Catania si mette in mostra, ecco il meglio dell’ultimo weekend

Nel palazzo sontuoso con la guida del principe, e poi antiche terme, cripte nascoste, raffinerie dimenticate e musei “gioiello”

30 Ottobre 2019

Nel palazzo sontuoso con la guida del principe, poi terme antiche, cripte nascoste, raffinerie dimenticate e musei “gioiello”. Questo fine settimana aperitivo e visita guidata al Parco dell’arte

di RedazioneMetti che incontri un principe, uno vero, e che lui ti racconti della sua casa di 600 stanze, dove ti muovi sotto affreschi dorati da cui si affacciano dei e dee che richiamano i volti dei nobili antenati. Metti che entri in un altro palazzo e invece ti ritrovi in un piccolo museo di arte contemporanea, abbracciato ad un fenicottero rosa. Le Vie dei Tesori si prepara all’ultimo weekend a Catania, come a Palermo – da venerdì 1 a domenica 3 novembre – e promette tre giorni colmi di bellezza. Lo scorso fine settimana sono stati oltre 4 mila: quasi tutti in un solo giorno, domenica scorsa, quando Catania si è risvegliata dopo l’allerta meteo.

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Camminamento di Porta Uzeda

Armati di smartphone e cartine, agguerriti alla ricerca del palazzo sontuoso, della cripta nascosta, del camminamento da cui si scopre l’antico mercato, da un lato, e via Etnea dall’altro. Ma sommati ai weekend precedenti, portano i numeri di Catania abbastanza in avanti, a sfiorare finora i 20 mila visitatori. I luoghi aperti sono veramente tanti (qui per scoprirli tutti), dai tre antichi complessi termali (Rotonda, Indirizzo e le Achilliane, sotto la cattedrale) ai due Bastioni; solo sabato mattina si entra in Cattedrale, nei tre siti aperti per il festival, e si sale alle terrazze. Non perdete l’antica raffineria alle Ciminiere, né i musei “gioiello” dedicati a quel genio di Bellini (nella sua casa natale) e a Emilio Greco, il disegnatore amato da Picasso. Se invece raggiungerete il Parco dell’Arte – il giardino naturale inserito del la fondazione La Verde La Malfa, a San Giovanni La Punta, creato dalla mecenate Elena La Verde, dove le installazioni d’arte sbucano a sorpresa tra piante e fiori – sarete accolti da un aperitivo offerto dai padroni di casa dopo la visita guidata. Sarà una vera “esperienza” sabato e  domenica dalle 9 alle 13 e dalle 15,30 alle 18 (qui per prenotare).
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Il principe Ruggero Moncada

Il percorso inizia dalla delicata Villa Manganelli, l’unica villa disegnata in città da Ernesto Basile, “infiltrato” palermitano tra i gattopardi catanesi: sarà aperta sabato e domenica dalle 10 alle 16. Sempre domenica non perdete la visita al sontuoso Palazzo Biscari dove vi capiterà di incontrare il principe Ruggero Moncada in persona. Anfitrione illustre e narratore nato, calamita l’attenzione del pubblico che lo ascolta affascinato mentre racconta di antenati illustri, feste e personaggi che hanno segnato la vita di Catania. Sono aperti anche Palazzo Asmundo di Gisira, trasformato in haute hotellerie ma con un occhio all’arte contemporanea (dalle 12 alle 17,30, ma a piccoli gruppi); e Palazzo degli Elefanti, la sede del Comune, aperta ogni mattina fino alle 12,30: vi mostreranno la lettera “A” che il Vaccarini aggiunse come omaggio a sant’Agata.
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Grotta dell’Amenano

Chissà quante storie potrebbe raccontare l’Amenano se potesse parlare.  Il fiume che scorre sotto Catania rotola delicato e canterino: se arrivate in piazza Currò troverete una scaletta che porta nelle viscere della terra, passando attraverso un pub rispettoso del sito. Questo weekend apriranno celle, cunicoli e cripte. Per scoprire che a Sant’Agata la Vetere (aperta sabato e domenica fino alle 18) ci sono due cripte diverse con i colatoi integri, una più povera ed austera per i frati francescani, e un’altra quasi sontuosa per i nobili; una cripta c’è anche sotto San Giuseppe al Transito (9-13 e 16-19), mentre a Sant’Agata al Carcere (10-12 e 16-18, solo su prenotazione) si visita la cella in cui fu rinchiusa la giovinetta martire.
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Bastione del Tindaro

Domenica sarà anche l’ultima occasione per visitare il tabernacolo artistico  del santuario di Maria Santissima Annunziata al Carmine, la chiesa dei Carmelitani distrutta dal terremoto e ricostruita nel 1729; il tabernacolo è ospitato nella cappella della Madonna. Sabato e domenica, visite ai due bastioni: il bastione degli Infetti così chiamato perché ospitò il lazzaretto durante l’epidemia di peste a fine Cinquecento; e il bastione del Tindaro, parte della cinta muraria di Carlo V, di cui sono rimaste pochissime tracce; visite anche alle Ciminiere dove, oltre alle collezioni, è visitabile quel bellissimo esempio dia archeologia industriale che è l’antica raffineria. È sarà anche un’occasione per riscoprire due piccoli ma interessantissimi musei “gioiello” di Catania: la casa natale di Vincenzo Bellini dove sono raccolti cimeli, spartiti, foto e strumenti del compositore, e persino la sua maschera funeraria; e il museo dedicato all’opera grafica di Emilio Greco, considerato da Picasso “il più grande disegnatore che abbiamo in Europa”.Per restare aggiornati su tutte le iniziative, visite e appuntamenti, visitare il sito www.leviedeitesori.com. È operativo anche il call center allo 0918420104, tutti i giorni dalle 10 alle 18.