Il Giardino Inglese di Palermo dichiarato bene di interesse culturale
Decreto di vincolo per l’area verde nel centro della città, che ospita numerose sculture e specie esotiche, in gran parte provenienti dall'Orto botanico
di Marco Russo
18 Febbraio 2022
Un intreccio di viali e percorsi che si snodano tra collinette, anfratti e siepi, arredato da marmi e bronzi, realizzati dai migliori scultori siciliani a cavallo tra Ottocento e Novecento. Oggi è il polmone verde nel salotto di Palermo, tra via Libertà e via Duca della Verdura, e ospita numerose specie esotiche, in gran parte provenienti dall’Orto botanico. Il Giardino Inglese, ribattezzato parco Piersanti Mattarella, è stato formalmente dichiarato bene di interesse culturale, con un decreto firmato dal dirigente generale del Diparimento regionale dei Beni culturali, Calogero Franco Fazio.
Considerato “rilevante esempio di giardino pubblico storico” – come si legge nel decreto – sono stati vincolati anche buona parte degli arredi, “in quanto testimonianza della storia progettuale e decorativa del giardino”. La verifica dell’interesse culturale, a cui ha dato parere positivo la Soprintendenza, era stata richiesta dal Comune. Progettato da Giovan Battista Filippo Basile nel 1851, è un susseguirsi di colline, grotticelle, sentieri, aiuole, che seguono le forme del terreno, conferendogli un’aria più naturale e spontanea (all’inglese, appunto) in contrapposizione agli spazi più misurati e geometrici del giardino all’italiana.Tra le sculture custodite al suo interno, il busto in marmo di Edmondo De Amicis di Mario Rutelli; la testa di Luigi Pirandello di Antonio Ugo e il busto in bronzo di Cesare Battisti, di Pasquale Civiletti. C’è poi la fontana con il gruppo dei Fratelli opera ancora di Rutelli; la vasca ornamentale con Putto con oca di Rosario Bagnasco e la grande vasca irregolare con isole e statua del Bambino in marmo di Domenico De Lisi. Al centro spicca il padiglione neo moresco dove è custodito il gruppo dei Fratelli Canaris a Scio, opera di Benedetto Civiletti.Nel parterre – compreso anch’esso nel decreto di vincolo – sorge quella che anticamente era denominata “Villa Garibaldi”, area verde oggi dedicata alla memoria dei giudici Falcone e Morvillo, dove domina il monumento equestre a Giuseppe Garibaldi, scolpito da Vincenzo Ragusa e inaugurato nel 1891 in occasione dell’Esposizione nazionale che si tenne in quell’anno a Palermo.“La villa ha ospitato, tra il 1895 e il 1926, alcune fiere campionarie ed è stata più volte sistemata con interventi che hanno in parte snaturato il progetto basiliano – scrive Adriana Chirco, storica dell’arte e presidente della sezione di Palermo di Italia Nostra – sono scomparsi alcuni edifici, come il tempietto di vesta, copia a scala ridotta del tempio di Tivoli, sono state spianate alcune colline è resa pianeggiante la parte centrale. Solo la zona limitrofa al viale della Libertà mantiene un’organizzazione simile all’originale. In uno dei percorsi pedonali nei pressi della piazza centrale è inserito un curioso ponticello che veniva utilizzato per attraversare piazza Villena (Quattro Canti) in caso di pioggia abbondante prima dell’abbassamento del piano stradale”.