma questo weekend aprono anche due luoghi che raccontano la precisione ingegneristica delle canalizzazioni dell’acqua potabile: i serbatoi di San Ciro (via Ciaculli 5) e le sorgenti del Gabriele (stradella Riserva Reale 8), sabato e domenica dalle 10 alle 16,30. E non va persa neanche la Casina Cinese (via Duca degli Abruzzi 1) con la sua tavola matematica, vero esempio di genialità al servizio della privacy dei re Borbone: sabato è aperta dalle 10 alle 17,20, ma domenica (fino alle 12,15) si potrà aggiungere le delicate cucine reali che fanno parte del vicino Museo Pitrè. Torniamo al Genio: oltre che a Palazzo Isnello, lo si ritrova nell’arazzo settecentesco di Palazzo Comitini (via Maqueda 100, solo sabato dalle 10 alle 17,20) e lungo lo scalone monumentale di Palazzo delle Aquile (piazza Pretoria 1, sabato e domenica dalle 10 alle 17,30). E gli altri luoghi che sono espressione di una straordinaria genialità: oltre alla Specola, il MEC (corso Vittorio Emanuele 452, sabato e domenica dalle 10 alle 17), il museo tecnologico dedicato al mondo di Steve Jobs; all’Oratorio dei Bianchi (via dello Spasimo 16, sabato e domenica dalle 10 alle 17,30) rivive la mano geniale degli stuccatori Serpotta, mentre se volete scoprire le 34 tavole su cui insegnava Ernesto Basile e conoscerne la storia, dovrete andare al dipartimento di Architettura (viale delle scienze Ed.14, solo sabato dalle 10 alle 13.30) e affidarvi ai professori universitari che ve le racconteranno con passione. Nelle carceri dello Steri (sabato in notturna, dalle 19 alle 21) sembrerà di sentire i lamenti dei prigionieri che hanno graffiato, vergato, inciso le pareti delle celle; tra i palazzi, ritorna Villa Zito (via Libertà 52, sabato e domenica dalle 10 alle 13) con la sua collezione di paesaggisti ottocenteschi; e Palazzo Costantino (via Maqueda 215), nume diruto della città con il suo affresco superstite, e Palazzo Valguarnera (piazza Bellini, 5) dove l’artista Marco Papa sta rileggendo il Genio ma alla sua maniera: “Il Nono Genio” è formata da un ciclo di disegni e una piccola scultura in pece greca, modellata e scolpita, con i corpi degli animali che diventano parte degli arti di un re, che incarna un rigenerato popolo palermitano. Sono aperti tutti e due fino alle 20,30.LE ESPERIENZE Si potrà volare sulla città su un piper cercando il Genio dall’alto, o andar per mare lungo la costa alla scoperta di cupole e torri o visitare la residenza che fu dei Whitaker (solo domenica dalle 11 alle 18), e alla fine assaporare il dolce Marsala che tanto piaceva agli inglesi; o ancora contare una ad una le mattonelle in maiolica delle Stanze al Genio (via Garibaldi 11, sabato e domenica dalle 16 alle 20): vi aiuterà di certo Pio Mellina, il curatore. L’Orto Botanico nelle sue varianti: fino alle 19 si può visitare la mostra sul Genio di Palermo (la manifestazione d’arte che animò la città dal 1998 al 2005) attraverso gli scatti storici di Sandro Scalia e Ezio Ferreri; per l’Orto al tramonto, bisogna lasciarsi condurre (sabato dalle 19 alle 21) da quel fine ammaliatore e gran conoscitore di ogni singola pianta che è Manlio Speciale; albero, arbusto, cespuglio, non ci sono segreti per il curatore dell’Orto, e sarà lui a condurre fino alla serra che ospita da due anni il Genio creato da Domenico Pellegrino. Che ha deciso di raccontare il processo creativo della statua nei particolari, proprio nel luogo in cui è nata: apre infatti al pubblico lo studio (via Giusti 20, dalle 10 alle 18,30) dove spiegherà live il suo Genio, dal bozzetto al mood board con le immagini, gli schizzi, gli studi preparatori. Alla fine della visita sarà possibile creare un elemento proprio della scultura del Genio, sperimentando la tecnica e portandosi a casa uno speciale ricordo di questa esperienza. Un’ultima chicca, ma affascinante: sabato alle 18 visita speciale al Museo del Risorgimento guidata da Salvatore Savoia che prima di essere il segretario generale della Società siciliana per la Storia Patria, è uno storico appassionato, collezionista e narratore. Sarà lui a raccontare dell’abate Vella, vero “genio del male”, autore della celebre “impostura” narrata da Sciascia. Savoia condurrà attraverso il chiostro domenicano per raggiungere lo studio di Giovanni Meli, con gli arredi originali. Su un leggio, un esemplare sopravvissuto del grande “falso”, appunto, del Consiglio d’Egitto. Qui Savoia racconterà la storia dell’abate di San Pancrazio, grande mistificatore del secolo dei Lumi, che per una beffa del destino è seppellito nella chiesa di San Matteo accanto al canonico Gregorio che denunciò pubblicamente la sua truffa. E non è detto che non spunti qualche altra sorpresa in corsa (qui per prenotare tutte le esperienze).LE PASSEGGIATE Tre le passeggiate guidate da professori universitari ed esperti, tutte sabato (qui per prenotare): alle 10 da piazza Castelnuovo, lo storico dell’arte Emanuele Drago ritroverà le volute e gli arabeschi della Palermo liberty; stesso orario ma da porta Nuova per gli architetti Giuseppe Abbate e Sofia Di Fede che condurranno alla scoperta della “città palinsesto” lungo la cosiddetta via Marmorea; infine alle 11 da piazza San Domenico, Mario Pintagro si perderà tra carte e cartari, alla ricerca dei costruttori di carte da gioco in città.Il programma del festival Il Genio di Palermo, le schede e gli approfondimenti sono sul sito www.leviedeitesori.com, con tutte le info necessarie per partecipare a visite, passeggiate, esperienze.