A rischio la chiesa dell’Origlione, al via i lavori di restauro

Intervento di somma urgenza per l’edificio nel centro storico di Palermo, interessato da alcuni crolli nei mesi scorsi. Previsto il rifacimento del prospetto e della vela campanaria, la sostituzione degli infissi e il risanamento della scala interna alla torre

di Redazione

23 Giugno 2022

Si corre ai ripari per mettere in sicurezza la chiesa di San Giovanni dell’Origlione, nel centro storico di Palermo. Al via i lavori di somma urgenza per lo storico edificio di Ballarò, dove nei mesi scorsi si erano registrati pericolosi crolli che mettevano a rischio la sicurezza dei passanti. I lavori, per quasi 130mila euro del Ministero dell’Interno per i beni del Fec, Fondo edifici di culto, saranno realizzati dalla Maltese srl di Alcamo e dovranno essere completati entro sei mesi.

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La vela campanaria

Lo stato di rischio della chiesa – fanno sapere dalla Regione – era stato segnalato ad ottobre dello scorso anno alla Soprintendenza di Palermo dalla Prefettura, proprietaria del bene. In quel frangente si verificò il distacco di porzioni di tufo dal coronamento e dalla vela campanaria. Nel corso del sopralluogo effettuato dai tecnici della Soprintendenza si è preso atto della tipologia di intervento da effettuare e si è dato luogo alla predisposizione del progetto di restauro.I lavori – spiegano dalla Regione – comporteranno il restauro del prospetto principale della chiesa e in particolare e delle tre campate della vela campanaria e della croce apicale. Il rifacimento comporterà anche la sostituzione degli infissi in legno e il risanamento della struttura in cemento armato della scala interna alla torre che consente l’accesso alla terrazza della vela campanaria.
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Il portale della chiesa

“L’intervento della Soprintendenza ai Beni Culturali di Palermo diretta da Selima Giuliano è stato tempestivo – sottolinea l’assessore regionale ai Beni culturali, Alberto Samonà – e già nell’arco di sei mesi i lavori saranno completati e il bene riportato in sicurezza. Segno questo dell’operatività e della qualità professionale degli uffici che, nonostante sottodimensionati, continuano garantire la massima operatività”. Il progetto è stato elaborato dall’architetto Silvana Lo Giudice della Soprintendenza, che curerà anche la direzione dei lavori. Hanno collaborato alla progettazione Salvatore Greco, Sandra Proto, Mauro Sebastianelli, Antonino Alfano, Dario Di Vincenzo. Il responsabile unico per il procedimento è l’architetto Ciro D’Arpa.LA STORIA DELLA CHIESALa chiesa, con il convento delle monache benedettine di San Giovanni dell’Origlione, viene fondata forse su una preesistenza del XIII secolo. Nel 1532 le monache benedettine lasciano il convento per andare a fondarne uno nuovo ai Settangeli ed il convento di San Giovanni viene abitato dalle monache olivetane della Grazia fino al 1554, quando viene chiuso da tre deputati nominati dall’arcivescovo.
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Il prospetto dell’Origlione

Nel 1600, a spese di una monaca della famiglia Durante, la chiesa viene ingrandita come “gancia” dei cavalieri Gerosolimitani dipendente dalla Commenda della Guilla. Tra il 1635 ed il 1639 la decorazione della Chiesa viene affidata a Pietro Novelli. Per consentire alle monache di avere un belvedere sul Cassaro nel 1717, su progetto dell’architetto Carlo Infantolino e del padre domenicano Tommaso Maria Napoli, viene costruito un camminamento aereo. Il passaggio, coinvolgendo i palazzi vicini, compreso palazzo Papè Valdina lungo la via Protonotaro, verrà completato cinque anni dopo dagli architetti Giuseppe Venanzio Marvuglia e Giovanni Rossi.
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La parte sommitale della facciata

A causa del terremoto del 1734 la chiesa subisce danni che vengono riparati dall’ingegnere crocifero Manuello Caruso. Nel 1775 entrano nel monastero le prime monache benedettine con la badessa suor Elisabetta Garofalo e viene incaricato di nuovo Marvuglia per il progetto delle decorazioni interne della Chiesa che vengono eseguite dal pittore Gaspare Cavarretta. Nel 1785 l’architetto Emmanuele Cardona viene incaricato del rifacimento del soffitto della Chiesa e della realizzazione del finestrone del prospetto principale. Potrebbe risalire a questa data l’inserimento di catene a sostegno della prima capriata della copertura, posta a ridosso del prospetto principale.Nel 1793 la Chiesa viene consacrata, anche se i lavori interni continueranno fino al 1803. Nel 1866, a seguito della soppressione degli ordini e istituti religiosi, il Convento viene chiuso e, insieme alla Chiesa, viene incamerato dallo Stato. Il complesso architettonico sarà danneggiato per intero dai bombardamenti della Seconda Guerra mondiale: la chiesa limitatamente alla volta interna e al fastigio del prospetto principale, il convento viene invece raso a suolo, perdendo così la scenografica loggia-belvedere che era addossata al fianco destro della Chiesa, la cui esistenza è documentata da fotografie storiche conservate presso gli archivi della Soprintendenza per i beni architettonici ed ambientali di Palermo.
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Transenne davanti alla chiesa

Intorno al 1955 l’architetto Pietro Finocchiaro della Soprintendenza ai Monumenti della Sicilia Occidentale progetta e realizza una nuova torre addossata alla parete laterale destra, là dove era la loggia belvedere, realizzando all’interno la scala in che serve a raggiungere la vela campanaria. In tempi più recenti, tra il 2002 ed il 2011, vengono eseguiti diversi interventi di somma urgenza dalla Soprintendenza di Palermo. Viene restaurata la copertura e, sulla scorta di documentazione storica che aveva evidenziato la presenza di affreschi di Novelli nelle pareti interne a ridosso della controfacciata, viene portato in luce, nella parete sinistra, l’affresco raffigurante Il trionfo di David Novelli, presumibilmente intonacato nel periodo post-bellico. Nel 2017 un altro intervento di restauro interesserà porzioni del portale principale e degli infissi.