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Le Vie dei Tesori torna a Trapani, tre weekend alla scoperta della bellezza

Il festival compie diciotto anni e ritorna nel capoluogo trapanese dal 14 al 29 settembre. Apre le porte delle sue chiese, scopre un antico monastero, svela cappelle e campanili, spalanca i palazzi istituzionali, conduce alle Saline. Si visitano 19 luoghi e in programma anche esperienze inedite, come una visita guidata ai simboli dell’Immacolata al Collegio

di Redazione

4 Settembre 2024

Visitare il Trapanese – sia le città affacciate sul mare, sia le realtà più piccole che nascondono musei gioiello – è una sorpresa continua. Perché si passa senza soluzione di continuità da un mosaico arabo normanno a un sontuoso oratorio barocco, a una tonnara che mette i piedi nell’acqua. La provincia che più di ogni altra nelle scorse edizioni delle Vie dei Tesori, ha fatto balzi in avanti in termini di numeri – soltanto l’anno scorso ha sfiorato i ventimila visitatori, contando anche Marsala che quest’anno ha scelto di aprire i suoi luoghi dal 5 al 20 ottobre –  schiera di nuovo le sue bellezze. Che pescano in una storia importante, fatta di contaminazioni di ieri e di oggi. Le Vie dei Tesori ritorna quindi a Trapani, per tre weekend, dal 14 al 29 settembre (qui il programma completo).

Un momento della conferenza stampa a Trapani

“Siamo sempre più convinti che questo festival offra un’inedita chiave di lettura del territorio – interviene l’assessore comunale agli Eventi di Trapani, Emanuele Barbara –, regalando ai turisti e ai residenti, luoghi, guide e aneddoti che riescono sempre ad appassionare. Anche le esperienze sono da non perdere, soprattutto la novità di poter volare su Trapani”.

Tre weekend per un nuovo festival di “riappropriazione della bellezza” che racconta l’intera Isola e che quest’anno diventa maggiorenne: era il 2006, infatti, quando nasceva la prima edizione a Palermo, dieci luoghi del tutto inattesi in seno all’Università. Da lì a poi Le Vie dei Tesori ha aumentato i suoi visitatori anno dopo anno, si è allargata a tutta la Sicilia, ha raggiunto numeri impressionanti e ha dovuto fare i conti con la pandemia, ma è stata tra le pochissime realtà italiane a non fermarsi mai. Trapani nel 2023 aveva contato 9125 presenze; la piccola Alcamo, che quest’anno parteciperà al festival per la sua terza volta, aveva messo insieme 4474 visitatori e Mazara del Vallo aveva sfiorato i 2300 visitatori.

 

“Iniziamo dalla provincia di Trapani questo nuovo viaggio delle Vie dei Tesori – dice il vicepresidente della Fondazione, Marcello Barbaro – un territorio che ci ha sempre regalato numeri importanti, su cui il festival lo scorso anno ha avuto una ricaduta turistica che ha sfiorato il milione di euro. Ritorniamo con la certezza che riusciremo a far innamorare residenti e turisti, ma soprattutto i ragazzi che magari troveranno uno spunto per non partire un domani”. 

Dopo aver ammirato i Borghi dei Tesori, in questa prima tranche Le Vie dei Tesori apre dunque i luoghi e propone esperienze in dieci città (con Trapani, Mazara e Alcamo,  ecco Bagheria, Termini Imerese, Corleone, Messina, Caltanissetta, Enna e la new entry Leonforte); dal 5 al 20 ottobre altre sei città (Carini, Marsala, Sciacca, Ragusa, Scicli e Noto); Palermo e Catania occuperanno come sempre tutto il mese di ottobre. 

Le Vie dei Tesori 2024

Un progetto che si anima della narrazione collettiva, della voglia di riappropriazione dei cittadini, della partecipazione di centinaia di giovani; che è stato confermato nel calendario biennale degli eventi di grande richiamo turistico della Regione Siciliana; che ha stretto collaborazioni con altre realtà, visto che è tra le costole di Italia Romanica, rassegna dedicata all’arte e all’architettura del Medioevo in quattro regioni italiane, con Fondazione Sardegna Isola del Romanico, Fondazione Lemine in Lombardia e InCollina in Piemonte.

Un festival che costruisce reti: nel Trapanese, come nelle altre città, con Unicredit come main sponsor – “Il sostegno di Unicredit è convinto e continuato nel tempo – dice Renato Mancini (responsabile Area retail Trapani), Caterina – a un festival che ha dimostrato di saper parlare al territorio” e l’USR (Ufficio Scolastico Regionale) che collabora alla formazione dei giovani, la rassegna ha saputo creare sinergie e dialogo con Regione, atenei, comuni, Diocesi, gestori privati, istituzioni dello Stato, proprietari di palazzi nobiliari. 

Un progetto che tutto l’anno lavora per generare valore sociale intorno al patrimonio culturale con una costante attività di valorizzazione e di storytelling, con restauri e manifestazioni. E che, tra settembre e ottobre, vive la lunga stagione del Festival, trasformando le città in ecosistemi culturali integrati dove vengono abbattuti i paletti di titolarità dei luoghi del patrimonio. Riaccoglie il progetto satellite Terre dei Tesori: apriranno cantine, vigneti, frantoi, caseifici, vivai, in collaborazione con l’Assessorato regionale all’Agricoltura. 

LE  VIE DEI TESORI A TRAPANI

La Corte delle Ninfee

Si volerà sul Piper osservando dall’alto le piramidi di  sale, si scoprirà un antico monastero con un giardino nascosto; e ancora, chiese barocche, trittici gaginiani, palazzi affrescati: Trapani apre diciannove luoghi e propone esperienze inedite, come una visita guidata ai simboli dell’Immacolata al Collegio. È un bel programma costruito sul territorio da Lucia Floria. Riapre le porte l’antica Corte delle Ninfee, antico monastero domenicano, oggi residenza privata, con il suo giardino nascosto e la famosa “ruota degli esposti” per i bambini abbandonati: la scorsa edizione è stata tra i luoghi più visitati delle Vie dei Tesori. Nell’ex cartolibreria Pons, sede dell’Unione delle Maestranze, vedrete i Sacri Gruppi dei Misteri.  I palazzi: aprono la Prefettura, con le sue sale decorate e le numerose opere d’arte; Palazzo Cavarretta o Senatorio (sede del Consiglio comunale) da dove si ha una spettacolare vista sul centro storico; palazzo 

La Torre Ligny

Milo Pappalardo con i suoi tetti affrescati e il balcone tutto festoni, volute e putti; palazzo Riccio di Morana, oggi sede della Presidenza della Provincia regionale di Trapani, sulla sua facciata neoclassica, spiccano le statue che rappresentano le virtù morali della famiglia dei Morana; a Palazzo D’Alì si perderà il conto delle finestre e si potrà assistere alla visita teatralizzata con donna Clotilde che abitò queste stanze (a cura degli Amici del Museo Pepoli). Ritorna anche quest’anno l’amata Torre di Ligny, costruita nel 1671 per difendere la costa esposta alle incursioni dei corsari barbareschi; si salirà sul campanile di san Domenico per un panorama sulla città. Le chiese: dalla più imponente, la cattedrale di San Lorenzo, alla sontuosamente barocca Cappella della Mortificazione, vera iconografia da “regno della morte” al Collegio dei Gesuiti con una commovente Immacolata del Marabitti alla chiesa delle Anime Sante del Purgatorio con la tomba del famoso architetto (a cui si devono molti palazzi e chiese di Trapani) Giovanni Biagio Amico.

Badia Nuova

Dalla chiesetta barocca del Carminello si accede attraversando un portale settecentesco in marmo; all’antichissima Badia Nuova che ospita tele del Novelli, del Carreca e del Borremans. Dalla barocca Santa Rita con il Crocifisso seicentesco di Pietro Orlando che non si può spostare: si narra che, a un tentativo, Gesù avrebbe aperto gli occhi, per manifestare il suo dissenso; alla proto basilica di San Nicola dove è un trittico marmoreo in bassorilievo del Gesù Cristo risuscitato attribuito a Giacomo Gagini. La cripta, sotto l’altare maggiore, è un mondo a parte: perfettamente conservata, mostra l’antico metodo di inumazione dei religiosi. la chiesa di San Domenico che nasconde al suo interno, l’affresco della Madonna del Latte, un Crocifisso doloroso gotico considerato miracoloso e la Cappella dei Crociati, orientata verso Gerusalemme. 

E un mondo a sé è la bottega di Platimiro Fiorenza, tesoro vivente di maestria e artigianalità che si tinge di rosso corallo: la sua bottega, anche grazie al lavoro della figlia Rosadea, è diventata un crogiuolo di attività per il territorio.

LE ESPERIENZE

Volo in Piper sullo Stagnone

Tra le esperienze, non si deve perdere il volo in Piper sulle saline: si potranno osservare dall’alto le piramidi candide, su un velivolo a 4 posti condotto da piloti esperti che decollerà da Birgi per volare sullo Stagnone, Mozia e sulle saline Ettore Infersa. Il direttore del Parco di Segesta, Luigi Biondo condurrà una visita esclusiva sui miti e simboli segreti dell’Immacolata del Collegio di cui ha curato il progetto di restauro. Infine ritorna anche la performance del fiorista Michele Iovino che, ispirandosi ai fregi liberty, realizzerà delle composizioni botaniche delicate. Due le passeggiate: la prima, condotta da Renato Lo Schiavo, seguirà le orme di uno scrittore vittoriano, Samuel Butler che rilesse l’Odissea ambientandola tra le Egadi e Pantelleria. La seconda raggiungerà la riserva orientata delle saline di Nubia, tra fenicotteri rosa, spatole e aironi bianchi.