Villa Adriana riapre le sue porte e diventa un museo

L'idea è del collezionista Giacomo Callari, che ha dato vita a uno spazio aperto ad artisti e artigiani siciliani, ma anche a progetti d'inclusione

di Marco Russo

13 Giugno 2019

L’idea è del collezionista Giacomo Callari, che ha voluto dare vita a uno spazio aperto ad artisti e artigiani siciliani, ma anche a progetti d’inclusione sociale

di Marco RussoFu una delle residenze nobiliari più importanti della Piana dei Colli, un tempo oasi per la villeggiatura degli aristocratici palermitani. Adesso Villa Statella Spaccaforno, poi Bordonaro, più nota come Villa Adriana, si prepara a riaprire le sue porte, ospitando il Museo della Sicilianità. L’idea è del collezionista d’arte Giacomo Callari, che sta realizzando un progetto coltivato per oltre 10 anni: quello di dare vita a un luogo in cui potere concentrare quanto di più bello possano esprimere l’arte e l’artigianato siciliani.

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“È sempre stato il mio grande sogno – afferma Callari -. Da oltre dieci anni raccolgo opere d’arte, manufatti e quanto di più bello il nostro artigianato riesce a esprimere. Avevo bisogno di un luogo tanto ampio da potere raccogliere tutto e, dopo tanto cercare, ho avuto questa opportunità che ho colto al volo. I lavori di ristrutturazione sono stati tanti, ma siamo ormai del tutto pronti ad accogliere cittadini, scuole, istituzioni e realtà che desiderino conoscere Villa Adriana come quel polo culturale che diventerà nel giro di poco tempo”.Una vera e propria operazione culturale quella che Giacomo Callari, presidente della cooperativa “Sicilia Isola dei Tesori”, sta per avviare dopo aver avuto il bene affidato dalle Suore Francescane dell’Eucaristia, che a Villa Adriana hanno la loro residenza. L’obiettivo è di offrire uno spazio anche a tutti quegli artisti che solitamente cercano un luogo per esporre le proprie opere, dando modo alle scolaresche di visitare mostre, partecipare a laboratori e, allo stesso tempo, conoscere la storia di questa villa. Per non parlare delle rassegne musicali e teatrali, delle presentazioni di libri, di eventi che guardano a 360 gradi alla cultura.

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Il nuovo corso inizia sabato 15 giugno alle 18 con l’inaugurazione delle attività. Un evento al quale parteciperanno tutti coloro i quali hanno contribuito alla nascita del progetto. Ci saranno anche i compagni di viaggio di “Ri-coltiviAmo”, progetto sostenuto da Fondazione con il Sud ed Enel Cuore Onlus nell’ambito dell’iniziativa “Terre Colte 2017”, che tra i suoi sette partner ha anche “Sicilia Isola dei tesori”. Un percorso di inclusione sociale attraverso interventi di agricoltura che renderanno produttivi – grazie alla coltivazione di grani, ortaggi, ulivi e piante officinali – terreni incolti nella zona del Golfo di Castellammare che verranno lavorati da soggetti con disabilità psichica e disagio sociale come da giovani immigrati, rivolgendosi anche a donne che hanno vissuto l’esperienza del cancro.Villa Adriana, in “Ri-coltiviAmo”, sarà il luogo in cui saranno organizzati corsi di cucina che nasceranno dalle azioni di sensibilizzazione alla sana alimentazione. Sarà, però, anche lo spazio in cui potere dare vita a incontri con studenti, cittadini e consumatori per favorire un approccio antropologico alle colture, gustando allo stesso tempo i prodotti che nasceranno dai terreni coltivati.

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La dimora settecentesca fu costruita fuori città, in fondo a quello che oggi è viale Strasburgo, dal marchese Giacomo Mariano Bajada. In seguito, ceduta al marchese di Spaccaforno, principe del Cassaro e, infine, ai Chiaramonte Bordonaro. Il nome Adriana deriva da quello della moglie di Alessandro Chiaramonte Bordonaro. Nell’ultimo scorcio del XVIII secolo la villa fu rinnovata, rifacendo i prospetti in stile Luigi XVI e abbellendo gli interni con eleganti stucchi rococò dai riferimenti classici. Durante la Seconda Guerra mondiale, l’esercito si appropriò di terreni e dipendenze alle spalle della Villa, che fu pure occupata dalle truppe. Prezioso l’affresco con l’“Allegoria del giorno e della notte”, da molti studiosi attribuito a Vito D’Anna.L’ingresso è gratuito ma a inviti..