◉ TURISMO
Borghi dei Tesori Roots Festival, il secondo weekend nella Sicilia orientale
Da Giarratana a Cassaro, da Buccheri a Monterosso Almo, da Licodia Eubea a Portopalo di Capo Passero, fino a Piedimonte Etneo. Luoghi, tradizioni, percorsi, ricette, artigiani per la manifestazione, quest'anno anticipata in primavera e legata all'Anno del Turismo delle radici, progetto del Ministero degli Esteri attraverso la sua antenna territoriale, Italea Sicilia
di Redazione
16 Maggio 2024
A Giarratana si percorrono i vicoli stretti de ‘u cuozzu per scoprire come si viveva ai primi del Novecento, ma si osserva anche crescere lo “sfilato” ibleo, alternanza unica tra luce e ombra; a Buccheri, invece, si vedranno nascere i tessuti sui telai; a Cassaro si potrà seguire l’antica strada ferrata, tra mulini ad acqua e cascatelle; a Portopalo si va per mare alla scoperta delle fortezze e a Monterosso si ascolterà un cantastorie “civile” e si assaggia il pane di grani antichi dal profumo di rosmarino. Licodia Eubea ha pronto il suo nobile castello e Piedimonte schiera le sue frazioni, Borgo Presa e Borgo di Vera con le loro storie di comunità.
Questo e tantissimo altro in questo secondo e penultimo weekend del Borghi dei Tesori Roots Fest, da venerdì 17 a domenica 19 maggio, in cui 46 piccoli comuni siciliani aprono musei, conventi, artigiani, luoghi di memoria che gettano un ponte con gli 8 milioni di siculo-discendenti sparsi per il mondo: nell’Anno del Turismo delle radici, il festival si lega al progetto del Ministero degli Esteri attraverso la sua antenna territoriale, Italea Sicilia; è promosso dalla Fondazione Le Vie dei Tesori in collaborazione con tutti i Comuni e con l’Ufficio Scolastico Regionale, ed è sostenuto da IGT e dalla Fondazione Sicilia.
Il primo weekend è stato entusiasmante con centinaia di visitatori tra i 46 borghi del festival nelle nove province siciliane, alla ricerca di tradizioni, luoghi inediti, laboratori del gusto, artigiani dimenticati. Eccoci quindi al secondo che, nella Sicilia del Sud est, accoglie i comuni di Giarratana e Monterosso Almo nel Ragusano, Buccheri, Portopalo di Capo Passero e la minuscola Cassaro nel Siracusano; Licodia Eubea e Piedimonte Etneo nel Catanese. Nei borghi centinaia di giovani sono coinvolti nel racconto di luoghi ed esperienze.
Questo viaggio nella Sicilia orientale parte dal solitario Piedimonte Etneo che presenta inattesi palazzi neoclassici, ma che apre eccezionalmente la cripta e il chiostro del convento dei padri Cappuccini, costruito per volere del principe Ferdinando Francesco Gravina: e sarà un’occasione imperdibile anche salire sul campanile della Chiesa Madre, oltre a scoprire le due frazioni di di Borgo di Vena con il suo santuario e di Borgo Presa, tra palmenti, vigneti, la cantina La Gelsomina dove nascono i vini dalla “gghiara”, e le coltivazioni di ciliegie Mastrantonio. Non è molto distante la nobile Licodia Eubea, guardata a vista dai ruderi del Castello Santapau, i signori del borgo che si ritrovano in ogni vicolo e che si scopriranno durante la passeggiata, sia sabato che domenica; ma sarà molto interessante la visita al museo etnografico Coniglione, e alla collezione archeologica, con i tanti reperti portati alla luce da Paolo Orsi.
A cavallo delle province di Siracusa e Ragusa: a Portopalo di Capo Passero ritornano i tragitti sulle barche dei pescatori per raggiungere la famosa isoletta dove si incontrano i due mari, che nasconde una cinquecentesca fortezza spagnola; ma si scoprirà anche (e solo questo weekend) il telescopio sottomarino più grande del mondo. Bisogna andare verso l’interno per raggiungere Buccheri dove vi inviteranno ad una merenda profumata negli uliveti di “tonda iblea”; e domani potrete perfino sedersi dinanzi ad un telaio per farvi spiegare questa arte antica dalle stesse tessitrici. Se invece si cerca un paesaggio inedito e quasi sconosciuto, o si va per neviere (pensando ai nobili signori che pretendevano gelati e sorbetti, prodotti con il ghiaccio raccolto in queste buche nel terreno) o si scoprono le strette fenditure geocarsiche delle Gole della stretta, tanto amate da chi si diletta in arrampicate.
Nella piccola Cassaro hanno dedicato un inatteso museo alla curiosa Banda che ha fatto storia; ma non va perso domenica il trekking lungo l’ex strada ferrata, oggi pista ciclabile che corre lungo l’Anapo, in un paesaggio intatto di una bellezza commovente, tra mulini ad acqua, querce e lecci; e se alzate lo sguardo e siete fortunati, potreste vedere un’aquila reale. Due comuni legati stranamente da una comunità … in Paraguay: a Giarratana e a Monterosso Almo si raccolgono le tracce della Colonia Trinacria nel Paese del sud America dove nel 1898 giunsero 200 emigrati dal Val di Noto sulla scia delle promesse del bizzarro imprenditore (senza scrupoli) Giuseppe Paternò De Stefano che promise la concessione gratuita delle terre. Senza però chiarire che si trovavano nella foresta, a 40 giorni di cammino dalla costa. I siciliani giunsero, bonificarono e costruirono, ma non tornarono mai più. Ve ne parleranno nel Museo dell’Emigrazione di Giarratana (dove ci sono le foto sbiadite dei primi matrimoni misti tra siciliani e donne paraguaiane), ma anche a palazzo Cocuzza a Monterosso, dove i ragazzi delle scuole si collegheranno con i bis bis nipoti di quelle prime famiglie emigrate, sulle note del “cantastorie impegnato” Peppino Castello.
A Giarratana da non perdere anche l’antico quartier u’cuozzu, oggi museo en plein air dove capirete in quale poverissimo mondo vivevano le famiglie dei primi del ‘900. Ma prendetevi tempo anche per sedervi accanto a Rosanna Garofalo per una lezione di “sfilato” ibleo, tra “luci e ombre”.