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Le Vie dei Tesori torna a Caltanissetta con diciannove luoghi tutti da scoprire

Il festival arriva per la settima volta nel capoluogo nisseno, nei tre weekend dal 16 settembre all'1 ottobre. Si sale su uno dei due campanili della Matrice, si ritorna nel cimitero monumentale scavato nella roccia, si scopre una delle due ghigliottine esistenti in Sicilia. Partecipa San Cataldo aprendo due chiese monumentali. Si visita la solfara Trabonella

di Redazione

12 Settembre 2023

Si potrà salire eccezionalmente su uno dei due campanili della Cattedrale, voluta dai Moncada e affrescata dal Borremans; e si scenderà nella cripta settecentesca di San Domenico che un tempo ospitava il mausoleo dei potenti signori di Caltanissetta. Un gradito ritorno sarà il cimitero monumentale Angeli, scavato nella roccia, scoprendo la chiesa e il convento, restaurato di recente, che nel cortile conserva uno dei due esemplari rimasti di ghigliottina siciliana. E ritorna dopo quattro anni nel festival Villa Testasecca, ricca dimora dei “signori dello zolfo”.

Ed è solo l’inizio, perché Le Vie dei Tesori hanno preparato un programma straordinario per il Festival che a Caltanissetta avvia la sua settima edizione. Diciannove siti, di cui due nella vicina San Cataldo, tre esperienze da non perdere – c’è anche la visita alla solfara Trabonella seguendo il percorso dei minatori – e una passeggiata d’autore al piccolo borgo rurale di Canicassè Casale, incastonato tra le colline nissene, fondato a fine ‘700 dal barone Lanzirotti: qui il tempo si è fermato al tempo del latifondo e delle miniere.

Le Vie dei Tesori, la mappa delle città di settembre

Un programma intenso che prende il via sabato prossimo (16 settembre) e si srotola, ogni sabato e domenica, fino all’1 ottobre (qui il programma completo di Caltanissetta). Tre weekend per la nuova edizione del festival di “riappropriazione della bellezza” che racconta l’intera Isola: dieci città in questa prima tranche (con Caltanissetta, ecco Enna, Bagheria, Termini Imerese e Corleone, Messina, Alcamo, Trapani, Marsala e Mazara del Vallo); dal 7 al 22 ottobre altre cinque (Ragusa, Scicli e Noto; Sciacca e Carini); e Palermo e Catania per tutto il mese di ottobre. Un progetto che si anima della narrazione collettiva, della voglia di riappropriazione dei cittadini, della partecipazione di tanti giovani che si uniscono alla squadra di organizzatori, narratori, giornalisti.  Le Vie di Tesori ogni anno generano una ricaduta economica, in termini di indotto turistico, nelle città che attraversano: come certifica l’Otie, Osservatorio turistico delle economie delle Isole, nell’ultimo anno (2022), Le Vie dei Tesori in Sicilia hanno creato un indotto di oltre 6 milioni di euro.

Le Vie dei Tesori ha voluto e cercato reti: a Caltanissetta come nelle altre città, con Unicredit come main sponsor, il festival ha saputo creare sinergie e dialogo con Regione, Atenei, Comuni, Diocesi, gestori privati, istituzioni dello Stato, proprietari di palazzi nobiliari. L’edizione di Caltanissetta è stata presentata oggi nella Sala Gialla del Municipio, alla presenza del sindaco Roberto Gambino e del vicesindaco e assessore alla Cultura, Grazia Giammusso. Sono intervenuti la soprintendente ai Beni culturali di Caltanissetta, Daniela Vullo; Pasquale Tornatore che ha curato il programma del festival a Caltanissetta e il presidente e vicepresidente della Fondazione Le Vie dei Tesori, Laura Anello e Marcello Barbaro. Presente, inoltre, la responsabile dell’Area Retail di UniCredit per Caltanissetta ed Enna, Nicoletta Pellegriti.

Giardino di Pietra

Un progetto che tutto l’anno lavora per generare valore sociale intorno al patrimonio culturale con una costante attività di valorizzazione e di storytelling, con restauri e manifestazioni. E che, tra settembre e ottobre, vive la lunga stagione del Festival, trasformando le diverse città in ecosistemi culturali integrati dove vengono abbattuti i paletti di titolarità dei luoghi del patrimonio. Quest’anno riaccoglie il progetto satellite Terre dei Tesori: apriranno cantine, vigneti, frantoi, caseifici, vivai, in collaborazione con l’Assessorato regionale all’Agricoltura.

IL PROGRAMMA

l rapporto che lega Le Vie dei Tesori a Caltanissetta festeggia il settimo anno e non c’è ombra di crisi: per questa nuova edizione – costruita sul campo da un folto gruppo di lavoro formato da  Luigi Garbato, Michele Mendolia Calella, Irene Bonanno, Aurelia Speziale, Carlo Mastrosimone,  Selene Tumminelli, Pascal Resta e Pasquale Carlo Tornatore, in stretta collaborazione con Luigi Bontà e  l’associazione Amico Medico per la parte dedicata alla vicina San Cataldo – è stato messo insieme un programma che pesca profondamente nel cuore antico della città, mette in risalto la sua carica devozionale, le tradizioni più radicate; e, nello stesso tempo, propone luoghi finora inaccessibili anche per i cittadini che durante le visite, possono “riconquistarli”. La collaborazione con il Comune e la Diocesi è al centro del progetto: si potrà entrare in numerose chiese, avvicinando le stanze e le regole delle Confraternite, a partire da una narrazione coinvolgente tra Le Vare dei Biangardi che prenderanno virtualmente vita dando voce a personaggi noti e ignoti del passato, conti, suore, preti, frati, minatori e vedove che hanno vissuto nella Caltanissetta del 1800.

Cattedrale di Santa Maria La Nova

Il viaggio del festival partirà proprio dalla cattedrale di Santa Maria La Nova, voluta dai potenti Moncada che tra ‘700 e ‘800 fecero costruire la facciata e i due campanili laterali: si potrà eccezionalmente salire su quello di sinistra. Il quartiere arabo Angeli è straordinario e il festival promette di entrarvi con delicatezza: si visiterà (dopo qualche anno) il cimitero monumentale scavato nella roccia, la chiesetta di Santa Maria Maddalena con il suo curioso portale neogotico. E la chiesa di Santa Maria degli Angeli con l’ex convento dei Frati Minori Osservanti, restaurati di recente: nel cortile si scopre una delle due ghigliottine ottocentesche rimaste nell’Isola (l’altra è a Trapani), recuperata dai Lions. Bellissimo esempio del periodo normanno, consacrata nel 1100, poi regia cappella di Casa Sveva, la chiesa entra anche nel nuovo percorso nazionale Italia Romanica: Le Vie dei Tesori, con la Fondazione Isola del Romanico della Sardegna e la Fondazione Lemine di Bergamo, promuove un nuovo progetto di valorizzazione dello stile romanico che in Sicilia si identifica nell’arabo normanno.

Sempre nel quartiere Angeli, ecco Spazio Pitta, hub creativo e rigenerativo nato da  Lorenzo Maria Ciulla, in arte il Pittastori: una delle esperienze del festival è un workshop di tessitura con esperti. All’ex palestra Bilotta, rigorosa e importante, nata sotto il Fascismo, è invece esposta una mostra fotografica di Leonardi.

Palazzo del Banco di Sicilia

I palazzi nisseni. Sono diversi, tutti sontuosi e con una storia: dalle tre stanze affrescate da Luigi Borremans a Palazzo Calefati di Canalotti del XVIII secolo, sede della Banca di credito cooperativo G. Toniolo e San Michele di San Cataldo; alle eleganti e delicate vetrate liberty di Pietro Bevilacqua per palazzo Banco di Sicilia; a palazzo Benintende, che un tempo ospitò Garibaldi e oggi è rinato grazie all’impegno dei suoi condomini; a palazzo Lanzirotti, che apre eccezionalmente per il festival e contrappone alla facciata neoclassica, le sue sale straordinariamente affrescate. Infine Palazzo Barile edificato tra il XVIII e il XIX secolo sull’antica casa comunale, detta Casa del Magistrato, di cui resta la Torre, unica superstite delle quattro torrette originali in stile gotico-catalano. Nel cortile le sculture in pietra gialla di Subucina di Mario Buscemi permettono di immergersi in una realtà tanto immaginifica quanto ricca di rimandi alla storia locale e siciliana.

Visitabili anche due ville: quella dei Benintente che passò ai Paolilla emigrati in America e poi fu recuperata dai nipoti; e Villa Mazzone trasformata in Gran hotel per gli imprenditori dello zolfo, poi donata alla Curia e trasformata in residenza per anziani. Possiede un giardino rigoglioso e curato. Infine ritorna dopo quattro anni nel festival Villa Testasecca (uno dei luoghi più visitati in passato), ricca dimora dei “signori dello zolfo”.

SAN CATALDO

San Cataldo, chiesa di San Francesco

Anche quest’anno si unisce a Caltanissetta e partecipa al festival, la piccola San Cataldo che apre al pubblico due chiese sontuose: San Francesco d’Assisi (dei Cappuccini) con un altare maggiore che è  un vero gioiello in legno con colonnine e capitelli minuziosamente rifiniti, attribuito a frate Giuseppe da Sambuca. La seconda proposta è la chiesa del Patriarca San Giuseppe, dove operò la Confraternita di San Giuseppe, patrono della buona morte: i confrati si occupavano di seppellire i defunti “miserabili”. La bella e ricca cappella absidale serba un segreto noto a pochi: dietro l’altare, ben nascosta, c’è una porticina che conduce al cosiddetto Coro d’Inverno, uno spazio utilizzato dai canonici per la Liturgia delle Ore o Ufficio Divino. Le pareti sembrano una piccola pinacoteca con ritratti settecenteschi e ottocenteschi di preti e arcipreti.

LE ESPERIENZE

Esperienza al Lago Sfondato

Del workshop di tessitura allo Spazio Pitta si è già detto. Il festival però propone anche una visita alla solfara Trabonella, nel bacino minerario della Valle del fiume Imera: il trekking porterà fino alla miniera, passando dai resti dei calcheroni e dei forni Jill. Infine eccoci al misterioso e tenebroso Lago Sfondato che già nel nome è affascinante. La zona era la riserva di caccia dei Moncada, un ecosistema bellissimo ma fragile, che va tutelato, e che ha all’interno un bene confiscato alla mafia.

Per informazioni visitare il sito www.leviedeitesori.com.