◉ CULTURA
Dai mosaici di San Nicolò alle “case” della Diocesi: Le Vie dei Tesori torna a Mazara
Nei tre weekend dal 14 al 29 settembre quarta edizione del Festival nella città trapanese. Apre eccezionalmente la chiesa tardo barocca di San Calcedonio, sempre chiusa, e la Regale Abbazia di Santa Maria dell’Alto. Tra le esperienze si potrà gustare un aperitivo al tramonto in barca verso Capo Feto
di Redazione
4 Settembre 2024
Un festival di “riappropriazione della bellezza” che racconta l’intera Sicilia e che quest’anno diventa “maggiorenne”: era il 2006 quando nasceva la prima edizione de Le Vie dei Tesori a Palermo. Oggi il festival torna a Mazara del Vallo (qui il programma completo), insieme ad altre diciassette città, per tre weekend, dal 14 al 29 settembre. In questa prima tranche Le Vie dei Tesori apre i luoghi e propone esperienze in dieci città (con Mazara anche Trapani e Alcamo, e poi Bagheria, Termini Imerese, Corleone, Messina, Caltanissetta, Enna e la new entry Leonforte); dal 5 al 20 ottobre altre sei città (Carini, Marsala, Sciacca, Ragusa, Scicli e Noto); Palermo e Catania occuperanno come sempre tutto il mese di ottobre.
“Dopo il successo delle passate edizioni Le Vie dei Tesori riapproda a Mazara del Vallo grazie alla consolidata sinergia con la nostra amministrazione comunale e la Pro Loco, nel segno della promozione e valorizzazione dei beni culturali ed artistici da riscoprire. Visiteremo di nuovo dopo tanti anni la chiesa di San Calcedonio” ricorda l’assessore comunale al Turismo di Mazara del Vallo, Germana Abbagnato intervenuta alla presentazione con la collega al Decoro Urban, Isidonia Giacalone.
“Iniziamo dalla provincia di Trapani questo nuovo viaggio delle Vie dei Tesori – dice il vicepresidente della Fondazione, Marcello Barbaro – un territorio che ci ha sempre regalato numeri importanti, su cui il festival lo scorso anno ha avuto una ricaduta turistica che ha sfiorato il milione di euro. Ritorniamo con la certezza che riusciremo a far innamorare residenti e turisti, ma soprattutto i ragazzi che magari troveranno uno spunto per non partire un domani”.
Un progetto che si anima della narrazione collettiva, della voglia di riappropriazione dei cittadini, della partecipazione di centinaia di giovani; che è stato confermato nel calendario biennale degli eventi di grande richiamo turistico della Regione Siciliana; che ha stretto collaborazioni con altre realtà, visto che è tra le costole di Italia Romanica, rassegna dedicata all’arte e all’architettura del Medioevo in quattro regioni italiane, con Fondazione Sardegna Isola del Romanico, Fondazione Lemine in Lombardia e InCollina in Piemonte.
Un festival che costruisce reti: nel Trapanese, come nelle altre città, con Unicredit come main sponsor – “Il sostegno di Unicredit è convinto e continuato nel tempo – dice Caterina Fratello (direttore mercato Mazara del Vallo) -, a un festival che ha dimostrato di saper parlare al territorio”e l’Usr (Ufficio Scolastico Regionale) che collabora alla formazione dei giovani, la rassegna ha saputo creare sinergie e dialogo con Regione, atenei, comuni, Diocesi, gestori privati, istituzioni dello Stato, proprietari di palazzi nobiliari.
Un progetto che tutto l’anno lavora per generare valore sociale intorno al patrimonio culturale con una costante attività di valorizzazione e di storytelling, con restauri e manifestazioni. E che, tra settembre e ottobre, vive la lunga stagione del Festival, trasformando le città in ecosistemi culturali integrati dove vengono abbattuti i paletti di titolarità dei luoghi del patrimonio. Riaccoglie il progetto satellite Terre dei Tesori: apriranno cantine, vigneti, frantoi, caseifici, vivai, in collaborazione con l’Assessorato regionale all’Agricoltura.
LE VIE DEI TESORI A MAZARA DEL VALLO
Mazara una città da leggere con attenzione, perdendosi tra i suoi vicoli, le architetture normanne, le abitudini e i rituali che intrecciano i popoli. Questa è la quarta edizione, curata sul territorio dalla Pro Loco e da Liliana Ingenito, e si deve per forza partire dagli splendidi mosaici di San Nicolò Regale che, dopo un primo restauro, sono tornati a essere visitabili; la chiesa normanna, quasi una Cuba (inserita anche nel neonato circuito di Italia Romanica con i monumenti di Sardegna, Piemonte e Lombardia), e la Regale Abbazia di Santa Maria dell’Alto (o delle Giummarre) che secondo la tradizione, parrebbe risalire al 1085.
Ma Mazara riaccoglie nel programma anche le “case” della Diocesi e apriranno spazi di solito fruibili solo dai religiosi e dagli studiosi: dal palazzo Vescovile, sede del vescovo che ha un ponte coperto che lo collega alla Cattedrale; al Seminario dei Chierici con i suoi tesori, la biblioteca che custodisce un Fondo antico con tomi pubblicati tra il 1660 e il 1850; il Museo Diocesano, con la splendida croce processionale della chiesa madre di Salemi, datata 1386, e una collezione di reliquiari, tra cui quello di Santa Rosalia. Da aggiungere il secentesco Collegio dei Gesuiti, simbolo del potere della Compagnia di Gesù. Si ritorna nell’affezionata (del festival) Casa Lombardo trasformata in atelier d’artista dalla famiglia che la abita; ma si scopre anche il Teatro Garibaldi, piccolo gioiello nel centro storico, voluto fermamente dai mazaresi e costruito dai maestri d’ascia.
Le chiese sono tre, una più bella dell’altra: dalla tardo barocca San Calcedonio che sarà una vera sorpresa anche per i cittadini perché è sempre chiusa e visitarla è un’occasione; a San Francesco nata in stile arabo-normanno, che divenne convento francescano, caserma dei carabinieri, poi carcere femminile, fino al 1970 quando fu abbandonata: è stata restaurata da tre d’anni; e a San Michele Arcangelo, la chiesa del Monastero delle Benedettine, un tesoro barocco inaspettato, con uno stupendo pavimento di maiolica cosparso di fiori splendenti. E non si deve assolutamente perdere la riserva di Lago Preola, gestita dal Wwf, il regno delle testuggini palustri e dei tarabusini.
ESPERIENZE E PASSEGGIATE
Tra le esperienze si potrà gustare un aperitivo al tramonto in barca verso Capo Feto; seguire la vendemmia a Baglio Aimone, seguire una session di power yoga nella casbah araba o assaggiare un vero tè alla menta che in Tunisia è simbolo di amicizia. Due le passeggiate: si potrà scoprire la famosa kasbah di Mazara di notte e si seguiranno gli storici attraverso l’antica città murata.