◉ MESSINA
La riscoperta di Abakainon: dagli scavi nuova luce sull’antica città
Presentato il risultato della campagna di ricerca nell’area archeologica di Tripi, sulle colline dei Nebrodi. Raccolti nuovi dati per la ricostruzione e la conoscenza dell’antico centro siculo-greco che prosperò con i greci e scomparve da lì a poco
di Redazione
6 Aprile 2024
C’è l’agorà con le antiche mura, ma anche nuove sepolture. Torna alla luce, un pezzo dopo l’altro, l’antica Abakainon, città fondata dai siculi indoeuropei, forse già nel 1100 avanti Cristo, che prosperò con i greci e scomparve da lì a poco. Un viaggio nella storia alla scoperta dell’area archeologica nel territorio di Tripi, borgo sui primi rilievi dei Nebrodi nel Messinese.
Il risultato delle campagne di scavo effettuate in contrada Piano dal 2019 al 2024 è stato presentato questa mattina nella frazione Campogrande di Tripi, alla presenza, tra gli altri, degli assessori regionali ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato, e al Turismo Elvira Amata; del sindaco di Tripi, Michele Lemmo; della soprintendente ai Beni culturali di Messina, Mirella Vinci; di Giuseppe Natoli, sotto la cui direzione sono state condotte le attività, e di Giuseppe Giordano, prorettore vicario dell’Università di Messina.
Gli scavi hanno fornito importanti nuovi dati per la ricostruzione e la conoscenza dell’impianto urbano dell’antico centro siculo-greco, successivamente romanizzato, fra i più importanti del territorio. Le indagini sono state effettuate grazie alla sinergia tra la Soprintendenza di Messina e l’amministrazione comunale. Anche le campagne di scavo hanno visto la piena collaborazione tra le due istituzioni, attraverso un finanziamento comune che ammonta complessivamente a circa 460mila euro.
Nel corso degli scavi sono stati rinvenuti: una stoà porticata di età ellenistico romana, realizzata da grosse mura a doppia cortina di blocchi squadrati, messi in opera a filari isodomi, che consente di identificare lo spazio con l’agorà-foro della città; una sepoltura ad inumazione relativa a un individuo adulto di sesso maschile, deposto in una fossa terragna; un pentanummo di Giustiniano I, moneta in bronzo forata e usata come ciondolo, rinvenuta in prossimità delle costole, che permette di datare la sepoltura fra la seconda metà del Sesto e il Settimo secolo dopo Cristo, quando l’area era già in disuso.
L’area archeologica di Abakainon, insieme a Tripi, ha fatto parte della scorsa edizione di Borghi dei Tesori Fest, durante cui si sono svolte visite guidate agli scavi sotto la guida degli archeologi.
“Gli scavi condotti ad Abakainon – sottolinea l’assessore Scarpinato – aprono una preziosa finestra sul passato e consentono di comprendere la storia e la struttura urbana dell’antica città, fornendo preziose informazioni sulla vita e sulle tradizioni dei suoi abitanti”.