◉ FESTIVAL
L’hangar per dirigibili di Augusta apre con Le Vie dei Tesori
Sabato 25 e domenica 26 ottobre per tre weekend, si visiterà il “gigante” di cemento armato costruito dalla Regia Marina tra il 1917 e il 1920. Fino al 1925 ospitò dirigibili per addestramento e ricognizione, poi divenne idroscalo dell'Aeronautica. A Catania, nel terzo weekend, si va per siti archeologici e botteghe artigiane, giardini tropicali e sculture monumentali. E ancora teatro dei pupi dei Fratelli Napoli e passeggiate nel cuore antico della città
di Redazione
22 Ottobre 2025
Una cattedrale di cemento armato da 12 mila metri cubi, lungo più di cento metri e alto 37 metri, neanche il terremoto riuscì a danneggiarlo, tanto che lo vennero a studiare i giapponesi. L’hangar per dirigibili e idrovolanti di Augusta fu costruito in cemento armato dalla Regia Marina tra il 1917 e il 1920, poco prima della fine della Prima Guerra mondiale, per difendere le navi dai sommergibili U-Boot: visitarlo sarà un vero salto indietro nella Storia. Aprirà le porte per tre weekend con Le Vie dei Tesori, da sabato prossimo (25 ottobre) al 9 novembre, dalle 10 alle 16 (qui il programma), inserito nel palinsesto delle visite legate a Catania e dintorni, grazie alla collaborazione con il Demanio.
“È un momento in cui ci riappropriamo di un bene comune, sul quale stiamo sviluppando progettazioni e ragionamenti, togliendolo subito dalle sabbie mobili della burocrazia. C’è un bando di valorizzazione aperto, oltre a queste aperture dobbiamo pensare, insieme pubblico e privato, a ridargli una vita stabile e sostenibile” dice Silvano Arcamone, direttore regionale Sicilia per l’Agenzia del Demanio. “L’apertura dell’hangar in occasione del Festival, fa parte di un accordo triennale con il Demanio in cui Le Vie dei Tesori sono impegnate a valorizzare per tre anni i luoghi che hanno un interesse storico e culturale, per coinvolgere le comunità e attrarre anche investimenti futuri” dice Laura Anello, presidente della Fondazione le Vie dei Tesori.
“È un momento importante per la città di Augusta che si riappropria della sua memoria” dice il sindaco di Augusta, Giuseppe Di Mare, mentre il sovrintendente di Siracusa Antonio Lutri, “è un monumento che ha avuto una sua vita militare, ma che adesso rientra di diritto tra i beni del territorio da proteggere e promuovere”.
Lungo 105,5 metri, largo poco più di 45, alto 37: l’Hangar è veramente enorme e appare improvviso nella campagna, per i tempi fu veramente un’impossibile opere ingegneristica. La struttura portante è costituita da 15 telai in calcestruzzo, e una copertura a botte; all’interno, poteva ospitare dirigibili fino a 12 mila metri cubi. Nel 1917 la progettazione fu affidata allo studio brindisino dell’ingegnere Antonio Garboli, pioniere in strutture in cemento armato: la struttura nasceva per la difesa della rada megarese dai sommergibili U-Boot: per completarla ci vollero tre anni, a guerra ormai da tempo finita. Fino al 1925 ospitò dirigibili (due progettati da Umberto Nobile, uno OS da 5000 metri cubi di quasi 70 metri, che viaggiava a 85 chilometri orari; e un N2, simile al Norge con cui Nobile fece la trasvolata del Polo Nord) per addestramento e ricognizione, poi divenne idroscalo della Regia Aeronautica per la 184esima squadriglia idrovolanti; dopo lo sbarco alleato e fino al 1946 fu sede della Royal Air Force, poi dal 1950 utilizzato dall’inglese Boac come scalo civile, divenne una vera cittadina militare con servizi e alloggi. Fu abbandonato fino al 1987 quando l’assessorato regionale ai Beni Culturali dichiara l’hangar, opera da tutelare. Neppure il terremoto di Carlentini nel 1990 lo abbatte, tanto che gli ingegneri giapponesi vennero a studiarlo.
IL PROGRAMMA DEL TERZO WEEKEND A CATANIA
Oltre alle aree archeologiche (l’Anfiteatro ovviamente la fa da padrone, poi la cripta di Sant’Euplio, le Terme dell’Indirizzo e le Terme della Rotonda, ma quest’anno si sono aggiunti il Foro Romano e l’ipogeo, e si raggiunge anche l’area archeologica di Santa Venera al Pozzo nella vicina Acireale, tutte in collaborazione con il Parco archeologico di Catania e Valle dell’Aci), aprono le porte sia la Società Storica Catanese che la biblioteca Ursino Recupero con i suoi 290 mila volumi delle congregazioni e monasteri soppressi; poi il Fondo Verga nell’Archivio Storico, un’occasione per leggere epistole e documenti della famiglia del drammaturgo; e il Museo Bellinidove si saprà tutto ma proprio tutto sul compositore. Disponibili l’enorme chiesa di San Nicolò l’Arena, con il camminamento che chiude la scala a chiocciola di 141 gradini; la cappella Bonaiuto, che stregò Houel. Solo sabato, il chiostro della chiesa di Santa Maria di Gesù; San Francesco Borgia, una delle quattro “voci” del barocco catanese, il prezioso Palazzo Asmundo di Gisira.
Ultimo weekend sia per il sontuoso Palazzo Minoriti, sede della Città Metropolitana e della Prefettura, e per Isola, l’hub di innovazione sociale nato a Palazzo Biscari. Tra le curiosità, lo storico coltellinaio Gerace che cesella ancora a mano le lame affilate; il Musca, declinato su antiche carrozze e finimenti (poco lontano i bambini potranno scoprire il buffo pony Artù all’Istituto di Incremento Ippico); la Fondazione Kalos e il Museo etnoantropologico Panascia; a Aci Castello, ultima possibilità per la casa-museo di Jean Calogero, amato dai divi di Hollywood.
Percorsi nella natura: ritorna finalmente tour sensoriale ideato da Rossella Pezzino de Geronimo a Le Stanze in fiore; poi il “bosco termofilo” del Parco Paternò del Toscano; il parco naturale popolato da installazioni della Fondazione La Verde La Malfa a San Giovanni La Punta; le erbe aromatiche dell’azienda Due Palmenti, a Pedara; o il giardino esotico di Villa Trinità, osservando le sculture di Salvatore Bonajuto a Mascalucia. Non solo piante ma quadrupedi, sempre nel verde: a Trecastagni, il parco faunistico di Gjmala, dove vivono dromedari, lama, cavalli e decine di specie di uccelli.
Andar per botteghe: oltre all’elegante e impalpabile mondo di carta di Cartura (approfittatene, è l’ultimo weekend), si potrà assistere sabato alle 20.30 e domenica alle 18 al Teatrino Dusmet, a uno spettacolo di pupi dei Fratelli Napoli che hanno recuperato le avventure della bella Bradamante, la guerriera paladina. Solo domenica alle 17, al Bastione degli Infetti, un laboratorio tra storia e sapori antichi svelerà la tradizione del vino cotto e della marmellata di mele cotogne come si faceva un tempo, quando le madri passavano alle figlie le preziose forme di coccio.
Due le passeggiate: questo sabato (alle 10 e alle 11.45) e il prossimo, si raggiungerà via Crociferi dove, lungo un rettilineo di neanche 400 metri, si affacciavano quattro complessi monastici, con le loro magnifiche chiese e alcuni palazzi signorili. E tutte le domenica del festival (stessi orari) torna anche il tour alla ricerca delle edicole votive che punteggiano il centro storico, santi e madonne a cui quartieri interi sono devoti. Nella vicina Acireale, domenica alle 10.30 si entrerà nella Cittadella del Carnevale dove Seby Ardizzone, maestro cartapestaio, svelerà tecniche e materiali dei famosi carri. Dopo la dimostrazione, si potrà realmente mettere “le mani in pasta” (munitevi di giornali!) per creare un oggetto in cartapesta. Per i più piccoli sabato alle 16.30 a San Paolo Apostolo, gli archeologi di Stoà Sicula simuleranno un vero scavo; e domenica alle 10.30, insegneranno a modellare l’argilla, nell’area di Santa Venera. E tanto altro, senza dimenticare che i fisioterapisti saranno a disposizione per consulti gratuiti in piazza Stesicoro.
Il festival si svolge a Catania in collaborazione con il Comune e la Città metropolitana di Catania, sempre con il supporto del main sponsor Unicredit e dell’USR che collabora alla formazione dei ragazzi, in dialogo con Poste e Federalberghi che affiancheranno istituzioni, enti, associazioni coinvolti dal progetto, patrocinato dalla Camera dei deputati, dal ministero della Cultura, sostenuto dall’assessorato al Turismo della Regione siciliana attraverso i fondi Funt del ministero del Turismo.
Per informazioni telefonare tutti i giorni dalle 10 alle 18 allo 0918420046. A Catania, hub e infopoint nel gazebo di piazza Stesicoro.