◉ FESTIVAL
Dal monastero delle Benedettine alle pesche d’eccellenza, ultimo weekend a Enna e Leonforte
A Enna si entra per la prima volta dopo trent’anni nell'ex convento a cantiere in corso. Si scopre la mostra sui monili della Madonna della Visitazione, poi un archeotrekking su Monte Altesina e si sale per i vicoli di Fundrisi con gli asini. Leonforte chiude con la pesca “insacchettata”, poi si preparano le Cuddure e si visita per l’ultima volta la Sicula Tempe
di Redazione
2 Ottobre 2025
A Enna è di sicuro il momento più atteso dell’intero festival: domenica 5 ottobre, soltanto dalle 11 alle 12.30, finalmente si entrerà nel convento delle Benedettine chiuso da 40 anni, visitandolo a cantiere aperto con gli architetti che curano il restauro. È un complesso monastico enorme al centro di un progetto grandioso, finanziato con 13 milioni di fondi del Pnrr: le cronache lo datano 1383, ma parrebbe anche più antico. A fine Cinquecento il barone Nicolò Colletorto ne finanzia l’ampliamento; con la soppressione degli Ordini religiosi nel 1866 passerà al Genio militare come deposito di guarnigioni, poi al Comune e viene destinato a scuola, lezioni di musica e persino una palestra. Per vederlo completato ci vorranno almeno altri due anni, ma l’idea è quella che diventi un polo culturale e sociale della città. Domenica sono previsti pochi ingressi e contingentati, ma sarà lo stesso un’esperienza indimenticabile per questo ultimo weekend delle Vie dei Tesori che, sia a Enna che a Leonforte, presenta una serie di “chicche” finali, sempre con il sostegno di UniCredit, main sponsor del festival (qui il programma di Enna).
Si tornerà infatti alla Banca d’Italia dove c’è la sorpresa fuori programma di una mostra fotografica esclusiva sui monili della Madonna della Visitazione, realizzata in collaborazione con il Parco archeologico di Morgantina e Villa del Casale. Sabato ultimo giorno di apertura per la caserma dei Vigili del Fuoco, nel weekend apre le porte il convento delle Madri Canossiane, il cuore abbandonato di Santa Maria di Portosalvo, il cimitero monumentale con le sue cappelle imponenti che raccontano le famiglie nobili della città; e la sacrestia segreta di Santa Chiara. Si può scoprire il restauro del castello di Lombardia magari partecipando domenica alle 9 a una visita guidata con meditazione e degustazione; oppure conoscere la storia della crudele Megallide, matrona romana che odiava gli schiavi, che Noa Di Venti e Gaia Cappa faranno rivivere nel rifugio antiaereo.
All’Urban center, domenica alle 10, sessioni di rilassamento e yoga, ma il Convento e la selva dei Cappuccini si potranno scoprire, sabato alle 17, con la guida dei medievisti Patrizia Sardina e Pietro Colletta. Al Teatro Neglia, sabato sera si scoprirà la storia dell’attivista pakistana Malala Yousafzai, Premio Nobel per la pace, raccontata da Angelo d’Aosta e interpretata da Lorenza Denaro; e domenica tocca al mito di Medusa firmato da Dario la Ferla e Filippa Ilardo, e interpretato da Elisa Di Dio, Jessica Aiello, Davide Campisi, Federica Gurrieri e Andrea Saitta. Senza dimenticare sia l’archeotrekking di sabato nella riserva orientata di Monte Altesina, tra tombe scavate nella roccia e un paesaggio naturale straordinario; che domenica il percorso negli aggrottati di Fundrisi guidati dagli … asini.
Anche Leonforte si prepara all’ultimo weekend (qui il programma): sarà veramente l’ultima occasione per entrare nel giardino tardo rinascimentale della “Sicula Tempe”, di solito inaccessibile perché appartiene a privati. Poi la seicentesca casa Alberti-Basilotta che cela un piccolo ma straordinario e inatteso museo Bauhaus, voluto dall’ingegner Alberti ai primi del Novecento, colmo di arredi, e tanti giocattoli. O anche Villa Artemide con le sue sale d’epoca affrescate e l’antico palmento con l’enorme torchio; l’ipogeo rupestre di Sant’Elena usato come rifugio durante la guerra. L’esperienza più attesa è nel particolare Museo della Cuddura dove si imparerà come nascono i pani simbolici di San Giuseppe (sabato alle 10): solo acqua, farina e lievito, ogni Cuddura ha il suo santo di riferimento e ne riporta i simboli; ma vi spiegheranno anche cosa è una pesca “insacchettata” nei pescheti Manna (sabato e domenica alle 11), prima di partecipare alla tradizionale Sagra attesissima da tutto il territorio. Poi gli ultimi itinerari tra le chiese barocche, questa domenica sia alle 11 che alle 16.