Terzo weekend a Palermo tra arte, degustazioni e visite speciali
16 Ottobre 2020
Percorsi inediti al Museo Salinas, a Palazzo Costantino, all’Orto Botanico e alle Carceri dello Steri. Una speciale Cooking class con lo chef a Casa San Francesco e si sale all’antica polis su Monte Iato
di RedazioneUn weekend interamente dedicato all’arte: per perdersi tra i reperti etruschi, da visitare in notturna, o salire all’antica polis a 900 metri d’altezza; per scoprire che Vittorio Ugo collaborò con il Basile per la creazione di mobili liberty, e che gli antiquari Tschinke-Daneu non raccolsero solo maioliche antiche ma anche scatolette e vasetti di uso quotidiano attraverso i secoli. Le Vie dei Tesori si prepara al suo terzo fine settimana a Palermo in completa sicurezza. Il nuovo Dpcm non modifica le modalità di apertura dei musei e dei luoghi della cultura purché si evitino assembramenti e si garantisca la distanza tra i visitatori. Norme che il festival già rispetta scrupolosamente in collaborazione con le istituzioni e i partner: quindi ingressi contingentati, prenotazioni online (i non prenotati entrano solo se ci sono posti liberi nei turni), audioguide d’autore ascoltabili dal proprio cellulare, dove non sia possibile fare visite in presenza a distanza. E, naturalmente, mascherine per tutti.
Sabato 17 e domenica 18 ottobre, eccoci dunque al nuovo weekend, altri siti, altre visite speciali, altre esperienze (qui tutti i luoghi). Aprirà dalle 18 alle 20,30 il Museo archeologico Salinas che ha preparato un particolare percorso per Le Vie dei Tesori: un assaggio in esclusiva del nuovo allestimento della collezione Bonci Casuccini (ve ne abbiamo parlato qui), che raccoglie i reperti etruschi che il figlio del conte – archeologo vendette al Salinas dopo il rifiuto del British Museum. Si potranno visitare con l’audioguida registrata dalla direttrice del Museo archeologico, Caterina Greco. E per restare in tema, anche Palazzo Abatellis (sabato 10-17,30 e domenica 9-12,30) ha preparato un percorso esclusivo per il festival: esposte opere di solito conservate nei depositi e altre sottoposte a restauro – ascoltate dalle voci di chi sta lavorando al recupero – ; seguendo il filo narrativo di Carlo Scarpa, che nel dopoguerra allestì il museo, si scopriranno frammenti di architetture mutilate dai bombardamenti.All’ex convento della Magione (dalle 10 alle 12,30) è invece esposta la sterminata collezione degli antiquari Tschinke-Daneu, curata dalla storica dell’arte Maria Reginella e dalla restauratrice Anna Tschinke, erede della famiglia (ve ne abbiamo parlato qui). Alle preziose maioliche, tra ‘500 e ‘800, si aggiunge la curiosa raccolta “povera” di Mario Felice Tschinke, erede dei Daneu: centinaia di pezzi in terraglia, ceramica o porcellana, vasi, scatolette e contenitori vari, molti di epoca vittoriana; scatole di dentifricio e vasetti di pasta d’acciughe, antichi barattoli di generi alimentari e particolari filtri per l’acqua. Alla Galleria Athena (sabato dalle 10 alle 18,30) è aperta “Antonio Ugo, lo scultore del sorriso”, mostra che per la prima volta racconta lo scultore palermitano, dal simbolismo all’Art Nouveau, quando iniziò la sua felice collaborazione con Ernesto Basile: insieme fecero nascere delicati mobili liberty creati dagli cantieri Ducrot. Le opere raccolte dall’associazione Balat (che conducono le visite) arrivano da collezioni private.Se invece si vuole ri-scoprire uno dei siti archeologici più importanti del Mediterraneo, si deve partecipare alla prima visita a Monte Iato, domenica alle 10 (le uniche altre possibilità saranno domenica 25 ottobre e 1 novembre): guidati da un archeologo, si salirà a bordo di una navetta fino a 900 metri di altezza, per visitare il teatro e l’antica polis. Vi racconteranno la storia della città costruita dagli Elimi, poi divenne greca, romana, fu invasa dai Vandali e dominata dai bizantini per divenire infine colonia islamica e finire distrutta da Federico II.Tornano le aperture in prima serata. Si sono aggiunte in corsa al programma diurno visto il grande successo di alcuni luoghi, per ampliare le possibilità di visita, vista la necessità di ingressi contingentati. Ritorna quindi Palazzo Costantino, con i suoi straordinari affreschi superstiti affacciati sul Teatro del Sole, spiegati dall’ingegnere Achille Porcasi e dalla storica dell’arte Claudia Paladino: ogni venerdì e sabato dalle 19 alle 22,30; le carceri dello Steri, sabato e domenica dalle 19 alle 21, per entrare nelle celle dove i rei “dimenticati” della Santa Inquisizione coprirono i muri da graffiti tormentati; e l’Orto Botanico (sabato dalle 20 alle 22,30) con l’erbario e il gabinetto scientifico appena riaperti, oltre al laboratorio per bambini della domenica alle 11 (un altro spazio kids è allo stesso orario al Museo delle Marionette).Apre dalle 18 alle 21 anche Palazzo Oneto di Sperlinga, tappa dell’Itinerario Contemporaneo: Emanuele Lo Cascio, Luca Bullaro e Francesco Santoro hanno riletto, ciascuno a suo modo, il senso dell’abitare, inteso come rifugio, nido, visioni, ma anche tracce, rinascita, natura; dalle 17 alle 19,30 è aperto invece il settecentesco Palazzo Petrulla alla Kalsa dove ha sede la Galleria L’Altro arte contemporanea. Nello stesso palazzo ha sede anche il Teatrino Ditirammu: se avete voglia di ascoltare una vera cantata folk siciliana, di quelle che ti portano indietro nel tempo, ma con tanta leggerezza, siete nel posto giusto e chiedete di Nino Nobile ed Alessandra Ponente il sabato, e di Noa Flandina e Virginia Maiorana la domenica: sapranno come coinvolgervi. Visite guidate de Le Vie dei Tesori anche alle due mostre-evento appena aperte “Ritratto di ignoto. L’artista chiamato Banksy” tra il Loggiato San Bartolomeo e Palazzo Trinacria, e “Heroes – Bowie by Sukita” a Palazzo Sant’Elia.Sarà l’ultima possibilità per visitare con il festival l’Archivio Storico (dalle 10 alle 17,30), la “memoria della città”, settemila metri di scaffalature lignee cariche di documenti, libri e manoscritti nella struttura geniale progettata da Damiani Almeyda. Spigolando qua e là, balzano fuori le parti inedite dell’Albergo delle Povere (sabato 10-1,20, domenica 10-13,20) che per i visitatori de Le Vie dei Tesori aprirà la chiesa, il chiostro, gli archivi, gli antichi lavatoi e la parte dove funzionò l’Opificio, con le vasche per la decantazione e bollitura dei bachi da seta: qui si creavano delicate stoffe “alla francese” per le nobili signorine dell’alta società. Un altro sito da non perdere è Casa San Francesco, alle spalle del Cassaro (dalle 10 alle 17), l’ex convento seicentesco che quest’anno mostrerà le antiche celle dei frati, la terrazza da cui si contano le cupole della città. L’enorme spazio è stato recuperato dalla cooperativa sociale nata all’interno del carcere Malaspina che ha fatto nascere il piccolo bistrot Al Fresco: e il sabato alle 10,30 aprirà le sue cucine per una cooking class dedicata allo street food, tenuta dal giovane chef Francesco Gambino e dalla sua “brigata”. Ovviamente con degustazione finale. E se di cibo si parla, come perdere la birra prodotta dai monaci dell’abbazia di San Martino delle Scale (sabato alle 11,30 e alle 16), e la degustazione della torrefazione Stagnitta dove vi faranno immergere nel “culto” del caffè (sabato alle 10). Un ultimo suggerimento: in questo weekend ci sarà l’ultima possibilità di immergersi, accompagnati da un sub esperto, nella Secca della Cernia o scoprire lo Scoglio La Formica a Casteldaccia.Le passeggiate del festival sono sempre gettonatissime, mai come quest’anno le prenotazioni fioccano e molti percorsi sono già sold out (qui per prenotare). Questo weekend si cercherà di penetrare il mistero dei Beati Paoli o di capire le accuse agli eretici, si cercherà lo spirito di Joe Petrosino e si cercherà di risolvere un “giallo”, si seguirà un’”acchianata” recitata a Montepellegrino e si conteranno le antiche Porte mentre scende la notte. E ci si potrà anche perdere sui percorsi green di Monte Catalfano, San Martino delle Scale, Ficuzza, la Montagna Raffo Rosso. Diventa invece un appuntamento domenicale fisso la “pedalata tra i tesori arabo-normanni” con le guide Gta: su due ruote, dalla Zisa alla Cuba, da San Giovanni degli Eremiti a Maredolce. E dalla collaborazione con Fondazione Patrimonio Unesco Sicilia nascono anche alcune visite guidate in luoghi temporalmente affini, come la cappella dell’Incoronata (con la mostra di Laura Panno), la chiesa di Santa Cristina la Vetere, la Magione e Maredolce.Per tutte le informazioni e prenotazioni del festival visitare il sito www.leviedeitesori.com. È attivo, inoltre, il centro informazioni al numero 0918420000, aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18, compresi il sabato e la domenica.