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Dall’eremo della Santuzza agli atelier d’arte, Borghi dei Tesori Fest a Santo Stefano Quisquina

Il borgo agrigentino partecipa al Festival con il suo ricco patrimonio: dall'Eremo di Santa Rosalia, gestito dalla Pro Loco che da 25 anni accoglie i visitatori, alle opere d'arte tecnologica di Alfonso Leto, fino alla ceramica sperimentale di Teresa Liseo Fodaro. Un viaggio tra spiritualità, innovazione artistica e tradizione artigiana che si svela il 10 e 11 maggio

Di Redazione

9 Maggio 2025

Un weekend per scoprire Santo Stefano Quisquina, tra spiritualità, arte e sapienza artigiana. Sabato 10 e domenica 11 maggio, il piccolo borgo circondato dal verde dei Sicani, partecipa alla quinta edizione di Borghi dei Tesori Fest. Un’occasione unica per scoprire le bellezze di questo luogo, dalla spiritualità dell’Eremo di Santa Rosalia alle creazioni artistiche che ne animano la cultura (qui il programma).

Romina Sinardi della Pro Loco racconta l’impegno della comunità nel promuovere il territorio: “Ci troviamo a Santo Stefano Quisquina, a 736 metri sul livello del mare, un paese coronato dai monti. L’Eremo di Santa Rosalia è un bene che va costantemente valorizzato, e negli ultimi anni abbiamo visto crescere l’interesse dei visitatori”. La Pro Loco, attiva da 25 anni, si occupa di accogliere i turisti e raccontare la storia dell’eremo, dove si nasconde la grotta di Santa Rosalia con la sua sacra epigrafe. “Partecipare a Borghi dei Tesori Fest è un’importante occasione per far conoscere la nostra storia, le tradizioni e i monumenti che rendono unico il nostro paese”, aggiunge Sinardi.

Nel cuore del borgo, lo studio dell’artista Alfonso Leto è una fucina di creatività. Leto, con una formazione accademica e un passato da insegnante, sperimenta con materiali inusuali: “Dipingo su schermi di computer, televisori, tablet… tutto ciò che è tecnologico e ‘morto’. Il gesto dell’artista gli dona una seconda vita”. Le sue opere, esposte anche alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma, uniscono tradizione pittorica e innovazione, riflettendo sul rapporto tra uomo e tecnologia.

Infine, il laboratorio della ceramista Teresa Liseo Fodaro rappresenta l’eccellenza artigianale del borgo. “Il nostro è un laboratorio sperimentale”, spiega Fodaro, che si distingue per l’uso di tecniche antiche come la cuerda seca, tecnica introdotta dagli arabi in Spagna nel ‘400. “Siamo partiti dalle basi, sperimentando ricette, fino a trovare il giusto equilibrio per contenere lo smalto ceramico”. Un lavoro minuzioso che fonde tradizione e innovazione.

(Video Rosaura Bonfardino)