storia

  • Un elegante bugnato rinascimentale, realizzato con la tecnica a “sgraffito”, uno dei primi in Sicilia, è ancora in parte visibile sul prospetto della dimora nel cuore della città. Una mescolanza perfetta di stili che dialogano tra loro dopo il restauro

  • Il dipinto raffigurante “San Michele che scaccia i demoni”, scoperto dal ricercatore Carmelo Lo Curto, era stato attribuito erroneamente a un anonimo siciliano del Seicento. L’opera è adesso nel laboratorio di restauro del museo, in attesa di essere recuperata per poi essere esposta al pubblico

  • Rimangono solo poche vestigia dello storico accesso alla città, tra cui un elegante balconcino. Un tempo era un imponente arco trionfale di trenta metri, abbellito da una sontuosa facciata, con una ricca balconata. Fu smantellata nella metà dell’Ottocento, negli anni dell’epopea garibaldina

  • In cima al monumento ai caduti di piazza Vittorio Veneto, ricco di riferimenti celebrativi e urbanistici ispirati al gusto architettonico della capitale francese, domina un’originale raffigurazione della Vittoria Alata, realizzata da Mario Rutelli. Storia di un simbolo della città da riscoprire

  • Soffocata dal complesso dell’ex Ambassador Park di contrada Inserra, alle falde di monte Billiemi, la Torre di Bifalà è in cerca di nuovi proprietari. Nell’annuncio è descritto come un semplice rustico, senza alcun riferimento alla storia del bene, che risale almeno al 1530, ma che probabilmente ha origini più antiche

  • A San Mauro Castelverde c’è un piccolo complesso rurale abitato, estate e inverno, da sei persone. Un pugno di case tra frassini e uliveti secolari affacciato sulla valle del Pollina. Tra i residenti c’è anche un giovane di 25 anni che ha deciso di non andare via