◉ IL CONCORSO
Reinventare Palermo a partire dall’ex Chimica Arenella
Il capoluogo siciliano, con l’ex area industriale affacciata sul mare, è tra le cinque città italiane selezionate dall’Agenzia del Demanio per la quarta edizione di Reinventing Cities, il bando internazionale per la rigenerazione di aree che vogliano perseguire la transizione ecologica, l’innovazione urbana e la coesione sociale
di Redazione
27 Febbraio 2024
L’ex Chimica Arenella nuovo epicentro per la rigenerazione di un intero quartiere. Con l’estesa area dell’ex complesso industriale, Palermo è tra le cinque città italiane selezionate dall’Agenzia del Demanio per la quarta edizione di Reinventing Cities, il bando internazionale per la rigenerazione di aree che vogliano perseguire la transizione ecologica, l’innovazione urbana e la coesione sociale. Lo rende noto l’assessore alla Rigenerazione urbana del Comune di Palermo, Maurizio Carta.
Insieme a Palermo, le altre città italiane candidate sono: Milano, Roma, Bologna e Venezia, che correranno insieme ad Almeria, Bilbao, Bruxelles, Glasgow, New York, Renca, San Antonio, San Francisco, San Paolo e Seattle. Il capoluogo siciliano, dunque, rientra tra le città italiane più dinamiche con l’ex Chimica Arenella, un’ex area industriale di 87.500 metri quadrati e complessivi 261.000 metri cubi sulla costa che ambisce a diventare un grande polo attrattore di caratura internazionale.
Un risultato che discende dall’accordo quadro con l’Agenzia del Demanio, siglato l’anno scorso, e dall’accordo attuativo firmato il 16 febbraio scorso che consente al Comune di Palermo di potersi avvalere delle competenze della struttura tecnica di progettazione. La candidatura della ex Chimica Arenella, inserita nel piano delle valorizzazioni recentemente ente approvato dal Consiglio comunale, fa parte delle strategie di rigenerazione urbana a cui l’amministrazione comunale tiene maggiormente e che è stata esplicitata nelle direttive generali del Pug: riqualificare le aree costiere e le borgate marinare, migliorare la qualità della vita delle periferie, rendere policentrica la città attraverso nuovi attrattori e stimolare l’interesse di operatori economici e finanziari sia locali che di livello internazionale.
A presentare a Roma il dossier di candidatura erano presenti, insieme al direttore dell’Agenzia del Demanio, Alessandra dal Verme, l’assessore Maurizio Carta, e il direttore regionale dell’Agenzia, Silvano Arcamone. “Palermo entra nel gotha delle città più dinamiche e influenti a livello globale impegnate a combattere il cambiamento climatico, attraverso innovazioni nel campo urbanistico, sociale ed economico, – dichiarano il sindaco Roberto Lagalla e l’assessore Carta – . La partecipazione a Reinventing Cities è un evidente riconoscimento della fertile strada di innovazione urbanistica che Palermo ha avviato attraverso un sistema di tattiche urbanistiche e di accordi quadro e attraverso le direttive generali del nuovo piano urbanistico per portare avanti una nuova idea di città, a partire dalla rigenerazione complessiva della costa. La partecipazione a Reinventing Cities consentirà di dotarsi non solo di autorevoli idee progettuali ma anche di esplorare il mercato per verificare la sostenibilità finanziaria delle proposte, per sondare la disponibilità di adeguati attuatori e per valutare le migliori opzioni gestionali”.
Il partenariato con l’Agenzia del Demanio, inoltre, permetterà in seguito anche di portare avanti la rigenerazione dell’ex Palazzo delle Finanze alla Cala e delle 12 cisterne di Pier Luigi Nervi alle falde di Monte Pellegrino.
Reinventing Cities è una competizione globale promossa da C40 Cities Climate Leadership Group, un network di circa 100 città influenti a livello globale impegnate a combattere il cambiamento climatico. L’obiettivo è quello di realizzare nell’area della ex Chimica Arenella un processo di rigenerazione urbana, a basso impatto ambientale e ad alto tasso di innovazione, di valenza anche sociale e culturale, da attuarsi attraverso un intervento di parziale recupero e parziale sostituzione dell’esistente tessuto urbanistico edilizio anche con dotazioni di prossimità per il quartiere.
Il concorso – fanno sapere dall’amministrazione comunale – si svolgerà in due fasi: la prima durerà da 3 a 5 mesi e servirà sia a indagare proposte progettuali sia a verificare l’interesse del mercato; la seconda fase durerà da 4 a 6 mesi e, con un coinvolgimento dei portatori locali di interessi, consentirà di selezionare le proposte migliori. “Il sito, per le sue caratteristiche, – sottolinea l’assessore Carta – si presta ad ospitare svariate funzioni, quali ad esempio strutture turistico-ricettive, attrezzature sportive e per il tempo libero, attività culturali, attività per l’artigianato e qualsiasi altra funzione compatibile con il pregio dell’ambito, e in linea con i principi progettuali e i criteri di sostenibilità definiti dal bando”.