◉ CULTURA
Arriva l’ultimo weekend del Genio di Palermo tra ville, musei e cantieri di restauro
Terzo fine settimana del festival alla scoperta della città con accademici e studiosi. Apre le porte Villa Belmonte all’Acquasanta con i suoi simboli esoterici. In volo sul piper e in elicottero; a tu per tu con i robot al Laboratorio di Robotica. Ultima occasione per scoprire i lavori in corso al convento della Martorana e al Mulino Sant'Antonino
di Redazione
22 Maggio 2025
Si scoprirà un’antica pirrera trasformata in rifugio antiaereo tra gli aranci di Ciaculli; si cercherà la cascata nascosta che rinfrescava una Camera dello Scirocco, e si ritroveranno le specie botaniche rare volute da re Luigi d’Orleans; si cercherà il superbamente grande e l’infinitamente piccolo all’Orto Botanico al tramonto, e si volerà in piper e in elicottero cercando il Genio dall’alto. Si stringerà la mano ai robot, scoprendo che non hanno alcuna intenzione di sostituire l’uomo; e apriranno le porte le nobili residenze sontuose con gli arredi originali, o Villa Belmonte da poco tempo restaurata e oggi sede del Cga. E a proposito di restauri, ultimi due giorni di visite ai cantieri dell’Università, al convento della Martorana (lo scorso weekend preso d’assalto dai visitatori) e all’ex Mulino sant’Antonino. Insomma, terzo e ultimo fine settimana – da venerdì 23 a domenica 25 maggio – del Genio di Palermo, il festival organizzato dall’Università con la Fondazione Le Vie dei Tesori: saranno aperti e visitabili tutti i venti luoghi, moltissime esperienze condotte da accademici e esperti che affiancheranno le guide accreditate; e cinque passeggiate alla scoperta di Palermo.
LE ESPERIENZE
Occasione più unica che rara di entrare (sabato alle 10) nel Laboratorio di Robotica del Dipartimento di Ingegneria per scoprire che esistono i robot-guida per gestire i musei, che i robot-calciatori giocano per vincere e che un pupo robotico si batte con i saraceni, e tanto altro. Saranno invece il paesaggista Giuseppe Barbera e lo storico del sottosuolo Pietro Todaro a raccontare (sabato alle 16) la Favarella di Ciaculli, tra condutture medievali, agrumeti. E una pirrera usata come bunker. Ritroveremo Todaro domenica alle 10 quando con l’agronomo Tommaso La Mantia raggiungerà la Camera dello scirocco di Fondo Micciulla con l’antico qanat Scibene. Chiusura green: sarà il botanico Riccardo Guarino a condurre alla scoperta dell’officina di sperimentazione agraria che un tempo fu il Parco d’Orleans (domenica alle 16), ma il festival chiuderà (domenica alle 19, al tramonto) con una visita esclusiva condotta dal direttore Rosario Schicchi alla ricerca degli alberi “monumentali” dell’Orto Botanico il più antico (un ulivo settecentesco), il più ampio (il famoso Ficus), e anche la pianta più piccola, la Lenticchia d’acqua di pochi millimetri.
Poi le ultime possibilità per le “best”, le esperienze radicate e attesissime: i voli in Piper e da quest’anno anche in elicottero (sono praticamente sold out, pochissimi posti); le 5000 mattonelle di Stanze al Genio spiegate una ad una da Pio Mellina; i segni di san Benedetto nelle parole della sua comunità monastica, al convento di Santa Maria del Gesù, o le tombe famose nel cimitero monumentale dove sono sepolti anche i Florio. Si tornerà alla Villa del Gattopardo sulle tracce del principe “astronomo” e a Villa Resuttano Terrasi per un saluto all’affresco di Vito d’Anna.
I LUOGHI DEL GENIO
L’ultimo regalo del Genio, l’apertura (sabato e domenica dalle 10 alle 17,30) della neoclassica Villa Belmonte che guarda dall’alto la borgata dell’Acquasanta: disegnata nel 1799 da Venanzio Marvuglia su incarico del principe di Belmonte che la volle piena di simboli esoterici. Poi salotto internazionale, circolo sovversivo e politico dell’élite aristocratica massone; saccheggiata durante la guerra, fu acquisita al demanio, metà all’Università e metà alla Regione che l’ha restaurata, oggi è sede del Consiglio di Giustizia Amministrativa. Ultima possibilità solo venerdì dalle 9 alle 15.30 per salire fin sulla Specola di Palazzo Reale dove sono conservati strumenti astronomici degli ultimi due secoli; visitare (nei tre giorni, 10-17.30) quel concentrato di ecosistema storico che è il Museo di zoologia Doderlein, o le inattese Sorgenti del Gabriele che paiono una cattedrale barocca dell’acqua (venerdì e sabato 10-16.30), o la frescura della Camera dello Scirocco di Fondo Micciulla (10-17.30).
Due le visite a cantiere aperto, sabato dalle 10 alle 17.30: ci sarà una commovente Madonnina con il Bambino quattrocentesca ad accogliere i visitatori che, indossati i caschetti protettivi, entreranno nel cantiere del Convento della Martorana che per decenni ha ospitato l’ex Facoltà di Architettura; e saranno una scoperta anche gli affreschi del refettorio dell’ex Mulino Sant’Antonio, altro imponente restauro che custodisce quattro secoli di storia. Il convento, progettato da Mariano Smiriglio, nel 1866 fu trasformato dall’esercito in “caserma della sussistenza”. Venerdì (10-14.30) e domenica (14.30-15.30) le ultime visite dietro le quinte al Teatro Massimo, più tempo per riscoprire la storia del neoclassico Politeama Garibaldi (venerdì 14-17.30/ sabato 10-17.30 /domenica 9-13.30). Le sontuose residenze nobiliari: venerdì e sabato (10-17.30) si visiterà Villa Boscogrande che tanto piacque a Luchino Visconti e si ritroverà il Genio nell’arazzo settecentesco di Palazzo Comitini (sabato 10-13.30). Si passerà dai sontuosi salotti di Villa Niscemi (venerdì e sabato 10-17.30, domenica 9-12.30), ai sogni riformisti del principe Carlo Cottone a Villa Castelnuovo (10-17.30), dall’affresco sopravvissuto di Palazzo Costantino (sarà aperto fino a sera inoltrata) a Palazzo Oneto di Sperlinga (sabato e domenica 10-19.30) che rivive nel segno dell’arte contemporanea. I luoghi della sacralità: dal convento di Santa Maria del Gesù (solo domenica 11.30-17.30) al tempio dei nobili inglesi Holy Cross (venerdì 110-13.30, sabato 10-17.30, domenica 13.30-17.30), ai segreti delle Repentite; a San Mercurio, l’oratorio che fu la palestra del giovane Serpotta (tutti 10-17.30)
E sono state frequentatissime le visite al nuovo “quartiere vegetale” della città, la Favorita che nasconde percorsi inediti, vie dell’acqua, vivai e anime diverse, tutte da scoprire. Come il poligono di tiro dove si esercitavano i militari (italiani prima, americani poi) dell’ultima Guerra mondiale, e i “torriglioni”, gli ex magazzini di polvere da sparo del 1812, appena restaurati: anche questo weekend si salirà in cima per osservare da quassù la città. Nei tre giorni dalle 10 alle 17.30.
LE PASSEGGIATE
Ultime cinque passeggiate tematiche, dove le guide autorizzate saranno affiancate dagli esperti. Michele Anselmi sabato alle 10 cercherà le tracce del passaggio di Garibaldi con i Mille; e domenica alle 17, conterà le dimore nobiliari dove nacque il Gattopardo. Mario Pintagro sabato alle 16 si dedicherà al Giardino della Memoria di Ciaculli, Igor Gelarda sabato in notturna racconterà storie palermitane di giustizia e giustiziati, e infine Alberto Mannino e Milena Vela avranno come guida le ardenti poetesse del Risorgimento.
Il festival è organizzato dall’Università di Palermo con la Fondazione Le Vie dei Tesori nel solco della Terza Missione dell’Ateneo, in collaborazione con il Comune di Palermo, con la Riserva naturale orientata Monte Pellegrino, con l’Ufficio scolastico regionale, con l’Amap e numerosi altri enti pubblici e privati. Con 50 studenti del Liceo classico Umberto I seguiti da “colleghi” senior che hanno partecipato alle precedenti edizioni in Pcto.