Luci d’arte sui castelli siciliani, pronto un bando della Regione
20 Gennaio 2022
Messi a disposizione 5 milioni di euro per illuminare fortezze, manieri e torri. Un avviso rivolto ai Comuni per valorizzare un patrimonio immenso e spesso trascurato
di Guido Fiorito“Vicari, imponente castello e fortilizio inespugnabile”, scriveva il geografo arabo al-Idrisi al tempo di Ruggero II. Dagli arabi in poi, in particolare in epoca normanna, la Sicilia, regione a lungo contesa da eserciti e reami, si è riempita di castelli, costruiti sulle cime delle colline, per controllare il territorio e avvistare gli eventuali nemici o per difendersi dalle incursioni dei pirati. Alcuni scavati dentro la stessa roccia, come quello spettacolare di Mussomeli. Molti centri della Sicilia interna sono cresciuti attorno a un castello.
Un patrimonio immenso, non sempre valorizzato a dovere. Ci sono castelli aperti al pubblico, alcuni in restauro, altri chiusi, inespugnabili al turista come furono alle milizie che li assediavano alcuni secoli fa. A volte è faticoso raggiungerli, su sentieri sterrati in salita, ma poi il panorama ripaga della fatica. Un patrimonio di storia, con vicende a volte crudeli, come la prigione spagnola della fossa del castello di Punta Troia a Marettimo o l’uccisione da parte del padre di Laura Lanza di Trabia e del suo presunto amante nel castello di Carini.La Regione adesso mette a disposizione cinque milioni di euro (un milione e mezzo nel 2022, il resto nel 2023) per illuminare di sera i castelli, i manieri, le fortezze e le torri siciliane. Si tratta di un avviso pubblico che si rivolge agli enti locali. “Funziona – spiega Alberto Samonà, assessore regionale ai Beni culturali – come uno sportello virtuale. I comuni interessati, infatti, dovranno inviare il progetto di illuminazione alla sovrintendenza dei Beni culturali di Palermo a una mail certificata (pec)”. I documenti relativi saranno, invece affidati, alla posta reale. Responsabile del procedimento è il Soprintendente di Palermo, Selima Giuliano. Le domande saranno esaminate in ordine cronologico di presentazione e sarà fatto un elenco di quelle ammesse al contributo. La Regione copre il novanta per cento delle spese di illuminazione, fino a un massimo di 90mila euro per ciascun intervento. Il che significa che la somma stanziata potrà finanziare almeno 55 interventi e probabilmente molti di più.“Torna la luce su un centinaio di monumenti che spesso rimangono marginali negli itinerari culturali e turistici – ha detto il presidente della Regione, Nello Musumeci, presentando l’iniziativa – ma che potranno diventare motivo di attrazione. Stiamo preparando una legge per renderli tutti fruibili al pubblico e che riguarderà anche i privati che a volte sono i proprietari. Il che vuol dire non solo che siano aperti ma valorizzati e curati, dotati di servizi, come gabinetti e luoghi di ristoro. Iniziamo dall’illuminazione che può valorizzare anche quelli che a volte sono dei semplici ruderi”. Musumeci ha aggiunto che l’illuminazione sarà “artistica”. Aggiungendo il racconto di un architetto della Corea del Sud, in visita in Sicilia, che gli aveva fatto notare come fosse sbagliata in alcuni siti l’illuminazione definita ”da stadio”.L’illuminazione rende anche più sicure queste dimore come mostra il caso di Castello Utveggio, a Palermo, rimasto al buio per un anno e mezzo dopo gli incendi che avevano devastato il monte Pellegrino nell’estate del 2016, subendo furti e danni. Musumeci ha affermato che il restauro del castello, di epoca novecentesca, sarà ultimato entro il giugno di quest’anno e l’edificio sarà destinato a scuola di alta formazione con gestione diretta della Regione.Un altro castello cittadino, l’Ursino di Catania, era stato di nuovo illuminato, dopo anni di buio, alla fine del 2020. Ma tanti non hanno ricevuto le stesse cure. Non solo illuminare, ma anche rendere moderni gli impianti con un’alta efficienza energetica e utilizzando tecnologie innovative.