◉ FESTIVAL
Ultimo weekend a Bagheria, Termini e Carini: dalle ville nobiliari alle terme fino agli oratori
A Bagheria si esplorano le dimore storiche come Castello San Marco e Villa Palagonia, si scoprono botteghe artigiane e si partecipa a laboratori sui mestieri di una volta. Termini riapre le sue terme romane e i palazzi nobiliari, tra memorie della Targa Florio e collezioni militari. Carini incanta con i suoi organi monumentali, chiese barocche e passeggiate sonore nel centro storico, senza dimenticare i recenti recuperi come il parco di Roccazzello e la residenza La Grua
di Redazione
3 Ottobre 2025
Una villa, una meraviglia; un giardino, un respiro. A Bagheria vi spiegheranno che la “villeggiatura” era uno status symbol e nel Settecento nessuna nobile famiglia vi avrebbe mai rinunciato. Ecco perché questo luogo di delizie, l’antica Bagarìa, è così unica: si potrà scoprirla domenica nella passeggiata che chiude il terzo e ultimo weekend delle Vie dei Tesori – domani e domenica (4 e 5 ottobre). Il festival ritorna anche a Termini Imerese, dove riaprono per l’ultima volta sia l’Hotel delle Terme che proprio le antiche terme romane; e a Carini, con i suoi organi monumentali e le passeggiate nel centro storico. Tutte e tre le città sono visitabili con un unico coupon, e sempre con il supporto del main sponsor Unicredit e la collaborazione dell’Ufficio scolastico regionale.
BAGHERIA
Ritorniamo a Bagheria (qui il programma) dove c’è l’ultima occasione di visitare Castello San Marco che non è un maniero come potrebbe far pensare il nome, ma una villa fortificata sui generis, con le antiche cucine, i saloni, un giardino botanico, e un ponte levatoio ancora funzionante. Ultima occasione anche per correre alla bottega dei Ducato, per un’inedita visita-laboratorio agli ultimi “masciddari” che si sono trasformati in artisti internazionali. Vanno riscoperti i mostri ghignanti di Villa Palagonia, automobiline e bambole al Museo del Giocattolo, le tele di Guttuso che il pittore volle donare alla sua città. Poi le cooperative artigianali raccontate dagli stessi proprietari: la storica cooperativa agrumicola dove vi racconteranno come i limoni di Bagheria arrivavano in tutta Italia; e la piccola azienda conserviera del pesce ad Aspra dove vi spiegheranno come le acciughe viaggiavano oltreoceano. E ancora, l’Arco degli innamorati che è sospeso sul mare, Villa Butera con i suoi saloni affrescati, e l’Oasi Blu dove tutto parla di viaggio e di culture del mondo. Ultimi weekend (poi le troverete nel festival di Palermo) per le amatissime gite in mare, in barca a vela o sott’acqua, accompagnati da sub esperti (tempo permettendo): sabato e domenica partenza da Casteldaccia con Blue shark o da Porticello con Shark Lanzafame.
TERMINI IMERESE
Andar per palazzi, per terme antiche, per chiese: Termini Imerese (qui il programma) è stata un’esplosione anche quest’anno e si prepara all’ultimo fine settimana riaprendo sia Palazzo Arrigo con la collezione di uniformi tra le due guerre; che Palazzo Sansone Chiarano alla Gancia, che è uno spettacolo di salotti sontuosi, specchiere dorate, affreschi, arredi d’epoca, piccole collezioni d’arte. Ma sarà l’ultima occasione per visitare lo storico Grand Hotel delle Terme (cuore della Targa Florio) e le terme sotterranee dove, avvicinandosi, si sente l’aria diventare sempre più calda e umida. Poi il Museo dedicato alla storica Targa Florio, la bottega intatta di don Totò Sperandeo, ultimo artigiano capace di costruire un carretto siciliano pezzo dopo pezzo; la “chiesa della gente di mare” dei padri Carmelitani, la sontuosa “Cammara picta” del Palazzo comunale e la “bomboniera” di San Bartolomeo; i depositi del Museo civico Baldassare Romano, le leggende alla chiesa di Sant’Orsola e il Santuario della Consolazione. Poi le esperienze che permettono di “respirare” a pieni polmoni: giri in barca al tramonto con la Lega navale (sabato e domenica alle 17), yoga al calar del sole (sabato alle 18) e pilates sul mare (domenica alle 18).
CARINI
Carini barocca e rococò, un viaggio tra archi, volute, arabeschi, puttini (qui il programma): domenica mattina alle 11 Polimnia conduce una passeggiata nelle strette viuzze del centro storico, fermandosi per raccontare l’oratorio del Santissimo Sacramento, la chiesa degli Agonizzanti (che quest’anno ha aperto per la prima volta la cripta con i colatoi) e la chiesa di San Vincenzo Ferreri, che ospita uno straordinario organo ottocentesco capace di riprodurre il suono di un’intera banda: è uno dei quattro enormi strumenti che si scoprono anche durante la passeggiata “sonora” (sempre domenica ma alle 16). Carini si prepara ad un ultimo weekend alla grande, tra oratori eleganti, chiese monumentali e complessi catacombali, oltre a due luoghi appena restituiti alla comunità di Carini: la residenza estiva dei baroni La Grua divenuta centro di attività francescane, oggi restaurata fin sui merli cinquecenteschi; e il parco urbano del Roccazzello, riqualificato dal Comune, con il suo Spasimo a cielo aperto.
Ultime visite anche al mosaico restaurato del Principe De Spuches che ha già una storia straordinaria da raccontare, prima ancora di averlo visto. Poi i cunicoli e ipogei dell’enorme complesso catacombale di Villagrazia di Carini; la chiesa di san Vito, chiusa dagli anni Novanta, con il museo parrocchiale colmo di reliquiari, opere d’arte e preziosi paramenti sacri. Infine la biblioteca Francesco Scavo con i suoi 45 mila volumi.