◉ MESSINA

Nasce Tripi Abakainon: il borgo cambia nome e riscopre la sua storia

Sulla scia delle recenti campagne archeologiche, che hanno dato nuova luce all’antichissimo centro abitato fondato dai siculi indoeuropei, i cittadini hanno scelto la nuova denominazione votando al referendum promosso dall’amministrazione comunale

di Ruggero Altavilla

13 Giugno 2024

Un’intera comunità che recupera la sua storia a partire dal nome. Da oggi Tripi aggiunge Abakainon alla denominazione ufficiale del Comune. Il piccolo borgo messinese arrampicato sui Nebrodi ha voluto rinsaldare il legame con la sua area archeologica, su cui sorgeva l’antica città fondata dai siculi indoeuropei, forse già nel 1100 avanti Cristo, che prosperò con i greci e scomparve da lì a poco.

Il foro dell’antica Abakainon

Con 390 sì al referendum indetto lo scorso 10 giugno, i tripensi hanno deciso la parziale variazione del nome del loro paese in Tripi Abakainon. Una scommessa vinta dal sindaco Michele Lemmo, sulla scia delle recenti campagne di scavo che stanno restituendo nuova luce all’antica città. “È un risultato storico per la nostra comunità che si ricongiunge al suo maestoso passato – ha commentato il primo cittadino – , il nostro obiettivo è lavorare per un borgo sempre più attrattivo e per dare un futuro ai nostri ragazzi”.

Necropoli di Abakainon

Recentemente sono stati presentati i risultati delle campagne di scavo effettuate in contrada Piano dal 2019 al 2024. Gli archeologi hanno scoperto nuovi elementi per la ricostruzione e la conoscenza dell’impianto urbano dell’antico centro siculo-greco, successivamente romanizzato, fra i più importanti del territorio. Le indagini sono state effettuate grazie alla sinergia tra la Soprintendenza di Messina e l’amministrazione comunale.

Abakainon, l’antica Stoà

Nel corso degli scavi sono stati rinvenuti: una stoà porticata di età ellenistico romana, realizzata da grosse mura a doppia cortina di blocchi squadrati, messi in opera a filari isodomi, che consente di identificare lo spazio con l’agorà-foro della città; una sepoltura ad inumazione relativa a un individuo adulto di sesso maschile, deposto in una fossa terragna; un pentanummo di Giustiniano I, moneta in bronzo forata e usata come ciondolo, rinvenuta in prossimità delle costole, che permette di datare la sepoltura fra la seconda metà del Sesto e il Settimo secolo dopo Cristo, quando l’area era già in disuso.

Panorama di Tripi

Tripi, oltre alla necropoli con un’ottantina di tombe solo per cittadini facoltosi, possiede i ruderi di un antico castello, distese di uliveti, vigneti, querce, mandorli, noci e agrumi, un reticolo di ruscelli. E uno dei neonati musei multimediali più interessanti dell’Isola, tra crateri, reperti e monili d’oro di fattura squisita, intitolato a Santi Furnari, il sindaco del dopoguerra che avviò gli scavi archeologici.