◉ BENI CULTURALI

Riapre Palazzo Bonocore con una mostra interattiva su “Palermo Felicissima”

La residenza nobiliare affacciata su piazza Pretoria è al centro di un progetto di rigenerazione culturale. La prima esperienza aperta al pubblico dall’1 dicembre per diversi mesi è un allestimento multimediale nato dalla collaborazione tra CoopCulture e Odd Agency che unisce tecnologie avanzate e installazioni immersive

di Carola Arrivas Bajardi

30 Novembre 2023

di Carola Arrivas Bajardi

Grazie a una straordinaria commistione tra soggetti pubblici e privati, nel cuore di Palermo, di fronte al Palazzo di città, nasce il primo museo senza oggetti, un object less in cui tutto può crescere nel tempo, un luogo che narra, che racconta e che riattiva anche l’orgoglio. Il piano nobile di Palazzo Bonocore, residenza aristocratica edificata all’inizio del 16esimo secolo, con i suoi saloni affrescati e la sua deliziosa “alcova” affacciata su piazza Pretoria, diventerà un hub culturale, interattivo e in continuo mutamento.

Palazzo Bonocore in piazza Pretoria

Il Palazzo è stato affidato dalla Diocesi di Palermo, attraverso un avviso pubblico, a CoopCulture, realtà nella gestione e valorizzazione di alcuni tra i luoghi della cultura più importanti della Sicilia. Fanno parte del comitato scientifico di Palazzo Bonocore il direttore del MudaC Museo delle Arti Carrara e del Museo civico di Castelbuono Laura Barreca; il direttore generale di CoopCulture Letizia Casuccio; il direttore esecutivo del Museo Galileo e Museo di Storia della Scienza, Roberto Ferrari; il professore di Arboricoltura e Coltivazioni arboree, Paolo Inglese, il ceo di Strateghia ed esperto di marketing turistico e culturale Sebastiano Missineo; il pioniere della gamification in Italia Fabio Viola. A loro è demandato il compito di valutare le proposte giunte dalla città e farle proprie, costruendo un programma di iniziative che nascano e crescano sullo spazio.

All’interno del palazzo saranno raccolte le collezioni immateriali, interpretate con tecnologie di ultima generazione, che raccontano la storia della città. Il primo capitolo è dedicato a “Palermo Felicissima” e precisamente al periodo storico a cavallo tra fine Ottocento e inizi Novecento riferito alla storia dei Florio e all’intero contesto storico, culturale imprenditoriale e artistico.

Palermo Felicissima, architetture della città

Quella di Palazzo Bonocore è una narrazione di Palermo assolutamente inedita che vuole anche dare anche un segnale di speranza per la rinascita della città. Il palazzo sarà un luogo di esperienze, di scambio, di apprendimento e di intrattenimento. Ciascuno potrà scegliere il proprio percorso che potrà essere di svago, di ricerca, di approfondimento, creativo o didattico. Un altro tassello importante per la rinascita di una città piena di contraddizioni, che vuole investire su se stessa, rinascere come capitale e aprirsi verso l’Europa.

Come diceva Vittorio Hosle “chi non è ancorato a una tradizione non sarà in grado di organizzare il futuro”, infatti, non è un caso che i fenomeni che hanno segnato l’inizio della storia moderna dell’Europa occidentale, vale a dire il Rinascimento e la Riforma, abbiano attinto la loro forza dal recupero di due antichissime tradizioni: quella greco-romana e il cristianesimo delle origini. In questo senso l’operazione di Palazzo Bonocore, che si trova in un luogo simbolo per la città, raccontandone la memoria più felice, quel periodo mitico che ha dato origine alla Belle Époque palermitana, ha già l’ambizione di contribuire a costruire le basi per un futuro migliore.

Una delle volte affrescate di Palazzo Bonocore

Questa mattina l’inaugurazione, alla presenza delle istituzioni cittadine: l’arcivescovo Corrado Lorefice, l’assessore regionale alle Attività produttive Edy Tamajo; Maurizio Carta, assessore comunale alla Rigenerazione Urbana e Giulio Tantillo, presidente del Consiglio comunale; Alessia Davì, portavoce dell’assessore regionale ai Beni Culturali, Francesco Paolo Scarpinato; dei direttori dei Parchi archeologici di Segesta, Luigi Biondo, e Selinunte Felice Crescente; del presidente di CoopCulture, Adriano Rizzi.

“Credo che anche questo possa essere un segno che possa fecondare l’inveramento di una Palermo Felicissima – ha commentato l’arcivescovo Lorefice – . In questi giorni ricorre il trentesimo anniversario di don Pino Puglisi. Egli diceva che dobbiamo saper porre dei segni, da qui quella sua famosa affermazione ‘se ognuno di noi fa qualcosa, allora possiamo fare molto’ e credo che potremmo leggere anche in questi termini quello che sta accadendo oggi in questo palazzo, anche io ringrazio quanti stanno permettendo la realizzazione di questo segno”.

Palermo Felicissima, le rotte commerciali

“Nasce un nuovo spazio, un nuovo hub culturale – ha sottolineato l’assessore Tamajo – che dà la possibilità sia alla città che a tanti giovani di poter sviluppare la propria creatività, le partnership pubblico-privato sono oggi quelle che funzionano meglio e costruiscono percorsi importanti sia di innovazione che imprenditoriali”. Maurizio Carta ha aggiunto: “Qualcuno ricorderà una straordinaria elegia di Friedrich Hölderlin che si chiedeva ‘perché i poeti nel momento del bisogno’, mentre guardavo ammirato questo straordinario luogo mi veniva di farmi una domanda ‘perché un museo nel momento del bisogno’. Un dispositivo culturale come questo, come ci raccontano le altre città se volete già un po’ più felici di Palermo, è in grado di attivare un moltiplicatore dell’investimento del 300 per cento”.

“Siamo davvero molto felici di essere stati scelti e di restituire alla città questo spazio che resterà aperto alla città – ha commentato Letizia Casuccio – . Palazzo Bonocore sarà un hub culturale di prossimità a disposizione di tutti, un centro di produzione culturale, un laboratorio di innovazione e non solo. Per i giovani abbiamo anche l’ambizione di aver dato vita a un catalizzatore di creatività. Lo vedrete già nel primo capitolo che è Palermo Felicissima, saranno intorno a noi molteplici associazioni, realtà associative della città, sarà una casa interculturale ed inclusiva”.

Palazzo Bonocore, l’alcova

La prima esperienza aperta al pubblico dall’1 dicembre per diversi mesi è una mostra interattiva e cross-mediale, nata dalla collaborazione tra CoopCulture e Odd Agency, che unisce tecnologie avanzate e installazioni immersive per permettere al visitatore di interagire con un grande archivio di informazioni, per scoprire luoghi, persone, eventi, architetture. “Tornare a Palermo con un progetto che racconta la città è per noi qualcosa di magico, – ha detto Luca Pintacuda di Odd Agency – , da tempo vogliamo raccontare questo periodo che va dagli ultimi decenni dell’ottocento ai primi del novecento perché crediamo che potesse dire qualcosa di utile per il futuro della città. Quando l’allestimento verrà chiuso e sostituito con un altro tema l’idea è quella di condensare tutto in un archivio multimediale sia fisico che sul web e di avere poi fra un po’ di anni un archivio aperto al pubblico che sia in grado di ridare alle persone quello che appartiene a loro, la loro storia”.

Una mostra di visioni, proiezioni, realtà virtuale e intelligenza artificiale, con una precisa timeline storica che mette in rapporto Palermo con il resto d’Europa. Un viaggio che ognuno potrà ritagliarsi a sua immagine, seguendo direttrici autonome, nuclei tematici, personaggi. “Palermo prima era più bella”, dice un visitatore, togliendosi dagli occhi il visore con cui si è immerso nella mostra. Speriamo che, anche a partire da questo nuovo hub culturale, la città ritrovi una sua nuova dimensione contemporanea di bellezza.